ROSETO. A tre giorni dalla scadenza dell'ultimatum di Michele Martinelli per evitare la cessione del titolo sportivo di serie A1 ad un'altra sede, a Roseto tutto tace. Tre giorni sono un tempo pressoché nullo eppure si continua a rimandare: la cordata, dopo una prima riunione tenuta venerdì di cui si sa ben poco, ha chiesto il silenzio, quasi che cercare di mantenere la A1 a Roseto non fosse un'azione meritoria, ma quel che più preoccupa è che, di fatto, la trattativa non è mai iniziata. Di fronte alla volontà di cedere il titolo espressa da Martinelli (Napoli avrebbe già pronta la sua offerta), infatti, non è stata formulata alcuna avance (a fronte della quale potrebbe esserci un eventuale rifiuto), mentre anche la domanda si basa sulle solite "voci" di corridoio (circa 1.200.000 euro?), e senza queste due componenti fondamentali (domanda e offerta, appunto) non c'è trattativa. Così Roseto rischia di perdere la pallacanestro di vertice alla mezzanotte di sabato e tutto potrebbe passare sotto silenzio, come se niente fosse. Probabilmente il torto è degli ultimi romantici che ancora si stupiscono di come vanno le cose, anche nella pallacanestro, dove bisognerebbe che qualcuno cominci a protestare perché si impone alle società di spendere più di quanto guadagnano e non il contrario, come si fa in America con il salary cup. Nel frattempo, Martinelli mette in atto quella da lui stesso definita come l'ultima follia istruendo la pratica per il suo tesseramento da giocatore: «Se ieri non mi sono allenato è perché prima voglio la prima rata del mio stipendio», ha detto scherzando. All'allenamento, infatti, Martinelli non c'era a sudare al fianco di Boni e compagni, in cambio c'era per salutare Impaloni e i giocatori l'amatissimo ex Phil Melillo, che vive a Roseto. Domenica l'Euro va a Reggio Calabria per una sfida importantissima per i play off, ma è davvero questa la cosa più importante?
A proposito di coach, complimenti al responsabile del settore giovanile della Sanic Teramo, Renato Castorina, scelto come assistente di Antonio Bocchino per la Nazionale giovanile che si radunerà a Rho dal 23 al 27 aprile.
Giorgio Pomponi
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