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La scheda - Con Muhammad-Ali Abdur-Rahkman la Carpegna Prosciutto Pesaro è pronta a spiccare il volo

La guardia americana è alla sua seconda avventura europea

La scheda - Con Muhammad-Ali Abdur-Rahkman la Carpegna Prosciutto Pesaro è pronta a spiccare il volo

Di Riccardo Crisci

L’ultima stagione della Carpegna Prosciutto Pesaro ha regalato a tutta la città (ed ai suoi numerosi tifosi disseminati in tutta Italia) quei play off a cui la storica realtà del basket italiano mancava veramente da troppo tempo. E se ripercorriamo con la mente tutta la regular season biancorossa dalla prima all’ultima giornata-thriller andata in scena in quel del PalaBarbuto di Napoli, quando per aver la meglio della formazione partenopea per assicurarsi l’accesso alla post-season fu addirittura necessario un tempo supplementare (senza dimenticare il cambio in corsa dell’allenatore ed alcuni doverosi aggiustamenti al roster) si capisce bene quanto nel cuore di ogni pesarese quelle tre partite di primo turno playoff contro la Virtus Segafredo Bologna abbiano rappresentato una fiammata d’amore di un fuoco che aspettava solo di esser ravvivato a dovere.

Il principale artefice di questo “miracolo pesarese” è stato senza ombra di dubbio coach Luca Banchi, che ora però ha preferito dedicarsi unicamente all’impegno che lo lega con la nazionale della Lettonia, spianando in questa maniera la strada ad un ritorno eccellente in panchina, a sua volta impresso nei ricordi dei tifosi per la grande cavalcata alla Final Eight di Coppa Italia del 2021, interrotta solamente in finale al cospetto della corazzata A|X Armani Exchange Milano.

Sarà infatti Jasmin Repesa il nuovo capo allenatore della VL Pesaro, e la costruzione del nuovo roster, pur con ancora qualche tassello mancante, ha prontamente avuto inizio: alle conferme di Davide Moretti, dell’eterno Carlos Delfino e di Matteo Tambone, hanno fatto seguito gli arrivi di Riccardo Visconti, Valerio Mazzola, Vasilis Charalampopoulos, Kwan Cheatham e soprattutto di Muhammad-Ali Abdur-Rahkman.

Nato nel 1994 ad Allentown, in Pennsylvania, l’americano gioca per quattro anni al college di Michigan, in uno dei migliori programmi cestistici del’intero paese, crescendo esponenzialmente di anno in anno (passa da 4.5 punti, 1.7 rimbalzi e 0.9 assist di media con il 29% da tre punti nel primo anno, a 12.9 punti, 3.9 rimbalzi e 3.2 assist a partita con il 37% da tre nell’ultima stagione da senior) e culminando il percorso con la conquista della finale del torneo NCAA nel 2018, in cui con i suoi Wolverines perdono il titolo contro un’inarrestabile Villanova. Proprio in quell’occasione, tuttavia, riesce in ogni caso a farsi notare come mai prima, siglando ben 23 punti e mostrando una determinazione ed una sicurezza rispetto alla pressione del momento da non lasciare spazio a dubbi di alcun genere: il giovane Abdur-Rahkman è pronto per il professionismo.

Nessuna franchigia Nba investe però su di lui al Draft 2018 e, di conseguenza, trova casa per la sua prima esperienza nel mondo Pro in G-League, vestendo per due stagioni la canotta della formazione affiliata ai Cleveland Cavaliers, i Canton Charge. Le cifre non riflettono a pieno ciò che era emerso nel periodo del college a Michigan, la sua capacità di migliorare nel tempo man mano che acquisisce confidenza con il livello in cui è chiamato a confrontarsi. L’esperienza in G-League viene chiusa a 7.2 punti, 2.6 rimbalzi, 1.9 assist di media in quasi 22 minuti in campo (36.4% da tre punti), e gli vale una chiamata in un club dalla grande tradizione come il Legia Varsavia, un’esperienza che gli consentirà non solo di aprirsi per la prima volta al mercato europeo, ma anche di prender parte alla FIBA Europe Cup.

Nel Vecchio Continente può far valere egregiamente il grande atletismo, l’1vs1 con cui riesce a guadagnarsi buoni vantaggi e la grande abilità nel gioco senza palla. Non impiega molto a entrare stabilmente nel quintetto base della formazione polacca e quando può scatenarsi in velocità in campo aperto le giocate adrenaliniche che infiammano il pubblico non mancano di certo.

Disputa un’eccellente FIBA Europe Cup, in cui insieme ai compagni di squadra riesce ad approdare fino ai quarti di finale, vedendo interrotta la propria corsa dalla solida UNAHOTELS Reggio Emilia di coach Attiljo Caja al termine di due sfide molto combattute risolte solamente al termine di un tempo supplementare (il passaggio del turno era legato alla somma dei punteggi delle due partite).

In breve tempo diventa anche uno dei principali osservati speciali della massima lega della Polonia. Man mano che si adatta al contesto del basket FIBA, Abdur-Rahkman aumenta la propria efficacia, sortendo benefici a tutta la squadra che, dopo aver terminato al sesto posto la stagione regolare, ingrana definitivamente le marce alte nei playoff locali in cui ancora una volta Muhammad alza il proprio livello mentale e di rendimento: 14.1 punti, 3.1 rimbalzi e 3.6 assist di media nelle partite di post-season decretano senza dubbio quanto sia giunto il momento di misurarsi in un contesto ancora superiore come quello che offre il campionato italiano di Serie A.

Muhammad-Ali Abdur-Rahkman è un giocatore che ha imparato a sfruttare egregiamente l’esplosività delle proprie gambe, diventando un giocatore temibile nell’acquisizione di vantaggi partendo da situazioni di 1vs1 con palla, ma al tempo stesso presente ancora lacune in fase di costruzione per i compagni e di skills nei passaggi: ecco perché accanto a Moretti (viceversa, giocatore molto abile nell’innescare i compagni) e Delfino (altro ottimo playmaker aggiunto e che permetterà allo statunitense di assimilare la sua esperienza) potrebbe rivelarsi un incastro ottimo e con buoni margini di miglioramento.

La voglia di emergere e la fame agonistica dovranno esser le chiavi fondamentali per utilizzare al meglio le potenti gambe in fase difensiva (insieme all’istinto naturale di cui gode fin dall’high school in fase di anticipo e alla capacità di rubare palloni) e poter garantire così quell’efficacia imprescindibile nella propria metà campo per giocare le sue carte nel campionato più competitivo tra quelli in cui abbia mai giocato fino ad ora.

Per il resto, nessun dubbio: Muhammad-Ali Abdur-Rahkman è pronto a spiccare il volo.

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