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5 domande a ... Kruize Pinkins: “A Scafati ci stiamo impegnando al massimo, Logan? La scintilla che ci serviva"

Il lungo statunitense è uno dei protagonisti della svolta positiva della stagione dei campani

5 domande a ... Kruize Pinkins: “A Scafati ci stiamo impegnando al massimo, Logan? La scintilla che ci serviva"

Dopo tre sconfitte di fila incamerate tra la quinta e la settima giornata, negli ultimi due turni di Serie A UnipolSai 2022/23 la Givova Scafati è riuscita a raddrizzare il tiro imponendosi per due settimane di fila al PalaMangano prima sull’UNAHOTELS Reggio Emilia e poi contro la NutriBullet Treviso. Uno dei minimi comuni denominatori in queste due affermazioni è stato il contributo che è riuscito a dare alla causa campana Kruize Pinkins, lungo classe 1993 che, alla prima esperienza nel massimo campionato italiano, ha già capito il modo per rendersi imprescindibile alla squadra.

I 12.8 punti e 7.4 rimbalzi di media rappresentano dati inconfutabili in questo senso e testimoniano come l’ex Novipiù Monferrato e Reale Mutua Torino sia diventato, dopo appena nove giornate, uno dei punti fermi su cui coach Caja può far affidamento per centrare nuovi successi. A lui, reduce dalla prova da 16 punti, 8 rimbalzi, 2 assist e 21 di valutazione contro Treviso, abbiamo rivolto questa settimana le nostre 5 domande.

Contro Treviso avete ottenuto la seconda vittoria consecutiva dopo tre sconfitte: cosa è cambiato con coach Caja? È scattato qualcosa in voi? Cosa vi ha dato invece l'arrivo di Logan?

Penso sia un allenatore molto coerente sulle cose da fare, sul difendere forte e sul giocare duramente. E mi sembra che molti ragazzi abbiano davvero fatto loro questi principi. Credo che tutti si stiano impegnando al massimo e si stiano divertendo a giocare insieme e questo si sta traducendo in una serie di vittorie consecutive. Logan ci ha dato una presenza da veterano. Ovviamente tutti sanno chi sia, un grande uomo spogliatoio e un grande giocatore. Quindi ha aggiunto una scintilla a ciò di cui avevamo bisogno, attacco e leadership. Ci ha reso la vita molto più facile.

Sei il miglior rimbalzista offensivo della Serie A e il quinto per rimbalzi totali: come lavori per migliorare in questo fondamentale? Quali sono i segreti per essere uno specialista in queta parte del gioco?

Sono sempre stato un grande rimbalzista offensivo. È un qualcosa che ovviamente aiuta la tua squadra a vincere e aiuta anche te. Coach Caja lo sottolinea ogni giorno, vuole che lottiamo sotto i tabelloni perché prendere rimbalzi in attacco aiuta la squadra, permette di prendersi un buon tiro e ottenere un possesso in più. Perciò, poter far guadagnare alla mia squadra altri possessi e allo stesso tempo ottenere più rimbalzi a livello statistico, è solo una motivazione per me.

Cosa ti ha insegnato e cosa ti ha lasciato l'esperienza piemontese a Torino? Sei rimasto in contatto con qualcuno dei tuoi ex compagni di squadra?

Mi ha insegnato a essere un leader in una squadra che, in entrambi gli anni in cui son stato lì, era davvero un'ottima formazione. Ho giocato praticamente con lo stesso gruppo di ragazzi in entrambe le stagioni. Eravamo davvero un ottimo gruppo di ragazzi e questo si vedeva in campo. Purtroppo, il primo anno è stato interrotto a causa del COVID, ma in generale i miei due anni lì sono stati davvero belli...I tifosi, gli allenatori, la città...È stato un periodo davvero fantastico per me.

Sono rimasto in contatto con alcuni dei miei compagni di squadra visto che ci sono stato per due anni. Ci parlo ancora, non tutti i giorni, ma ogni tanto li contatto e ovviamente quando gioco con Cappelletti e Diop chiedo loro come stanno e come si trovano a giocare in Serie A. È bello vedere questi ragazzi far bene e vincere.

Hai giocato ai massimi livelli in Germania, Francia e Italia: quali sono le differenze tra questi tre campionati? L’anno scorso chi ti ha impressionato di più?

Ad essere sincero, in Serie A ho giocato solo qualche partita e non tutto il torneo, quindi non posso dire molto. Ad ogni modo direi che la Bundesliga, che è sempre un buon campionato, non è fisica come la prima lega francese: qui i ragazzi sono più atletici, più forti. Sono simili ma penso che quello francese sia un campionato migliore e molto più atletico. Il campionato italiano invece è più legato ai fondamentali con tiratori e ragazzi che giocano in modo molto intelligente. Direi che questa è la differenza principale tra i tre. Chi mi ha impressionato di più in Francia? Molti miei compagni come CJ Massinburg e Demonte Harper hanno giocato davvero bene l'anno scorso. Direi che sono stati sorprendenti. Poi Mike James...Anche altri ragazzi come lui però l’anno scorso hanno giocato bene e sono stati davvero bravi, il campionato era piuttosto buono. Ribadisco comunque che i miei compagni di squadra hanno giocato a un livello molto alto l'anno scorso.

Con la tua agenzia (Slan Sports) hai lanciato a marzo la tua linea di abbigliamento: come sta andando e da dove nasce questa idea?

Sta andando bene. Abbiamo iniziato per vedere se alcune persone volevano comprare del merchandising, alcuni lo hanno acquistato, poi abbiamo rallentato un po' anche perché non ho pubblicizzato molto la cosa. In futuro, probabilmente riprenderemo a investirci e farlo mentre continuerò a giocare verosimilmente ci aiuterà parecchio. È stato comunque bello provare a fare qualcosa del genere, qualcosa che non avevo mai fatto prima. Ci stiamo ancora lavorando, ma già ora penso sia stata una bella cosa creare e dare qualcosa da comprare ai fan. Il mio prodotto preferito restano le felpe con il cappuccio. Mi piacciono le felpe e i pantaloni della tuta perché hanno il mio numero e il mio logo, quindi, è una cosa figa. Poi, alla maggior parte delle persone piacciono i pantaloni della tuta e le felpe. Direi che sono i capi che preferisco. Abbiamo anche cappelli e cose del genere, che sono molto belli e facili da indossare perché puoi semplicemente metterli in testa senza dover per forza indossare l'intero outfit.

Domanda Bonus per raccontarci ancora di te: Hai l'occasione di incontrare te stesso da bambino, cosa gli diresti? Che ci dici della tua routine pre-partita?)

Gli direi di lavorare sodo per ottenere ciò che vuole. Nella vita non tutto sarà facile. Come per le cose super semplici, ci saranno dei problemi ed ostacoli sulla strada. Gli direi che non bisogna arrendersi solo perché succede qualcosa: i piccoli stop non devono far perdere di vista il proprio obiettivo. Continua ad andare avanti, senza mai fare un passo indietro e prosegui indipendentemente dalla situazione e dall'esito di ciò che sta accadendo.

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