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Virtus Bologna - Olimpia Milano, il racconto dei precedenti in finale della grande "Classica"

Ripercorriamo le sfide decisive, dagli anni '30 ai giorni nostri, tra le due squadre maggiormente titolate in Italia

Virtus Bologna - Olimpia Milano, il racconto dei precedenti in finale della grande "Classica"

Di Edoardo Pollero

Anche al termine della stagione 2021/2022 saranno Virtus Segafredo Bologna e A|X Armani Exchange Milano a giocarsi lo scudetto. Una sfida sentita, storica e generazionale quella tra le due squadre più titolate d'Italia (28 i successi dei meneghini, 16 quelli ottenuti dai felsinei), le quali hanno raggiunto la finale per il secondo anno consecutivo dopo aver completato in maniera immacolata il loro percorso ai playoff. Al termine della serie tra le due potenze del nostro campionato, chiunque uscirà come vincitrice conquisterà il suo decimo titolo nazionale da quando esiste la formula “regular season + playoff”.

Quella di quest'anno sarà la rivincita della passata stagione in cui i bolognesi – guidati dal coach Aleksandar 'Sasha' Djordjevic – hanno avuto la meglio sui milanesi per 4-0 con Milos Teodosic premiato in qualità di Finals MVP. Lungo il corso della storia, gli scontri che hanno assegnato il titolo del campionato italiano sono stati ben più di due tra Virtus Segafredo Bologna e A|X Armani Exchange Milano: infatti, sono quattro se si contano quelli sotto la formula dei playoff (in vigore dalla stagione 1976-1977) e quattordici da quando è stato fondato il campionato nazionale (prima edizione datata 1920).

Il primo testa a testa tra le due squadre risale alla stagione 1935-1936, il quale coincide anche con il primo scudetto festeggiato dai biancorossi sotto la denominazione di Borletti Milano. La squadra del Dopolavoro dell'azienda omonima si impose come prima classificata (con 10 punti) del girone finale comprendente Virtus Bologna (seconda con 8 punti), Ginnastica Roma (terza con 4 punti) e GUF Trieste (quarta con 2 punti). I meneghini ottennero la vittoria sui felsinei in entrambe le gare con i risultati di 25-13 sul proprio parquet e di 18-23 in trasferta. Due anni più tardi è arrivato il secondo duello sull'asse Milano-Bologna: sono proprio gli scontri diretti (38-54 e 34-26) alla settima e alla sedicesima giornata a regalare quello che sarà il 3° scudetto sotto la guida di coach Giannino Valli, con la Borletti prima a 32 punti e la Virtus seconda a quota 29.

Dopo più di dieci anni dall'ultimo testa a testa (il campionato ha anche subito uno stop a causa della guerra negli anni 1943-44 e 1944-45) la Borletti festeggia il suo quinto titolo nazionale staccando di appena due punti le rivali Virtus Bologna e Pallacanestro Varese pareggiando con entrambe le compagini il computo degli scontri diretti. Trascinati dal secondo miglior marcatore del campionato Sergio Stefanini (329 punti segnati) e dal capo allenatore Cesare Rubini, Milano diventa campione d'Italia. Nella sua striscia di cinque titoli consecutivi, la Borletti prevale per due anni di fila sulla Virtus nelle stagioni 1951-52 e 1952-53: la prima volta di soli tre punti (37 a 34), la seconda con il distacco più ampio fin ora registrato nella loro rivalità, ovvero nove punti (39 a 30).

Il primo titolo dei bianconeri ai danni della formazione lombarda arriva poco dopo: infatti, nel 1955-56, la Minganti Virtus Bologna di Vittorio Tracuzzi conquista il suo 6° titolo italiano chiudendo al primo posto della classifica con 38 punti, staccando di undici lunghezze i rivali della Borletti Olimpia Milano. Una sconfitta che porterà i lombardi ad imporsi sui bolognesi nei quattro anni successivi (dal 1956-57 al 1959-60), diventando anche la prima squadra a cucirsi sul petto la stella per i 10 titoli vinti. In quel lasso di tempo il massimo distacco tra Milano e Bologna in campionato fu di soli due punti (1957-58, la Simmenthal perse solo una partita in quella stagione), mentre gli altri tre campionati si chiusero tutti con un solo punto di distacco tra le rivali.

Per ritrovare Virtus Bologna e Milano in finale passano quasi due decadi: è la stagione 1978-79 ed è solo il terzo anno che lo Scudetto viene assegnato con la formula dei playoff. I bolognesi hanno già tastato il terreno della finale, ma sono sempre rimasti vittima della corazzata Varese; per i meneghini è invece la prima finale con la nuova regola e anche loro non hanno raggiunto il successo finale a causa di Varese che tra il 1968-69 e il 1973-74 si porta a casa cinque dei sei scudetti in palio nel testa a testa tutto lombardo. La Billy Milano (5° classificata) elimina in semifinale i rivali della Emerson Varese (1° classificata) al termine di una serie al cardiopalma al meglio delle tre gare; la Sinudyne Bologna (2° classificata) scivola prima in casa della Arrigoni Rieti (6° classificata) e poi la travolge nelle due sfide casalinghe. Seconda e quinta della regular season si affrontano in finale e ad avere la meglio sono i bianconeri per 2-0 (81-94 e 92-113) guidati in panchina da Terry Driscoll – allievo di Dan Peterson, seduto sul fronte rivale – e sul parquet dal “Vescovo” Kreso Cosić.

Cinque anni più tardi le strade di Milano e Bologna si intrecciano nuovamente. La Simac ha da poco ottenuto la sua seconda stella grazie al successo sulla VL Pesaro esattamente un decennio dopo il 19° Scudetto; la Granarolo, dall’altra parte, è alla caccia della prima stella dopo averne fallito l'assalto nella stagione 1980-81 con la sconfitta nella serie contro Cantù. Milano chiude la stagione regolare al primo posto con 50 punti, seguita alle spalle da Bologna (vincitrice della Coppa Italia) e da Torino pari a quota 44. I lombardi ai playoff sono una macchina: 2-0 contro Caserta in una serie quasi senza storia e 2-0 nel derby con Cantù. I felsinei, invece, faticano nella serie con la Febal Napoli (2-1) e devono affrontare in semifinale una Berloni Torino piuttosto agguerrita prima di accedere alla finale. Sebbene i valori in campo sembrino equivalersi, la Granarolo Bologna elimina i piemontesi in due gare e conquista l'accesso alla finalissima contro gli acerrimi rivali. La serie è tiratissima e non vede mai prevalere il fattore campo: i bianconeri superano i lombardi 82-86 a Milano, mentre i biancorossi superano 71-75 gli avversari in quel di Bologna; tuttavia, la spinta dei tifosi di casa non è abbastanza e la squadra allenata da coach Alberto Bucci vince ancora una volta in Lombardia per 74-77 conquistando il 10° titolo e la tanto agognata stella.

L'ultimo scontro in finale tra Virtus e Olimpia – prima di quello che le vedrà coinvolte a partire dall'8 giugno prossimo – risale a poco meno di 365 giorni fa. Entrambe le squadre sono uscite scottate dalle due competizioni europee a cui partecipavano: Bologna è stata eliminata in semifinale di Eurocup dall'Unics Kazan e Milano ha perso contro il Barcellona nelle Final Four di Eurolega a causa di un canestro di Corey Higgins nelle battute finali della partita. L'obiettivo comune è quello di conquistare lo scudetto, un titolo che porterebbe i lombardi ad un passo dalla terza stella e i bolognesi a pareggiare il computo delle finali vinte e finali perse in campionato (15-16 prima delle Finals 2021). La squadra allenata da coach Ettore Messina ha già fatto sue la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia e desidera conquistare il 'triplete' dopo una regular season chiusa al primo posto con la miglior difesa del campionato; quella guidata dal capo allenatore Sasha Djordjevic si è piazzata al terzo posto con il miglior attacco. L'Olimpia ha vinto tutte e tre le sfide disputate contro la Virtus tra Supercoppa (75-68) e regular season (94-84 e 68-73) ma in ogni caso la serie per assegnare il titolo nazionale si preannuncia carica di tensione, dopo che entrambe le squadre – come accaduto in questa stagione – hanno compiuto un percorso netto tra quarti di finale e semifinale. Trascinati da quelli che saranno premiati rispettivamente MVP (Milos Teodosic) e Best ITA (Alessandro Pajola) della finale Scudetto, la Virtus Segafredo Bologna si impone per 4-0 sull'A|X Armani Exchange Milano e conquista il suo sedicesimo campionato, il nono da quando è stata istituita la formula playoff.

Una serie senza storia leggendone l'esito finale, ma che in realtà ha visto la squadra vincitrice prevalere solamente nei secondi tempi. Ad esclusione di una Gara-1 in cui i bolognesi hanno avuto il controllo totale della partita, le successive tre partite ci hanno regalato una serie avvincente e per nulla scontata: nella seconda gara Milano è stata avanti per tutta la prima mezz'ora di gioco salvo poi capitolare nell'ultimo periodo; Gara-3 è stata per certi versi lo spartiacque della serie con il risultato in parità sul 52-52 dopo 30', ma che ha subito una svolta inaspettata grazie al break di 24-6 con cui i padroni di casa hanno conquistato la vittoria. Infine, in quella che è stata la partita che ha assegnato lo Scudetto numero 16 alla Virtus Segafredo Bologna, i primi venti minuti sono stati favorevoli alla squadra ospite (avanti 41-43 all'intervallo), seguiti da un'inversione di tendenza nei restanti venti in cui i ragazzi allenati da coach Djordjevic sono riusciti a firmare un parziale vincente di 32-19 utile per portare in trionfo l'intera città.

Foto storiche dell'archivio Superbasket

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