Intervistato da Fabrizio Fabbri sul “Corriere dello Sport”, Nico Mannion ha raccontato il momento d’oro che sta vivendo all’Openjobmetis Varese nelle prime due partite disputate: “La cosa più importante è stare in campo ed avere la possibilità di sbagliare. Devo sentire forte la fiducia del club dove gioco, dello staff che mi allena, dei tifosi. Se accade, riesco ad andare in campo con maggior fiducia in tutto quello che devo fare. A Pesaro l'inizio non è stato ottimo. Ho perso sette palloni. In altre occasioni sarei finito in panchina e se ne sarebbe riparlato, forse, nella partita dopo. Invece coach Bialazewski mi ha dato ancora minuti ed è uscito fuori quell'ultimo quarto che ci ha consentito di vincere la prima gara da quando sono arrivato a Varese”.
Nel club lombardo, Mannion ha trovato anche lo stile di gioco giusto per esaltarsi: “Mi piace giocare ad altissima velocità sfruttando al massimo la transizione offensiva. Il coach ama questa filosofia, senza esasperati tatticismi: ecco perché non ho fatto fatica ad inserirmi. Non ci conoscevamo, ma è bastato veramente poco per entrare in sintonia. E' bello giocare in un club così, con tanta storia, con l'Openjobmetis seguita con passione e competenza. L'entusiasmo si trasmette a noi che andiamo in campo".
C’è stato un mito del basket che ha creduto fortemente in lui e che lo ha convinto a firmare a Varese: “Prima di firmare ho parlato tanto con Luis Scola. Avere un dirigente che ha vissuto il basket da protagonista in campo è un valore aggiunto. Mi ha detto che qui sarebbe stato il luogo ideale per tornare ad essere il Nico di sempre. Ed è quello che sta accadendo. Ma non mi pento di tutto ciò che ho fatto sino ad ora. Sono credente e per questo convinto che nulla accada per caso. Mi ripeto sempre che tutto ciò che succede era giusto che accadesse”.
Mannion punta ancora al ritorno in Azzurro: “La Nazionale per me è una cosa importantissima. Non ho scelto l'Italia per caso, ma credendoci. Appena arrivato a Varese e squilla il mio cellulare. Era il presidente Petrucci, una persona con cui ci sono una stima ed un affetto reciproci. "Bentornato da noi, sono felicissimo mi ha detto". Ho risposto che per la Nazionale io ci sono sempre”.