“Devi farne di strada bimbo, se vuoi scoprire com’è fatto il mondo”. Recitava così un vecchio spot televisivo dedicato ai bambini che muovevano i primi passi verso le prime avventure della vita.
Il protagonista dello spot (dal look anni ’90 ma i tempi erano quelli) era un bimbo biondo che indossava una salopette di jeans, delle scarpette gialle dalle suole un po’ alte ed en pendant con un cappello da baseball (anch’esso giallo) trasportava sulle spalle un fagottino carico di futuro.
Immaginando il giorno zero del protagonista di questa intervista, il disegno non è tanto differente: siamo nella città di Roma e un bambino si avvia verso la palestra per allenarsi. Felpa, scarpe di ricambio e uno zaino poco più grande di lui carico di sogni. Allenamento dopo allenamento, palleggio dopo palleggio, si sta innamorando dello sport che diventerà il suo punto cardine: la pallacanestro.
Nicholas Errica, classe 2005 aggregato della Bertram Yachts Derthona Tortona, squadra dalle grandi ambizioni si sta facendo spazio come il suo club nell’olimpo del basket italiano.
“La mia passione per la palla a spicchi nasce a Roma dove mi ero trasferito con i miei genitori, stavo camminando e ho visto dalle vetrate di una palestra che stavano giocando a basket. Mi è piaciuto e ho chiesto ai miei genitori d' iscrivermi al corso di minibasket, ho deciso di provare e mi sono innamorato”.
La giovane guardia con fisico da playmaker è un giocatore a cui piace farsi le ossa in palestra buttando un occhio nel panorama della pallacanestro a 360° gradi. Gli piace studiare i compagni più esperti in forza a Tortona, i grandi campioni italiani e d’oltreoceano cercando di rubare quanti più trucchi del mestiere possibili.
“Tra i giocatori NBA che più mi piacciono ci sono Michael Jordan, Kobe Bryant e Steph Curry, non avendo io un idolo in particolare cerco di studiare tutti i grandi campioni. Tra gli italiani apprezzo molto Carlton Myers mentre qui a Tortona ho la fortuna di confrontarmi con giocatori di altissimo livello, tra cui Ariel Filloy che gioca nel mio stesso ruolo e Semaj Christon. Insomma, mi sento molto fortunato di potermi allenare con loro. Il contatto con la prima squadra è qualcosa di nuovo e completamente diverso, con loro facendo un solo allenamento impari tutto ciò che non hai imparato in un anno con le giovanili. Nonostante io sia il meno pronto di tutti cerco di dare il massimo sto per esempio cercando di lavorare sulla difesa imparando le tecniche per migliorare i miei punti deboli. Va tutto molto veloce con loro e anche pochi secondi possono fare la differenza. Quando torno tra i miei coetanei cerco di trasmettere loro ciò che ho imparato con la prima squadra anche se non è molto semplice”.
La squadra Under 19 della Bertram Yachts Derthona Tortona ha portato lustro alla società conquistando l’accesso alla fase finale che si terrà a Napoli dal 10 al 12 aprile della IBSA Next Gen Cup. Con le 5 vittorie i giovani leoni affronteranno le finaliste e nel suo palmares personale, Nicholas Errica ha contribuito al successo di squadra con un totale di 97 punti nei due concentramenti di Pesaro e Rovereto.
“A Pesaro è iniziata la mia seconda esperienza nel torneo della IBSA Next Gen Cup, mi sono divertito molto e l’ho trovata un’esperienza molto formativa. A Rovereto abbiamo trovato delle squadre dove il livello era altissimo, ma siamo riusciti a qualificarci per la fase finale”.
Terminato il secondo concentramento della IBSA Next Gen Cup, un nuovo cronometro ha cominciato a scorrere e i giovani bianconeri sono tornati in campo disputando la Coppa Carnevale di Piombino, torneo under19 del panorama cestistico nazionale giunto alla sua 32esima edizione. La compagine tortonese ha concluso la competizione posizionandosi al quarto posto e Nicholas Errica è stato premiato come Miglior Realizzatore della competizione.
In un mondo quello della palla a spicchi dove tutto scorre velocissimo e contano i secondi è importante ritagliarsi un momento di confort zone per rendere al meglio.
“Mi piace molto la musica ma non ho un genere in particolare che ascolto. Metto nelle mie cuffiette, quando voglio concentrarmi al meglio la musica classica che devo dire mi rilassa parecchio e sempre in tema relax gioco online con gli amici ai videogames quando sono libero. Tra gli altri sport sono un tifoso dell’Atalanta che mi piace seguire nel suo campionato.
Andando ancora a scuola devo conciliare la vita sportiva con quella scolastica e la cosa più importante è sicuramente l’organizzazione. Non sono un grande lettore, mi hanno consigliato di farlo e penso di dover approfondire, ho letto il libro di Kobe Bryant “The Mamba Mentality” e mi è piaciuto molto! Quando gioco la mia routine prepartita è molto semplice: dormo un’ora, faccio merenda e post-partita invece ceno”.
L’ultima domanda si concentra sul significato dietro al numero di maglia importantissimo elemento per scendere in campo (oltre alla testa, le scarpe e i calzini giusti).
“Il numero 11 è il mio preferito anche se non ho un legame particolare con esso. Mi ha portato bene e mi sono affezionato. Quest’anno mi hanno assegnato il numero 10 che è anche il mio giorno di nascita, lo prendo come un segno”.
Il percorso di Nicholas Errica è appena iniziato, ha acquistato un biglietto per la partita più bella di tutte: la sua carriera cestistica tutta da costruire. L’avevano avvisato, nessuno fa la fila per delle montagne russe piatte. La velocità della pallacanestro ti porta su e ti riporta giù talmente in fretta che appena il pallone sfonda la retina e il pubblico esplode in un boato gridando il tuo nome, non ti capaciti di ciò che è appena successo.
Sicuramente gli occhioni del bimbo fuori dalle vetrate romane della palestra saranno lì e ameranno il finale.
