Intervistato da Paolo Brusorio su “La Stampa”, coach Ettore Messina ha parlato dell’inizio stagione della sua EA7 Emporio Armani Milano: “Abbiamo cambiato otto giocatori rispetto alla scorsa stagione. Non mi aspettavo di vincere la Supercoppa con la Virtus, speravo di partire meglio in Eurolega ma ci siamo ripresi con 7 vittorie nelle ultime otto partite. Il nostro obiettivo sono i playoff e navighiamo alla giornata. In campionato tre ko sono arrivati dopo i match di Eurolega al venerdì. Facciamo fatica, è un dazio. E non mi si dica che tanto poi noi e la Virtus... Tanto poi nulla, io penso gara dopo gara".
Messina ha anche sottolineato le qualità che deve avere un leader in squadra: “Leader è chi si fa un gran culo in campo. Poi parliamo del resto. Bob McAdoo ha fatto migliaia di punti, ma tutti si ricordano di quel tuffo clamoroso per rubare palla. Un leader deve essere inattaccabile da questo punto di vista. In quest’Armani mi piace citare Fabian Causeur, 37 anni: arriva dal Real. Personalità che travalica vittoria o sconfitta. C'è un grande bisogno di giocatori simili".
Passando fuori dal campo, Messina ha raccontato dei suoi idoli attuali: “Chiunque si battesse, ma veramente, contro ogni intolleranza. Il problema è che non lo vedo, perché prima o poi ci caschiamo tutti. E mi spaventa. Ho vissuto negli Stati Uniti e sa una delle cose che più mi ha colpito? Là tutti fanno beneficenza, non solo le persone ricche. Quindi c'è una tendenza sociale a recuperare chi sta indietro, eppure per curarsi servono assicurazioni mostruose che scavano le differenze fino a creare gente come il killer di New York. Dov'è l'equilibrio? Ma invecchiando ne parli troppo, diventi fastidioso e passi per rompiballe"