Intervistato da Pietro Pisaneschi sul “Corriere della Sera – Brescia” il nuovo coach della Germani Brescia, Peppe Poeta, ha parlato delle sue sensazioni all’esordio da capoallenatore in Serie A Unipol: “Sono sereno e un po' emozionato com'è normale che sia. L'adrenalina e le farfalline nello stomaco sono le stesse di quando giocavo. Da giocatore sei più focalizzato su te stesso, sul fare la miglior partita possibile pensando a come contribuire per aiutare la squadra. Da allenatore devi pensare un po' per tutti e non certo a te stesso. Sento comunque una via di mezzo tra la leggerezza per essere l'allenatore più giovane della Serie A e la pressione di voler far bene. Il livello del campionato si è alzato molto. Le neopromosse Trapani e Trieste hanno investito molto, così come Venezia e Tortona che vogliono provare a stare al passo di Milano e Virtus”.
Poeta ha espresso anche un parere sulla nuova Germani: “Siamo ripartiti dai giocatori sotto contratto, che erano comunque importanti. Abbiamo poi provato ad aggiungere tanti atleti che potessero essere di supporto nella fase offensiva ma che potessero alzare anche l'atletismo in difesa”.
Poeta viene dai due anni di “scuola” con Ettore Messina: “Mi ha formato tantissimo. Abbiamo trascorso due stagioni intense facendo 180 partite complessive. Sono numeri che un allenatore normalmente fa in 6 anni. Per questo l'esperienza è stata molto formativa. Sarò sempre grato a Ettore per quello che mi ha insegnato e anche per come sono stato trattato. Di pari passo, è stata molto utile anche l'esperienza in Nazionale. Ho provato il più possibile ad attingere da un vincente come Messina e da una persona molto vicina a me caratterialmente come Gianmarco Pozzecco”.