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La scheda - Marcus Keene, "microwave" della Openjobmetis Varese

L'analisi sul miglior realizzatore di questo campionato e la sua capacità di essere uno scorer letale

La scheda - Marcus Keene, "microwave" della Openjobmetis Varese

Di Mikhail Laurenza

 

Nei Detroit Pistons bicampioni NBA tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90 usciva dalla panchina usciva dalla panchina un uomo che contribuì non poco alle sorti di Isiah Thomas e compagni: il nome, Vinnie Johnson, probabilmente non dice molto alle nuove generazioni di appassionati ma, come spesso accade, ad essere diventato leggenda è il suo soprannome. Dopo una partita di Playoff in cui mise a segno 22 punti nel quarto periodo, Danny Ainge, suo difensore in quel Pistons-Celtics del 1985, lo ribattezzò "Microwave", ovvero "forno a microonde", per la capacità di essere uno scorer letale in pochi minuti di gioco. Questa caratteristica lo ha accompagnato per tutta la sua carriera ed è stato, se vogliamo, il precursore di un tipo di sesto uomo capace di trascinare il secondo quintetto a suon di punti: gli esempi più fulgidi degli ultimi anni sono autentici funamboli della palla a spicchi come Jamal Crawford, Lou Williams o Jordan Clarkson ma anche in area FIBA fenomeni come Derrick Sharp e JR Holden si sono guadagnati la fama di titolari aggiunti praticamente inamovibili nei finali di partita.

Lo scorso dicembre, quando Varese decise di rivoluzionare il roster nessun tifoso dei biancorossi, nemmeno il più inguaribile ottimista, avrebbe scommesso un euro su un possibile piazzamento ai Playoff, ma se oggi quella fiammella si è clamorosamente riaccesa ("Quel che possiamo fare è lottare nelle ultime due giornate, e poi vedere cosa accade. Dobbiamo concentrarci solo su noi stessi", ha dichiarato recentemente su "La Prealpina") uno dei motivi è l'impatto di uno straordinario giocatore che proprio come Vinnie Johnson è capace di scaldarsi in pochi istanti come un forno a microonde: la rinascita della Openjobmetis ha il volto di Marcus Keene.

VELOCITÀ

La Varese del 2022 è una squadra dalle spiccate doti offensive, senza particolari arzigogoli tattici, in cui l'arma principale è la responsabilità individuale: in questo sistema i baltici Vene e Sorokas stanno forse vivendo il periodo migliore della loro carriera e Matteo Librizzi rappresenta oggi un giovane di assoluta affidabilità incaricato di marcare solitamente il miglior attaccante avversario e pronto a prendersi un tiro da tre nella metà campo offensiva. La risalita dei biancorossi parte principalmente dai ritmi altissimi imposti alla partita, ritmi che con l'ingresso dalla panchina di Keene si alzano ulteriormente: la Openjobmetis è oggi quarta per pace in LBA, e le prodezze del numero 45 c'entrano molto in questa statistica. La scelta - dopo le prime gare cominciate in quintetto - di utilizzarlo come sesto uomo è fatta sia in virtù dell'abilità della guardia di San Antonio di incidere anche da freddo, sia per le caratteristiche dei propri giocatori, sia per cambiare le carte in tavola alla difesa avversaria a match in corso: la parte migliore del gioco di Keene sta sicuramente nell'attaccare il ferro utilizzando un pick 'n' roll - spesso molto alto per sfruttare le sue incredibili accelerazioni - e a beneficiarne è stato non solo il suo tabellino personale, ma per esempio degli ottimi rollanti come Paulius Sorokas e Guglielmo Caruso, bravi a seguire il loro compagno dopo il blocco, e Tomas Woldentensae che nel suo anno da rookie si è fatto trovare prontissimo nello sfruttare i raddoppi attirati dal suo compagno di squadra americano.

CREARSI UN TIRO, IN OGNI SITUAZIONE

I numeri ci dicono che attualmente Keene è il miglior marcatore di tutto il campionato con 18.8 punti di media, il tredicesimo passatore con quasi 5 assist a partita, quinto per liberi tentati (4.8), sesto per percentuale a gioco fermo (87.3%) e primo per usage con il 32%: queste cifre si traducono sul campo in un giocatore altamente spettacolare capace di andare a referto praticamente in qualsiasi modo con la palla in mano. La già citata capacità di accelerazione crea situazioni di mezza transizione anche da canestro subito dalle quali spesso riesce a pescare due punti facili dal pitturato, mentre se l'azione si sviluppa a difesa schierata la sua bravura nell'uno contro uno gli permette di crearsi un tiro dal palleggio sempre differente a seconda del difensore che si ritrova di fronte: se sul cambio sistematico gli capita un lungo, la sua soluzione preferita è quella dello step-back da tre punti o all'altezza del gomito (spesso il sinistro) della lunetta, viceversa contro i piccoli l'idea principale è quella di andare fino in fondo e, nonostante i soli 175 centimetri a disposizione, la capacità di assorbire il contatto contro avversari quasi sempre più grossi di lui gli consente di trovare oltre ai due punti anche il libero aggiuntivo. Non c'è un'azione in cui Marcus Keene non possa trovarsi un tiro e i compagni hanno ormai imparato a farsi trovare liberi anche in punti del campo apparentemente ciechi ma trovati puntualmente dall'ex Cagliari.

SE GIRA MARCUS, GIRA VARESE

Un metronomo vero e proprio, questo rappresenta Keene per la Openjobmetis e l'andamento stagionale dei lombardi non fa che confermarne l'importanza. "Ogni giocatore di questo gruppo si è trovato a suo agio all'interno del campo e dello spogliatoio", dice Marcus, "abbiamo trovato un'identità tecnica sul piano del basket, ma anche un bel feeling sul piano umano". E i risultati sul campo si vedono: nelle 14 partite disputate dal suo arrivo il bilancio dice otto vittorie e sei sconfitte, un ritmo da Playoff, ma è quando Keene scollina sopra quota 20 punti che Varese diventa praticamente inarrestabile: fino ad ora è successo otto volte e in ben sei occasioni è arrivata la vittoria. C'è un altro dato poi, che evidenzia la bontà dell'utilizzo di Keene da sesto uomo, ovvero i 27.5 punti di media della panchina varesina che ne fanno la sesta migliore di tutta la Lega: grazie al secondo quintetto, i biancorossi sono stati in grado di cambiare l'inerzia dei match o di allargare i punti di divario con gli avversari.

PRENDERE, MAI LASCIARE

C'è ovviamente l'altro della medaglia di un volume di possessi e di tiri così elevato che riguarda le forzature proprie che una comboguard con le caratteristiche di Keene è portato naturalmente a commettere: attualmente viaggia con il 42% dal campo complessivo e il 33,3% dall'arco su oltre 9 tentativi spesso non assistiti. Abituato ad avere quasi sempre il pallone in mano, il movimento off the ball dal lato debole e l'uscita dai blocchi sono sicuramente aspetti su cui deve migliorare e su cui può sicuramente lavorare data la carta d'identità ancora ampiamente dalla sua parte, dato che il prossimo 6 maggio compirà 27 anni. Come molti attaccanti puri inoltre tende a recuperare le proprie energie nella metà campo difensiva, ritrovandosi qualche volta battuto dal proprio diretto avversario, ma i compagni e non smettono neanche per un attimo di avere fiducia nel loro "microwave" e i 26 punti contro la Fortitudo, decisivi per la matematica salvezza, non sono che lo specchio dell'entusiasmo generatosi attorno alle sue giocate. Quel match vinto la scorsa domenica ha fatto vedere ancora di più, infatti, il gran feeling tra l'americano e i fan biancorossi di Masnago: "Amo il pubblico di Varese, la gente è incredibile per come incita e supporta la squadra in ogni momento della partita. Domenica è stato un momento particolare: ci tenevamo a festeggiare la salvezza in casa, perchè avevamo perso tre partite consecutive davanti ai nostri tifosi, li abbiamo resi felici e il calore che ho ricevuto in cambio è stato bellissimo", riporta ancora "La Prealpina".

Ben oltre le forzature e qualche distrazione difensiva, la Openjobmetis ha trovato un leader tecnico capace di alzare il ritmo delle partite, di coinvolgere i compagni praticamente in ogni situazione offensiva e di trascinarli emotivamente e praticamente, chissà, anche in futuro: "Mi piacerebbe molto restare ma sono decisioni che non dipendono soltanto da aspetti tecnici. Vedremo cosa accadrà, di certo qui sono stato benissimo: la città è bella, la gente è accogliente, siamo vicinissimi a Milano e quando c'è bel tempo mi godo la vista del lago guardando fuori dalla finestra".

insomma, quando nei dintorni c'è Marcus "Microwave" Keene l'atmosfera si scalda e tra il prendere o lasciare, i compagni e il pubblico varesino non hanno un dubbio: prendere, sempre.

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