Di Pietro Cristofori
In questi primi mesi stagionali la Virtus è stata travagliata dagli infortuni: prima il virus intestinale preso da Nico Mannion, poi l’infortunio al tendine rotuleo patito da Ekpe Udoh contro Tortona, e infine la rottura del crociato dello sfortunatissimo Awudu Abass. La dirigenza felsinea ha avuto parecchio da fare, ma ha sempre risposto presente, con degli innesti mirati e funzionali al gruppo squadra: TyShon Alexander è un elemento giovane, versatile e con ambizioni e Isaia Cordinier un’atleta dirompente che ha una credibilità offensiva comprovata.
Tuttavia, i due esterni non sono stati gli unici acquisti effettuati negli ultimi 90 giorni: l’altro nuovo volto delle V Nere è JaKarr Sampson, sbarcato in Italia all’inizio del mese di ottobre con l’intenzione di restarci e lungo e imporsi. Il nativo di Cleveland si sta infatti già dimostrando come un giocatore dalla incredibile efficacia e duttilità, adatto alle velleità virtussine.
Sampson, dopo essere stato undrafted nel 2014 ed aver speso intere stagioni tra svariate franchigie NBA e G League, ha trovato stabilità nelle ultime due annate agli Indiana Pacers, dove ha giocato 63 partite totali partendo titolare in sedici di queste e tenendo medie di 4.6 punti e 2.7 rimbalzi in 12 minuti d’impiego. Nei momenti in cui è stato chiamato in causa, specialmente durante gli infortuni di Myles Turner, JaKarr ha dimostrato, prima a McMillan e poi a Bjorgren, di poter valere un livello del genere.
L’anno scorso durante un’intervista, Justin Holiday, parlando del suo compagno JaKarr, ha fatto riferimento due volte riferimento al termine ‘cane’ per indicare il suo modo di difendere aggressivo e pressante. Quando era in campo, i Pacers acquistavano versatilità e velocità nello spot di 5 ed aumentavano notevolmente l’efficacia difensiva. L’intensità e l’energia del classe ‘93 sono sempre state contagiose e quelle che in America venivano viste solo come qualità “di quantità”, nel nostro campionato potrebbero tramutarsi in molto di più.
Sampson è uno dei giocatori con il più alto tasso di energia dell’intero campionato: se lo si osserva su entrambe le metà campo, è sempre in movimento per portare blocchi agli esterni oppure per trovare un varco nel pitturato concesso dalla difesa avversaria.
Inoltre, è molto abile nel gioco senza palla, e con i suoi movimenti agili e intelligenti riesce a farsi trovare pronto sugli scarichi dei compagni che si affidano a lui per depositare due punti comodi a canestro. A Indiana, specialmente nella prima metà della stagione 2019/2020, la situazione sopra citata veniva esplorata molto spesso, con Myles Turner ad aprire gli spazi con il roll a canestro, e Sampson da ‘4’ a tagliare lungo la linea di fondo per portarsi a casa il ferro sfruttando il suo atletismo.
La notevolissima elasticità gli permette di poter schiacciare in tempi molto brevi e spazi stretti. Le sue “throwdown” - ad una mano e portando la gamba destra avanti durante il volo (qualche anno fa Sampson dichiarò di non saper schiacciare in un’altra maniera) - sono tanto belle da vedere quanto potenti, e trasmettono sicurezza ai compagni di squadra.
La metà campo in cui il prodotto di St John’s da il meglio di sé resta però quella difensiva: nonostante il suo impatto in attacco sia notevole, JaKarr in difesa è un leader che trascina con la sua intensità e determinazione. È un jolly, che può cambiare su tutti i ruoli. Oltre ad essere un giocatore verticale, è anche orizzontale: dotato di gambe lunghe e di una mobilità laterale fuori categoria per la maggior parte delle competizioni. Rimbalzista efficace che capisce con qualche millesimo di secondo di anticipo che direzione prenderà il pallone dopo l’impatto con il ferro. È molto attivo sotto entrambe le plance, bravo a sfruttare la maggior reattività rispetto ai pari ruolo per prendere vantaggio.
Tuttavia, JaKarr non è un difensore affidabile solo nel pitturato, ma lo è anche sul perimetro: la sopra citata velocità laterale e le sue lunghe braccia gli consentono di poter sporcare numerosi palloni e mettere pressione agli attaccanti. Inoltre, è sempre pronto ad aiutare dal lato debole: ottimo timing e intelligenza cestistica per capire quando intervenire, anche se, come spesso accade ai giocatori con questo atletismo, tende a saltare sulle finte.
Grazie all’ampi ventaglio di soluzioni di cui dispone, Sampson può essere impiegato sia come ala grande che come centro: con lui, Scariolo aggiunge un ulteriore arco alla sua faretra.
Sampson, Hervey e Jaiteh formano un trio invidiabile per la maggior parte delle squadre di LBA e di EuroCup. La Virtus deve difendere il titolo italiano conquistato nella passata stagione e investire su JaKarr Sampson è una scelta molto saggia ed intelligente.