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La scheda - Tornik'e Shengelia, con il georgiano la Virtus raddoppia

Alla scoperta del nuovo asso della Segafredo Bologna e di cosa cambia con il suo innesto nel roster bianconero

La scheda - Tornik'e Shengelia, con il georgiano la Virtus raddoppia

Di Mikhail Laurenza

Nella seconda metà degli anni '50 la televisione italiana ebbe il suo primo punto di svolta con "Lascia o raddoppia?", il celebre programma condotto da Mike Bongiorno in cui un concorrente poteva decidere se tenere i soldi vinti rispondendo esattamente alle domande, oppure raddoppiare rischiando di perdere tutto. La Virtus Segafredo Bologna nelle ultime due sessioni invernali di mercato è stata la protagonista assoluta di un "lascia o raddoppia" in salsa cestistica: dopo aver piazzato infatti il colpo scudetto con l'arrivo di Belinelli alla fine del novembre 2020, i bianconeri non solo non hanno lasciato, ma hanno raddoppiato i propri sforzi in questa stagione - riducendo, a differenza del famoso quiz, i rischi praticamente allo zero -  inserendo due fuoriclasse assoluti con l'obiettivo di ripetersi in campionato e conquistare l'Eurocup. Se Daniel Hackett rappresenta un volto noto della nostra pallacanestro, Tornik'e Shengelia è invece la novità assoluta che insieme al pesarese ha mandato in visibilio i tifosi virtussini: il georgiano arriva in Italia a 30 anni dopo una carriera clamorosa in Eurolega in cui si è affermato come una delle migliori ali del continente. È proprio lì il posto in cui la Segafredo vuole ritornare stabilmente, riprendendo il filo degli indimenticati successi europei a cavallo fra vecchio e nuovo millennio. Con l'aggiunta di Toko il basket italiano ne guadagna dal punto di vista della competitività, della spettacolarità e del divertimento, ma chi ne godrà più di tutti sarà coach Sergio Scariolo, che con il recupero di tutti gli effettivi potrà sbizzarrirsi nell'inventare quintetti, combinare le caratteristiche dei propri giocatori grazie ad un fenomeno che ha dimostrato di potersi adattare a qualsiasi contesto difensivo ed offensivo negli anni passati fra Baskonia e CSKA Mosca. Gli insegnamenti e l'utilizzo che due santoni del basket FIBA come Ivanovic ed Itoudis hanno fatto di lui, potranno permettere al coach bresciano di ipotizzare, nel corso della stagione, almeno quattro versioni della sua Virtus.

QUINTETTO DA TRANSIZIONE

I ritmi veloci e le giocate in contropiede sono stati i due principali marchi di fabbrica dell'ultimo Baskonia allenato da Dusko Ivanovic, che con il club di Vitória-Gasteiz ha conquistato il titolo ACB nella stagione 2019-2020 in maniera del tutto inaspettata. In quella squadra brillarono più di ogni altra le stelle di Shavon Shields - che col montenegrino conobbe la sua definitiva consacrazione - e di Shengelia, decisivo nell'ultimo atto contro il Barcellona con i suoi 14 punti e protagonista di giocate da highlight fra Spagna ed Europa grazie alla sua capacità di correre il campo in pochi secondi sia con che senza palla. Questa sua caratteristica si sposa perfettamente con un attacco rapido e produttivo come quello della Virtus e grazie alla sua presenza sarà più facile per i compagni trovare un canestro in pochi secondi. Si pensi, per esempio, ad un quintetto con Toko e Hervey come lunghi affiancati da tre esterni velocissimi come Belinelli, Cordinier, Mannion o Pajola: chiunque fra questi può spingere la palla in transizione dopo un rimbalzo conquistato o battere il proprio avversario sulla corsa e ricevere un assist per un canestro facile. Le straordinarie doti di palleggiatore e passatore - quarto fra le ali per assist in Eurolega con 2,5 passaggi vincenti a partita - permettono a Shengelia di realizzare i due punti in coast to coast oppure di trovare agilmente i due esterni piazzati negli angoli per un comodo tiro da tre. Il vantaggio di un quintetto simile non si limita però solo alla metà campo offensiva, perché i piedi veloci di ogni suo componente serviranno a mettere pressione sulla palla cambiando a cinque su qualsiasi tipo di blocco: negli ultimi 8 secondi dell'azione coach Itoudis si è fidato spessissimo del georgiano in single coverage sull'esterno avversario.

QUINTETTO CON QUATTRO TIRATORI

I numeri e le prestazioni di Shengelia hanno visto un'impennata nella seconda parte della scorsa stagione quando, facendo di necessità virtù, Itoudis si è trovato costretto ad utilizzare il nativo di Tbilisi spesso come centro a causa dell'infortunio di Milutinov. In questa posizione, - in una filosofia prettamente basata sugli isolamenti e l'esecuzione a difesa schierata dell'ultimo CSKA - Toko ha dato il meglio di sé affiancato da quattro tiratori puri: la sua abilità a giocare in post sia come scorer che, come passatore, è fondamentale per trovare un vantaggio sia se la difesa decidesse di marcarlo uno contro uno oppure volesse raddoppiare. Se Scariolo decidesse ipoteticamente di schierare uno small ball mettendogli attorno tiratori del livello di Teodosic, Weems, Belinelli e Cordinier la difesa sarebbe costretta a fare scelte drastiche che quasi sempre daranno un vantaggio alle V Nere: e no, raddoppiare con l'uomo dal lato debole non servirà a molto, dato che Shengelia ha tempi straordinari nel far partire il passaggio a una mano dal post basso nell'angolo opposto.

QUINTETTO CON DOPPIO LUNGO

Ovviamente ci saranno occasioni in cui lo staff tecnico bolognese vorrà proporre tutta la fisicità del proprio roster per trovare canestri nel pitturato oppure caricare di fallì gli avversari, ecco allora che l'utilizzo di Jaiteh o Tessitori insieme al georgiano tornerebbe utilissimo alla causa bianconera. Nei momenti di splendore di Milutinov, Shengelia al CSKA era solito sfruttare i blocchi lontano dalla palla per uscire in posizione di guardia e attaccare dal palleggio il diretto avversario che quasi mai poteva fare qualcosa per contrastare la sua partenza. Se, come possibile accada, Hackett volesse sfruttare il proprio fenomenale post basso sul lato del suo vecchio e nuovo compagno, ecco che anche in quel caso aiutare sarà impossibile: dovesse succedere con il difensore dell'ex Milano o del centro francese, i due punti risulteranno praticamente automatici.

QUINTETTO PICK 'N' ROLL

Cosa dire poi, dell'occasione in cui Hackett, Teodosic (senza sottovalutare Nico Mannion o le uscite dai blocchi di Marco Belinelli) Shengelia e Jaiteh saranno contemporaneamente in campo? Stiamo parlando di quattro dei migliori interpreti del pick 'n' roll in circolazione, sia diretto che dopo ribaltamento. Scariolo avrà la possibilità per dividere il campo in due quarti, sfruttando la mano mancina del figlio di Rudy, abile nell'attaccare il ferro andando verso il centro oppure di trovare uno dei suoi classici palleggi, arresto e tiro se sceglierà di attaccare verso il fondo. Dall'altro lato invece basterà una frazione di secondo al serbo per scoccare uno dei suoi passaggi diretti a una mano dal palleggio per far segnare il suo lungo a un centimetro dal canestro. In entrambi i casi la grande capacità di roll di Shengelia e Jaiteh servirà a provocare quelle rotazioni dell'ultimo secondo che libereranno il palleggiatore per un tiro oppure un passaggio skip nell'angolo per il quinto, che molto spesso sarà un tiratore.

RADDOPPIA

Ciò che più conta, a prescindere dai vari quintetti, è che oggi la Virtus sarà una delle squadre più spettacolari da osservare grazie al talento dei propri singoli e alla capacità storica di Scariolo di riuscire sempre a trovare la quadra del proprio roster qualsiasi sia la sua composizione. Tra lasciare o raddoppiare, Bologna ha scelto la seconda opzione: raddoppiare gli sforzi invernali, raddoppiare il numero di scudetti negli ultimi due anni.

Con Toko Shengelia in bianconero tutto è possibile.

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