Intervistato da Fabrizio Fabbri sul “Corriere dello Sport”, il General Manager della UNAHOTELS Reggio Emilia, Claudio Coldebella, ha parlato della linea verde su cui punta la società: “Direi che fa parte della cultura di questo club. La nostra presidente, Veronica Bartoli, mi ha dato la possibilità di riproporre un'idea mia dai tempi alla Benetton Treviso. Chi crede sia una scelta al risparmio sbaglia. Investire sui giovani non è economicamente un vantaggio. Però poi hai il ritorno che ti arriva dai risultati, dal territorio sul reclutamento e da una riconoscibilità del lavoro svolto che esce fuori dai confini regionali e nazionali. Qui a Reggio Emilia proviamo ad accompagnare i giovani facendo far loro i passi giusti. Per diventare professionisti devono lavorare forte su sé stessi e capire che la strada, rispetto ai propri coetanei, è fatta anche di sacrifici e rinunce. I ragazzi devono fare la loro parte e noi la nostra, non avendo paura di fare scelte forti”.
Il fiore all’occhiello di questo progetto è Momo Faye, che compirà 20 anni il prossimo febbraio: “ Non aveva alcuna esperienza, nessuna partita da senior eppure abbiamo deciso che era arrivato il suo momento. Il club ha sostenuto l'idea di andare in direzione ostinata e contraria, per citare De André. Fatta questa scelta abbiamo deciso di mettergli accanto, nel suo ruolo, giocatori che non lo oscurassero e che potessero legare bene con lui. È stata la decisione giusta”.
E intanto sul parquet il veterano Jamar Smith è leader con il lavoro che svolge ogni giorno: “Lui, come dicevo prima, è uno degli esempi a cui i giovani devono guardare. È stato il mio capitano in Russia, a Kazan. È un privilegio averlo come giocatore. Poteva andare in tante squadre ma ha scelto noi, sposando l'idea della Pallacanestro Reggiana. Se deve fare il leader, prendere l'ultimo tiro è pronto. Se deve vestirsi da gregario esegue senza fare le bizze da superstar. Non cerca la ribalta ad ogni costo. È il nostro equilibratore”.
