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La scheda – Darion Atkins, il nuovo “guardiano” della Dolomiti Energia Trentino

La Serie A sarà il settimo campionato europeo diverso disputato dal giocatore classe 1992

La scheda – Darion Atkins, il nuovo “guardiano” della Dolomiti Energia Trentino

Di Edoardo Pollero

Clinton, nel Maryland, è una città piccola per i canoni degli Stati Uniti ma carica di rilevanza storica, poiché è il luogo in cui si consuma gran parte della guerra civile americana e dove avviene l'assassinio di Abramo Lincoln. Non poteva nascere dunque in un posto banale il giocatore che nella stagione 2022/2023 terrà ben salde le chiavi della difesa trentina: un concentrato di esplosività, energia, cattiveria agonistica, pronto ad intimorire chiunque provi ad avvicinarsi nei pressi del ferro. Sotto la guida di coach Lele Molin, lo statunitense Darion Atkins garantirà alla Dolomiti Energia solidità nel pitturato e punti generati da rimbalzi offensivi, seguendo così la scia di quanto di buono fatto vedere nelle due precedenti stagioni in Turchia (con il Fethiye Belediye) e in Germania (militando nei Niners di Chemnitz).

La propensione del classe 1992 nel proteggere il ferro la si era già vista in età adolescenziale, quando nell'ultimo anno alla Landon School registrava 15.2 punti, 12 rimbalzi e 7.3 stoppate di media garantendosi chiamate di college prestigiosi quali Notre Dame, Maryland e Virginia. Nonostante la possibilità di giocare a pochi passi da casa, la sua scelta ricade sui Cavaliers della Virginia, ateneo in piena ricostruzione dopo l'arrivo di coach Tony Bennett. I suoi primi tre anni sono incentrati sulla crescita come giocatore e nel miglioramento dei fondamentali; il salto dal liceo al college può dare spesso problemi, ma Darion ha intenzione di lavorare sodo per giocare una stagione da senior ad alti livelli ed ottenere la chiamata al Draft. I Cavaliers sono tra le squadre più in forma della NCAA: dopo un record di 30-7 nella stagione 2013-14, il titolo della Conference e l'arrivo alle Sweet Sixteen, l'anno successivo chiudono con 30 vittorie e solo 4 sconfitte; Atkins grazie ai suoi 7.6 punti, 6 rimbalzi e 1.1 stoppate di media – oltre a mostrare ottime capacità di leggere la gara in fase difensiva – viene premiato Defensive Player Of The Year della ACC (Atlantic Coast Conference) e inserito nell'ACC All-Defensive Team.

L'annata si chiude con una eliminazione al secondo round della March Madness e il nativo di Clinton non riesce ad ottenere la fatidica chiamata al Draft NBA, ma il suo impegno non passa inosservato e disputa così la Summer League con i San Antonio Spurs prima di firmare con i New York Knicks e successivamente giocare con la sua affiliata in G-League (Westchester Knicks). Nella sua unica stagione sotto la Grande Mela si mette in gioco con numeri decisamente interessanti: 8.7 punti, 7.3 rimbalzi, 1.8 assist – mostrando i primi segni di una sottovalutata capacità nel trovare il compagno – e 1.3 stoppate in 29.7 minuti di impiego, mentre la sua squadra vince 28 partite su 50 durante la regular season

Salutato l'Empire State Building, il classe 1992 vola al di là dell'oceano per sfruttare la chiamata dell'Hapoel UNET Holon, compagine israeliana situata nella zona costiera del distretto di Tel Aviv. Sebbene la squadra chiuda la regular season con il miglior record (22-11), viene prematuramente eliminata al primo turno dei play-off, ma Darion Atkins è decisamente un giocatore più maturo di quello visto sino a quel momento; non a caso viene perciò premiato con una selezione agli All-Star Game della Israeli League e inserito nell'All-Israeli League Second Team. I suoi numeri dicono doppia cifra in punti (13.6) per la prima volta in carriera tra college e professionismo, 8.6 rimbalzi e 17.2 di valutazione in 26.9 minuti di media, non possono però descrivere l'evoluzione a livello di awareness del lungo americano diventato più consapevole dei propri mezzi e in grado di aggiungere un tiro dalla distanza quando necessario. Nella stagione successiva migra verso ovest in direzione Strasburgo dove prova per la prima volta in carriera l'ebrezza del doppio impegno (campionato e BCL): le sue cifre sono leggermente meno altisonanti, ma il contributo continua ad essere fondamentale aiutando la squadra ad arrivare seconda in regular season (eliminata in Gara 5 delle semifinali dai futuri campioni di Le Mans) e ai quarti di finale della Basketball Champions League. Dopo l'esperienza francese ritorna in Israele, ancora con l'Hapoel Holon e nonostante i risultati siano buoni ma non portino a nessun trofeo, Atkins chiude col 36% da tre punti (massimo in carriera) passando dal 2/7 della stagione 2016-2017 al 10/28 della stagione 2018-2019, continuando quel percorso di crescita come tiratore che già aveva iniziato a Strasburgo per potersi rendere minaccioso anche fuori dalla sua comfort zone. L'annata segnata dalla pandemia è decisamente poco fruttuosa per l'ala/centro americana, la quale deve fare i conti con un difficile ambientamento a Tenerife e con i pochi minuti di media disputati a Bamberg (12.6, il minimo in carriera da professionista); il 2020 sembra una spirale negativa nella carriera del ragazzo con l'approdo in Grecia sponda AEK Atene durato meno di trenta giorni. Ciò comunque non abbatte mentalmente il ragazzo che firma con i turchi del Fethiye Belediye; nonostante la retrocessione in TBL, l’americano può sicuramente raccogliere quanto di buono fatto come singolo (tra le statistiche anche il massimo in carriera per stoppate di media con 1.9).

Smaltita la delusione della relegazione in seconda serie, Darion Atkins accetta la corte dei Niners Chemnitz, tornando in quella Bundesliga che non lo aveva fatto esprimere al meglio e il suo desiderio di rivalsa prevale a tal punto da fargli terminare la stagione come peak leader del team in punti (11.7), rimbalzi (6.5) e stoppate (0.7). In quest'ultima voce si dà battaglia con uno dei nuovi volti del nostro campionato, Tai Odiase, che chiuderà al primo posto con 1.4 stoppate di media. La chiamata di Trento è un'occasione ghiotta per il nativo di Clinton soprattutto riguardo l’esperienza da poter accumulare nella seconda competizione di Euroleague. Poter giocare per la Dolomiti Energia è un'opportunità unica nel suo genere, uno step nella sua carriera entrato nei trent'anni di età ed infatti ciò che il giocatore si aspetta dall'ambiente bianconero è competitività e voglia di far bene:

“Mi aspetto di giocare in un campionato estremamente competitivo e di provare l'esperienza della EuroCup, sarà molto eccitante competere ad un livello così alto: lavoreremo duramente giorno dopo giorno per essere in grado di provare che meritiamo di stare a questo livello oltre che di poter toglierci soddisfazioni in Italia e in Europa. Ho scelto la Dolomiti Energia perché Trento è una realtà consolidata in campo internazionale, un'organizzazione seria e rispettabile che possiede tutto per continuare a crescere e giocare un ruolo di leader in Italia e in Europa”.

Ma non è solo l'EuroCup ad aver convinto il classe 1992, deciso a spendere sudore e fatica per migliorarsi ed essere un giocatore chiave per la compagine trentina:

“Sono un giocatore che gioca con il cuore, con energia e aggressività su entrambi i lati del campo. Metto sempre la squadra al primo posto, provo a sacrificarmi e fare tutto ciò che può essere funzionale al gioco. In difesa posso difendere il ferro, ma anche cambiare e aiutare sul perimetro, oltre ad andare sempre forte a rimbalzo; sull'altro lato, tra le tante cose che posso migliorare c'è sicuramente il mio tiro da tre punti: devo alzare le mie percentuali così da poter essere una minaccia concreta per i miei avversari anche oltre il perimetro”

Attendendo risposte sul parquet, Darion Atkins si candida per essere uno dei rookie più interessanti del nostro campionato: un lungo versatile pronto ad adattarsi alle richieste del coach e colmare quelle lacune che possono diventare punti deboli se trascurate. Nella rivoluzione attuata dal front office trentino, il prodotto dei Virginia Cavaliers offre i suoi numeri e la sua esperienza per proteggere le Dolomiti dagli attacchi ostili con l'obiettivo di fare breccia nel cuore dei tifosi per attitudine, dedizione ed etica nel lavoro.

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