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La scheda – Octavius Ellis, dal 'blues' di Memphis al biancoblu della NutriBullet Treviso

L'impatto del centro americano ha garantito ai veneti un'altra stagione in Serie A

Octavius Ellis

Le movenze da ballerino, il ritmo del suo gioco scandito da battiti come sul metronomo e una facilità di esecuzione innaturale per il telaio di cui dispone. La musica portata sul parquet è sicuramente più vicina a quella dei gruppi rap e hip/hop che hanno invaso la scena in quel di Memphis a cavallo tra la metà degli anni '90 e i primi anni 2000; tuttavia, a Treviso hanno visto solo il blues e il rock and roll di Octavius Ellis, centro di 208 centimetri capace di dominare l'area e infiammare il PalaVerde come solo Elvis Presley sapeva fare. Questa però non è una storia di chitarre e microfoni, ma di pallacanestro e palazzetti pieni cominciata con papà Jerrell Horne alla University of Memphis e proseguita in NBA dal cugino Monta Ellis, stella dei Golden State Warriors prima dell'esplosione di Stephen Curry. Il destino è segnato dalla palla a spicchi, il piccolo Octavius non sembra però esserne dispiaciuto e il suo approccio con essa è più che positivo già a partire dalle scuole superiori; la Whitehaven High School – scuola pubblica facente parte delle Memphis City Schools – diventa casa sua, o meglio, il posto in cui sviluppare il sogno di poter essere un giorno un giocatore professionista. Oggi quel ragazzino ha 30 anni e il suo debutto in Italia con la divisa della NutriBullet Treviso è da considerarsi decisamente positivo. Nelle 12 partite disputate (tutte partendo in quintetto) ha messo a referto 12.6 punti, 7.9 rimbalzi, 1.5 recuperi e 18.4 di valutazione consolidandosi in tre mesi come uno dei migliori difensori del campionato, oltre ad un'arma eccezionale nell'arsenale di coach Marcelo Nicola. La sua prestazione da 16 punti, 5 rimbalzi, 4 recuperi e 22 di valutazione contro la Virtus Segafredo Bologna è servita per mettere il sigillo sulla partecipazione alla prossima Serie A.

L'inizio di carriera universitaria per Octavius Ellis è leggermente turbolento: infatti, il classe 1993 dopo appena quattro partite una rissa avvenuta in un nightclub gli costa il posto non solo in squadra, ma proprio all'interno dell'ateneo che decide di privarsi totalmente dei suoi servizi. Il passo indietro però non scoraggia il giovane, conscio di aver deluso le aspettative ma allo stesso tempo pronto per riprendersi il posto che gli spetta lavorando sul carattere e limando i propri difetti. Ellis passa al Trinity Valley Community College in Texas, completamente un'altra realtà rispetto a quella della University of Cincinnati; qui ha modo di pensare solo ad un unico obiettivo: tornare in NCAA e distinguersi come uno dei migliori giocatori sulla piazza. Al suo secondo anno in quel di Athens, Octavius mette in scena basket ad alto livello segnando 14.8 punti, raccogliendo 9.7 rimbalzi e registrando 3.2 stoppate di media; viene selezionato nel First Team All-America per quanto riguarda i Junior College e spinge la sua squadra verso un record di 29-7 che vale la prima apparizione in oltre dieci anni al NJCAA Tournament. Le sue prestazioni convincono i Bearcats a richiamarlo per i suoi ultimi due anni di eleggibilità collegiale; in Ohio non sfigura e si impone come uno dei migliori giocatori dell'ateneo chiudendo il suo junior year da leader per punti segnati con circa 10 di media, per rimbalzi con oltre 7 catturati a partita e per stoppate con quasi 2 per gara, venendo inserito nel Second Team All-AAC. Nel suo ultimo anno universitario registra 9.8 punti, 7.5 rimbalzi e 1.5 stoppate di media portando Cincinnati a disputare l'NCAA Tournament per la sesta stagione consecutiva, ma uscendo al primo round contro St.John's al termine di una gara combattuta.

Per Ellis non si aprono le porte della NBA, perciò il suo viaggio nel professionismo parte in Montenegro con il Mornar Bar dove agisce prevalentemente come elemento in uscita dalla panchina e nelle quattro competizioni che disputa chiude con 10.4 punti, 6.6 rimbalzi e 1.5 stoppate di media a partita. Dopo aver firmato ma mai disputato una gara con i filippini degli Alaska Aces, si trasferisce in Russia alla corte dell'Enisey dove rimane fino a dicembre del 2017 prima di firmare con il Promitheas di Patrasso. In Grecia esplode tutto il talento del nativo di Memphis: dopo un inizio “timido” ma convincente nel campionato nazionale, l'anno successivo si distingue come uno dei migliori lunghi registrando 9.7 punti, 6.0 rimbalzi e 1.2 stoppate di media; la prima parte di stagione poi fermata dal Covid-19 lo consacra al punto tale da fargli iniziare il 2020 con nuovi colori, quelli dell'Olympiacos. La squadra della capitale lo conferma anche per il 2020-21 tra i giocatori da utilizzare in Eurolega sfruttandolo sia nel quintetto iniziale sia come pedina della second-unit. Nella massima competizione continentale chiude con 5.9 punti – tirando con il 72.6% dal campo – e 4.1 rimbalzi in 14.3 minuti di impiego; in estate porta i suoi talenti in un'altra capitale, Ankara, per vestire la canotta del Turk Telekom dove tra campionato turco ed EuroCup disputa venti partite da titolare (su 42 totali) chiudendo a 8.5 punti, 5.9 rimbalzi e 1.0 stoppata di media. Dopo un paio di ottime annate tra Grecia e Turchia, il destino lo vuole altrove e atterra in Cina per giocare con i Guangdong Souther Tigers. Le sue prestazioni, legate al bisogno di trovare un sostituto per il partente Derek Cooke, convincono la NutriBullet Treviso a puntare sul centro americano.

Alla corte di coach Marcelo Nicola abbiamo visto che Octavius Ellis non è solo uno straordinario rim protector dotato di esplosività e lunghe braccia. Il classe 1993 è l'uomo perfetto per presidiare entrambi i pitturati, garantendo però punti anche negli ultimi cinque metri di campo con jumper efficaci; lo spazio che gli viene lasciato dagli avversari lui lo sfrutta a pieno per prendersi tiri alla sua portata. Il curriculum europeo parla da solo così come la sua esperienza in campionati di livello assoluto, per questo non sono servite molte partite per adattarsi alla nostra lega e agli schemi della compagine trevigiana. Ellis è un centro in grado di dare protezione al ferro leggendo con anticipo le giocate degli avversari, ma può essere utilizzato per difendere sul perimetro grazie alla rapidità di piedi e alla facilità di recupero. Dove non arriva con la velocità può arrivarci con l'astuzia o con la sua apertura alare che gli permette di lucrare centimetri importanti sui palloni contestati. Abituatosi ad essere la terza soluzione offensiva di Treviso, il prodotto di Cincinnati preferisce affidarsi al pick and roll piuttosto che ricevere spalle a canestro e buttarla sul fisico contro i pari ruolo; nonostante questo tipo di scelta possa essere leggibile dagli avversari, Octavius Ellis ha sviluppato anche buone doti da passatore utili per fuorviare i close out dei difensori. A salvezza già raggiunta, il lungo americano si è dimostrato un elemento fondamentale per raggiungere l'obiettivo stagionale e un'eventuale “mattoncino” da cui ripartire nella prossima stagione.

 

Redazione: Overtime - Storie a Spicchi

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