Esattamente quaranta chilometri ad ovest di Cleveland sorge Lorain – nona città per larghezza nello stato dell'Ohio – una realtà portuale, ma chiamata ancora “la città dell'acciaio” per via delle numerose fabbriche che occupavano gran parte del territorio prima delle deindustrializzazione. Non di certo l'attrazione turistica per eccellenza, ma quantomeno un posto sicuro affinché ta'Kysha McCartney e Thomas Wimbush Sr. possano far crescere i loro tre figli. Tra questi c'è Thomas E'sean Shavez Wimbush II, ragazzo vivace che ben presto si appassiona alla pallacanestro grazie anche alle gesta di un giovanissimo prodigio nato a circa un'ora da Lorain. Con il passare degli anni la prospettiva di lavorare come portuale o nelle industrie della città viene totalmente soppiantata dalla sua capacità di stracciare la retina; tuttavia per 'Tom' il basket non è solo sport, ma anche metodo, disciplina e studio, tutti aspetti che lo aiuteranno a crescere dentro e fuori dal parquet. Frequenta la Lorain High School e i suoi exploit arrivano negli ultimi due anni, quando rispetto ai pari età può vantarsi di avere qualcosa in più che lo contraddistingue. Al termine del junior year trascina i suoi Titans alla finale del distretto; durante il senior year però compie il salto di qualità che lo porta successivamente a guadagnarsi un posto per il college: stabilisce il record della scuola con sette triple in una partita, viene selezionato per l'All-Star Game e il Second Team dell'All-Lorain County; infine chiude la sua carriera alle scuole superiori con oltre 20 punti di media a partita. Passati oltre dieci anni da quando era solo 'Tom', oggi Thomas Wimbush Jr. è un giocatore capace di adattarsi ad ogni contesto e senza paura di dover tirare fuori da se stesso e dalla squadra qualcosa in più. Questo suo atteggiamento lo si è visto subito nel suo debutto al PalaBarbuto dove ha messo a referto 16 punti (con un 10/10 ai liberi), 9 rimbalzi e 24 di valutazione in 32 minuti partendo subito in quintetto.
Il suo destino prosegue alla Fairmont State University, ateneo della West Virginia in cui può far collimare il gioco della pallacanestro agli studi di giustizia penale. Il primo anno decide di farlo come redshirted (possibilità di estendere la propria eleggibilità sfruttando il primo anno per sviluppare doti atletiche e fisiche), decisione che però non lo tiene fuori dai campi perché Wimbush è un vero e proprio 'stakanovista'. Quando ci sono gli allenamenti di squadra è sempre in prima linea per migliorare ogni aspetto del suo gioco, ma ciò che più stupisce è la sua dedizione nel seguire i Falcons sia nelle gare in casa sia in quelle in trasferta per studiare tutte le squadre avversarie e i loro giocatori. In pochissimo tempo Thomas diventa un fine conoscitore di pregi e difetti di compagni e avversari, carpisce segreti e prova a replicare alcuni movimenti sul campo; insomma, dove non riesce ad arrivare con il talento ci arriva con l'applicazione. Questo lo porta a debuttare l'anno successivo con un posto da titolare e i suoi 14.6 punti e 5.9 rimbalzi di media gli valgono il premio di MEC Freshman of the Year e Second Team All-League, a dimostrazione di quanto gli sia servito prendersi un anno in più per avere la forma mentis più adatta. Negli anni successivi, il classe 1993 assorbe le qualità dei suoi avversari: ne ruba i movimenti per migliorarli, ne studia i difetti per sorprenderli in uno contro uno; se un difensore tende a destra lui lo porterà sul lato debole, se nessuno lo marca sul perimetro lui tirerà per segnare tre punti. Tuttavia il solo “rubare” dagli altri lo portava ad eclissarsi in alcune partite, ma mettendogli un mentore a fianco cambia e il suo ultimo anno con i Falcons è il migliore della sua carriera universitaria. Chiude con 15.9 punti e 6.6 rimbalzi di media, segna almeno dieci punti in quindici partite consecutive con un career high da 39 punti; le sue percentuali dicono 46.7% dal campo, 35.1% da tre e 72.7% a cronometro fermo. L'ateneo chiude con un record di 34-3, imbattuta in casa (19-0) e con una streak di 21 vittorie consecutive; nonostante la grande annata si fermano alle Elite Eight del Division II Tournament.
Le sue prestazioni non gli consentono di ottenere una chiamata per il Draft 2017, ma ottiene le attenzioni dei Long Island Nets (squadra affiliata ai Brooklyn Nets) con cui gioca due stagioni. In uscita dalla panchina registra poco più di 8 punti e 3.5 rimbalzi a partita durante il primo anno, migliorando però al suo secondo con 9.1 punti – tirando con il 41.6% da campo, il 31.9% da tre e l'83.3% ai liberi – e 3.7 rimbalzi di media. Nel 2018-19 gioca anche i play-off di G-League partendo praticamente sempre in quintetto e mostrando tutta la sua pallacanestro: 16.6 punti realizzati con il 50.8% dal campo, il 44% da oltre l'arco e il 92.3% dalla lunetta, 6.6 rimbalzi e 1.2 recuperi nell'arco di cinque gare. Non trovato lo spazio in NBA, il nativo di Lorain opta per la soluzione europea; approda così in Bundesliga indossando la canotta del Ludwigsburg e si distingue mettendo a tabellino 11.8 punti e 3.3 rimbalzi giocando da titolare tutte le partite. L'estate successiva vola in Turchia e con il Socar Petkimspor trova la salvezza per il rotto della cuffia (a +1 sulla penultima) grazie anche agli scontri diretti favorevoli. La sua annata da protagonista però la vive in Francia con Nanterre; nonostante la squadra non brilli in campionato ottenendo solo un decimo posto e un'eliminazione al secondo turno di coppa di Francia, Wimbush gioca la sua miglior stagione in Europa realizzando 13.5 punti di media con il 51.7% dal campo, il 39.3% dai 6.75 metri e l'82.5% a cronometro fermo, aggiungendoci 5.8 rimbalzi in 31 minuti di impiego. La sua carriera però è quella di un nomade, perciò prima di firmare con la GeVi Napoli nel febbraio scorso, trascorre la prima parte della stagione 2022-23 in Russia alla corte dello Zenit San Pietroburgo. Qui vince il suo primo trofeo di squadra alzando la Supercoppa della VTB League venendo anche premiato come MVP.
La personalità, la voglia di studiare l'avversario e la sua instancabilità nel lavorare per fare progressi porta in dote a Napoli un giocatore che può togliere le castagne dal fuoco in più di un'occasione. Thomas Wimbush nasce come ala in grado di occupare gli spot di 3 e soprattutto di 4, ma dà al suo allenatore la possibilità di sfruttarlo come centro per rendere più veloce la transizione offensiva o per dare ulteriore peso a rimbalzo. Dotato di un ball handling decisamente sopra la media tra i pari ruolo, il classe 1993 ha i mezzi necessari per ricevere e attaccare il ferro; tuttavia proprio grazie alla sua duttilità offensiva, può decidere di sfruttare i suoi movimenti a palla lontana e colpire in catch & shoot. Non solo partenza e tiro oltre il perimetro, ma anche pericolosità all'interno dell'area dove si destreggia egregiamente con il gioco in post chiudendo l'azione con un semi-gancio o con un appoggio a canestro dopo una virata. Il suo atletismo, combinato ad un'ottima lettura delle linee di passaggio, lo rende un discreto ruba palloni e questo può servire per spezzare il ritmo avversario trasformando una possibile situazione di pericolo in una vantaggiosa. La sua difesa è legata principalmente agli ultimi quattro/cinque metri di campo; non brillando particolarmente nel pressing sul portatore, il nativo di Lorain tende a portare il suo avversario vicino al ferro per metterla sul piano fisico. Da questo presupposto sceglie se costringerlo ad una penetrazione nel traffico portandolo ad effettuare un tiro contestato oppure mandarlo fuori tempo per stopparlo successivamente. Infine Wimbush ha grande occhio sui palloni vaganti, per questo è considerato un rimbalzista più che affidabile – soprattutto sotto il proprio tabellone – e dunque un'aggiunta fisica di qualità al reparto lunghi della GeVi Napoli.
Redazione: Overtime - Storie a Spicchi