Subito un mea culpa: non sono stati due liberi di Dixon (come erroneamente scritto ieri) a riportare la Lauretana in parità contro la Wurth a 8 secondi dalla fine, ma un´entrata del «folletto» rossoblù. Una precisazione dovuta per la cronaca ma assolutamente inutile per il destino dei biellesi. A mente fredda coach Ramagli analizza un nuovo problema evidenziato dalla squadra: «La nostra caratteristica peggiore sovente è stata quella di partire benissimo e poi dilapidare il vantaggio conquistato. Ora devo registrare un´inversione di tendenza: all´inizio subiamo un break che più o meno condiziona il resto dell´incontro. Contro Varese è stato così forse in modo meno evidente, con Milano ha avuto del clamoroso, idem con Fabriano e Roma. Ecco, dobbiamo trovare una continuità di rendimento. E´ chiaro che nell´evolversi della partita possono esserci momenti più o meno favorevoli, ma non possiamo farci scappare di mano il match quasi dall´avvio». Prosegue il coach: «Non abbiamo tempo per digerire questa sconfitta: domani torniamo in campo ad Avellino, una compagine che, mentre noi abbiamo giocato quattro partite in una settimana di cui due con lunghe trasferte (non siamo attrezzati per farlo), ha riposato un turno, con due partite in casa: un innegabile vantaggio per quanto riguarda le energie da spendere». Preoccupa la condizione infortunati: ieri Lacey riusciva a malapena ad alzare il braccio e difficilmente sarà in campo con la De Vizia, mentre Soragna è stato visitato da uno specialista per il suo guaio alla spalla. In crisi anche Dixon: «L´ho visto stanco, appannato - conclude Ramagli -. Mi auguro che recuperi presto la miglior condizione». Assai amareggiato il general manager Marco Atripaldi, ora in Spagna per seguire la Coppa del Re e soprattutto per una serie di appuntamenti con alcuni procuratori: «Inutile negarlo, la retrocessione è più vicina - commenta -. Prima di tutto abbiamo un calendario terribile: dopo Avellino incontreremo nell´ordine la Benetton in casa, Roseto in trasferta, Scavolini al palazzetto e Imola fuori. Poi Trieste in casa, contro la Viola a Reggio e Livorno, match della vita, in casa. Infine il turno di riposo e la Kinder a Bologna. Dobbiamo stare tranquilli, evitare altre ingenuità perché la sfida di domenica insegna che non ci sarà perdonato nulla. Non dovremo mai protestare, perché ci stanno aspettando al varco: siamo una squadra giovane, ingenua, inesperta che commette molti errori. Ma siamo anche tutelati meno di zero».
Daniele Pasquarelli
Daniele Pasquarelli
Fonte: La Stampa