Frank Bartley, ultimo arrivato in casa Happy Casa Brindisi, è stato intervistato da Beniamino Pescatore sul “Corriere dello Sport”, raccontando del suo debutto al PalaPentassuglia, dove l’anno scorso – da leader di Trieste – fu decretata la retrocessione del club giuliano: “Ho pensato molto a quei momenti. Scoprimmo nello spogliatoio di aver perso la Serie A anche per risultati sfavorevoli provenienti dagli altri campi. Fu un duro colpo dopo un anno passato quasi sempre oltre la quota salvezza. Il Signore ha voluto così e lo accetto. Auguro a Trieste di risalire presto".
Come ha fatto Bartley ad ambientarsi così velocemente a Brindisi? “Prima di arrivare in Puglia ho parlato molto al telefono con Sakota e in particolare con l'assistente Vicenzutto: ci conosciamo bene, abbiamo lavorato insieme a Trieste. La chiave di tutto è la fiducia: l'ho avvertita dalla società, e dal coach, che saprà gestire al meglio questa situazione, aiutando tutti i giocatori a rendere al meglio per salvarci. E poi, che tifosi! Mi hanno trasmesso la carica, ci hanno trascinato alla vittoria. Un mix che può diventare vincente per risalire la classifica".
Cosa può garantire Bartley all’Happy Casa? “Personalità e le mie doti da realizzatore. Come contro Brescia, l'obiettivo è ripetermi e fare meglio. Non ho problemi a prendermi le responsabilità per aiutare la squadra, soprattutto nei momenti difficili. Domenica è andata bene: grazie a Dio, ho fatto una buona prestazione, però ha vinto l'intero roster di Brindisi".