Intervistato da Giorgio Gandolfi su “La Provincia”, Matteo Piccoli ha parlato del suo libro da poco auto-pubblicato e chiamato: “'Solo. io: dalla pandemia alla Serie A'”: “Ho realizzato che un aspetto è tenere i propri pensieri per sé e un altro è condividerli con altre persone, quello che ti permette di scrivere un libro. Non è però una pubblicazione che parla di basket. Il basket è stato ed è sì la mia vita, ma è il contenuto in cui si sviluppano i miei pensieri e i capitoli del mio libro. Le varie tappe del mio percorso cestistico fatto, per parlare delle tappe più recenti, da Rieti a San Severo, a l l'esaltante stagione lo scorso campionato in cui abbiamo vinto tutto e io sono stato votato Mvp della Coppa Italia di Lega Nazionale Pallacanestro, mi hanno insegnato a affrontare le emozioni senza esagerare nel deprimersi nei momenti negativi, come anche nel non esaltarsi troppo in quelli positivi, ma il trovare una giusta misura tra gli 'up and down', come dicono gli americani”.
Piccoli ha pubblicato il libro senza intermediari: “Ho fatto tutto da solo. So che molti si appoggiano a scrittori professionisti o giornalisti, ma il mio è stato un viaggio che volevo descrivere in prima persona”.
L’ala della Vanoli ha anche molti interessi fuori dal campo: “Ogni uomo riesce a canalizzare la sua creatività in aspetti diversi. Non è vero che gli sportivi non abbiano interessi, diciamo che esprimono la propria intelligenza in modi differenti. Mi sento un ragazzo come tutti gli altri. È vero che ho tanti interessi che cerco di coltivare quando ho un po' di tempo libero fuori dal campo da basket”.