Ad Andrea Tosi su “La Gazzetta dello Sport”, Walter De Raffaele ha raccontato di cosa è scattato nella testa della sua squadra dopo il k.o. con Lubiana in Eurocup: “Nel mezzo di una stagione piena di problemi dentro e fuori dal campo, ho chiesto loro di assumersi le proprie responsabilità senza che fossero indotte dall'esterno. Subito è arrivata la vittoria a Gran Canaria. Aldilà dei risultati, è tornato fuori spirito di gruppo che ci ha sempre appartenuto e la rimonta vincente su Brindisi, nell'ultima partita lo conferma”.
Poi il coach ha parlato in generale della sua annata sulla panchina della Reyer: “In totale sono qui da 12 anni. Non c'è dubbio che questa è la stagione più difficile da quando alleno. La sconfitta con Varese ha segnato il punto più basso e per come sono fatto, molto esigente con me stesso, mi sono posto la domanda se fossi ancora in sintonia con questo gruppo. Club e squadra hanno mostrato grande compattezza superando il momento più critico. Io sono ancora molto sul pezzo. Per me la Reyer è come una famiglia e sono aziendalista con chi crede nel mio lavoro”.
Un commento anche sul match di Sassari di questo sabato alle 12: “Intanto rilanciamo una sana rivalità sportiva che lega i due club da anni. Per noi è un test difficle. Loro sono in forma. Dovremo fare un'altra partita importante per superare questa Dinamo”.
De Raffaele, infine, non vuole parlare di Venezia come mina vagante del campionato: “A oggi quel ruolo è di Brescia. Però se torniamo al completo e in piena salute sono convinto che potremo spingerci molto avanti in Italia e in Europa”.