La Puglia è una terra solida come le radici degli ulivi che costellano il suo entroterra, dura all’apparenza come le rocce del suo territorio, come la determinazione dei suoi abitanti denominati "capa tosta", ma in fondo un luogo dall’animo tenero. La Puglia è anche un territorio dove l’agonismo sportivo è di casa e nel corso degli anni i giocatori pugliesi si sono distinti calcando i più prestigiosi palcoscenici dei tornei nazionali e internazionali. Il protagonista di questa puntata di LBA - Under 23 è uno dei giovani giocatori che step dopo step si sta affacciando nel mondo dei grandi della pallacanestro italiana: il suo nome è Pietro Basta classe 2006 in forza all’Happy Casa Brindisi come aggregato per la prima squadra e protagonista insieme alla sua compagine del torneo under19 IBSA Next Gen Cup 2022 – 23.
Originario della città di Manfredonia e brindisino d’adozione, Pietro è puro sangue pugliese, dal sorriso simpaticissimo con due occhi determinati e curiosi. Il suo accento marcato arriva forte e chiaro all’orecchio di chi lo ascolta, proprio come il suo amore per la palla a spicchi di cui racconta con l’entusiasmo di chi sa quello che vuole nella vita. Tenacia, forte attaccamento alle origini e tanto orgoglio di rappresentare ad alti livelli il basket della sua regione.
“Lo sport è una componente importante della mia famiglia: mia mamma giocava a pallavolo, mentre mio papà era ed è un grande appassionato di pallacanestro. Proprio spinto da lui ho iniziato a giocare a basket allenandomi nel gruppo pulcini verso i 4/5 anni a Manfredonia città dove sono cresciuto. Da quel momento il basket è diventata una costante nella mia vita e il mio obiettivo sin da piccolo è stato quello di diventare un giocatore professionista".
Per diventare dei grandi campioni il primo step importante è seguire come un mantra la frase “mens sana in corpore sano” e Pietro sa bene che bisogna essere organizzati dividendosi tra studio e sport per rendere al meglio. Non mancano le visite alla scoperta della città di Brindisi, un piccolo gioiellino nell’area del Salento con protagonisti tour gastronomici a base di fritte di Romanelli, taralli appena sfornati e pasticciotti con crema e amarena. E se è piaciuta anche al sommo poeta Virgilio - a cui è dedicata la celebre scalinata - vuol dire che questa perla sull'Adriatico merita di essere visitata.
“Al momento frequento il terzo anno del liceo scientifico di Brindisi e tra le mie materie preferite ci sono matematica e fisica (sarà forse questo il segreto per una parabola di tiro perfetta? Cercheremo di scoprirlo). A scuola sono nuovo perché ho cambiato scuola da quando vivo in foresteria qui in città e devo dire che è stato un cambiamento stimolante. Conciliare studio e scuola è una cosa che faccio sin da piccolo e mia madre in questo mi ha sempre aiutato seguendomi sempre. Sul campo ho avuto ed ho dei coach a cui devo tutto. Ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa come il rispetto verso la squadra, verso l’avversario ma soprattutto a rispettare la figura del coach, non nego che sia la figura più importante nel tempo passato in palestra.
A Brindisi sto bene, mi piace molto e la sento quasi come la mia città natale. Qui il basket è uno sport molto seguito in città e le persone ti fanno sentire il loro calore sportivo e mi piace che ci siano in città molti campi da basket dove giocare e allenarsi. Di Brindisi, mi piace molto il lungomare del porto soprattutto l’area pedonale, è caotica e mi ricorda molto casa mia (ride ndr)".
Salutando il centro città con la pancia piena di prelibatezze e un pacco di taralli come ricordo, ci dirigiamo sul campo da basket dove, nonostante la striscia negativa durante i due gironi di Pesaro e Rovereto della IBSA Next Gen Cup 2022 – 23, i giovani brindisini dell’under19 hanno comunque lottato come leoni sfidando le squadre più esperte.
“La Next Gen Cup è un’esperienza fondamentale per noi giocatori, un trampolino di lancio per tutti. Noi di Brindisi siamo una squadra nuova con 5 giocatori del 2006 e la differenza fisica, rispetto alle altre squadre, devo dire si è sentita. L’importante era fare bene imparando qualcosa ed è stato costruttivo confrontarsi anche con giocatori più “esperti”. Lavorando con la prima squadra, ai compagni dell’under19 cerco di portare la mia esperienza e se potessi rubare qualche tecnica ai più esperti scegliere di prendere a Bruno Mascolo la visione di gioco, a D’Angelo Harrison il tiro, mentre a Ky Bowman, beh, dal punto di visto tecnico gli ruberei tutto. Guardo sempre i suoi highlights per imparare il più possibile. Extra Brindisi, ruberei lo stile di gioco a Leonardo Candi! È sempre stato il mio giocatore preferito e lo reputo un giocatore completo. Ultimo ma non meno importante farei una domanda a Kobe Bryant chiedendogli come ha fatto ad arrivare al suo livello e come ha sviluppato la sua mentalità, che per altro ha influenzato tutta la pallacanestro e tutti noi”.
Anche questa puntata di LBA Under 23 volge al termine, salutando le acque cristalline del Salento, compiendo un ennesimo giro tra la caotica Brindisi e partendo con un pacco di taralli via da una città frizzante dall'animo cestistico. E con un gruppo di ragazzi che è pronto a regalare soddisfazioni alla propria gente nell'immediato futuro.