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La scheda – Mikael Hopkins, il pilastro della UNAHOTELS Reggio Emilia

Il centro è stato un punto di riferimento fondamentale nella stagione dei biancorossi

La scheda – Mikael Hopkins, il pilastro della UNAHOTELS Reggio Emilia

 

Di Pietro Cristofori

 

“Indubbiamente contro Milano sarà una serie dura, ma dobbiamo giocare credendo in noi stessi. Credo in questo gruppo e venderemo cara la pelle”. Queste le parole di Mikael Hopkins alla “Gazzetta di Reggio” prima della serie che sta vedendo opposta la sua UNAHOTELS Reggio Emilia all’ A|X Armani Exchange Milano. Dentro a queste frasi c’è tutta l’essenza della squadra emiliana che quest’anno ha stupito tutti in Italia e in Europa, come dimostra anche lo stupefacente cammino in FIBA Europe Cup, dove l’UNAHOTELS si è arresa soltanto in finale di fronte ai turchi del Bahçesehir. Le scommesse fatte in estate dalla dirigenza sono state vinte e Attilio Caja è stato molto bravo a creare un’identità di gruppo, che come spesso succede, in questi casi fa la differenza.

Per tutta la stagione Reggio Emilia ha giocato una pallacanestro molto intensa, caratterizzata da una difesa forte e durezza mentale. L’intero castello reggiano poggia su uno dei “duo” più solidi dell’intero campionato: quello formato da Andrea Cinciarini e Mikael Hopkins. Il playmaker ha giocato una delle stagioni migliori della propria carriera: doppia-doppia di media, 11.2 punti e 10.3 assist di media in 34.4 minuti giocati in regular season. In LBA, questi dati nessuno li aveva mai fatti registrare prima.

Il centro americano invece si è rialzato dopo un’annata (quella 2020-21) abbastanza complicata, passata al Cedevita Olimpija Lubiana. Hopkins è un prodotto dei Georgetown Hoyas, college noto per aver prodotto nel corso degli anni centri diventati leggende della pallacanestro NBA come Patrick Ewing e Dikembe Mutombo. Poi, una volta terminata l’esperienza in NCAA, Mikael ha iniziato a girovagare per l’Europa, e per tre stagioni è rimasto in Turchia, dove ha compiuto il salto di qualità che gli ha permesso di disputare per due stagioni l’EuroCup con il già citato Cedevita Olimpija Lubiana. In questa stagione Hopkins si è consolidato come il pilastro dell’UNAHOTELS Reggio Emilia. Il classe ‘93 è il complemento perfetto per il gioco di Andrea Cinciarini, data la sua abilità da lungo versatile che se innescato correttamente può essere dirompente anche per l’ottimo IQ cestistico. La maggior parte degli attacchi di Reggio Emilia si evolvono intorno al pick&roll tra lui e Cinciarini. Quest’ultimo, grazie alle sue doti di passaggio eccelse, è in grado di fornire parecchi palloni a Hopkins, che in questa stagione si è dimostrato come un finalizzatore affidabile. Inoltre, l’ex Georgetown è in grado di offrire varie soluzioni dopo il blocco: può sia rollare forte a canestro – situazione in cui è bravo anche a ribaltare il lato per i tiratori Strautins e Baldi Rossi o a servire il tagliante Johnson – che spaziarsi sul perimetro per un pick&pop (anche qui l’affinità con Cinciarini è eccezionale, viste le mille sfaccettature tra finte, “blocchi anticipati”, passaggi consegnati ecc). In Regular Season, Hopkins ha tentato 2.3 tiri da dietro l’arco per partita, con un sorprendente 43.5% di realizzazione: questa statistica, oltre ad essere stata perfezionata nel corso della sua carriera, rende l’americano un lungo moderno e una variabile notevole per il sistema offensivo di coach Caja.

Un’altra sua caratteristica che risulta determinante nel gioco reggiano è la visione di gioco: Hopkins, infatti, viene anche cercato in post-basso dove dimostra di vedere e servire con ottimi tempi i taglianti. Tuttavia, in queste situazioni fa abbastanza fatica a trovare conclusioni comode, dal momento in cui, se accoppiato con un suo pari ruolo, fa fatica a spostarlo o a giocare di tecnica in 1vs1 (Caja preferisce che sia Johnson a prendersi responsabilità da quella posizione del campo). 

Come già accennato in precedenza, Hopkins offre una versatilità notevole su entrambe le metà campo: i suoi piedi sono veloci e coordinati, e grazie a questo può cambiare anche su giocatori più piccoli di lui. Non essendo un atleta di altissima caratura, giocare al ritmo (particolarmente adagio) di Cinciarini gli permette di fare la differenza in protezione del ferro, visti gli ottimi tempi di aiuto.

Inoltre, Hopkins è il secondo miglior rimbalzista del nostro campionato, con 7.5 rimbalzi catturati per partita, dietro soltanto a Tyrique Jones (9.7). A differenza dell’esplosivo centro della Carpegna Prosciutto, il numero 5 biancorosso non fa della forza fisica il suo punto di forza, ma grazie alla sua mobilità, tecnica e abilità nel trovare il giusto posizionamento riesce ad arrivare per primo sulle contese sotto le plance.

La serie contro la più quotata Milano ha fatto comunque capire la sua centralità nel sistema della UNAHOTELS, specialmente considerando che l’A|X Armani Exchange non vuole a tutti i costi permettere a Cinciarini di mettere in ritmo tutti i suoi compagni. In Gara 2, gli uomini allenati da coach Messina sono riusciti nell’intento, limitando il playmaker reggiano a soli 3 assist, suo minimo stagionale. Soprattutto in avvio di partita si è visto perciò quanto Hopkins sia importante nello sfruttare i raddoppi che gli avversari portano a Cinciarini ed attaccare 4vs3. Anche nell’odierna Gara 3, perciò, il suo impatto sarà fondamentale.

In vista della prossima stagione, Hopkins ha detto che l’opzione di rimanere è molto probabile, e ripartire da un pilastro come lui sarebbe importante per l’ambiziosa piazza reggiana.

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