CANTU’ – E’ un Pierluigi Marzorati soddisfatto quello che è stato eletto dal popolo biancoblù quale Miglior Giocatore della storia della Pallacanestro Cantù. Ultimo (per ora) di una serie di importanti riconoscimenti che lo hanno accompagnato durante tutta la sua vita, sportiva e non, e che giunge con leggero anticipo rispetto al suo 50esimo compleanno del prossimo 12 settembre.
“E’ chiaro che questo risultato non può che farmi piacere e darmi una grande soddisfazione – afferma Marzorati – Credo però siano necessarie due considerazioni. Innanzitutto in questo sport il merito va sempre diviso con tutti gli altri giocatori che hanno permesso di conquistare certi successi. Senza i compagni di squadra ogni traguardo raggiunto in passato sarebbe stato impensabile. Il basket è uno sport dove l’apporto dei compagni di squadra è fondamentale e dove il singolo, da solo, non può arrivare a raggiungere traguardi molto elevati. Quando parlo dei compagni di squadra mi riferisco proprio a tutti: da quelli di Nazionale fino a quelli che ci hanno permesso di conquistare Scudetti e Coppe Europee”.
Basket come sport di squadra dove quindi il singolo può emergere soprattutto grazie all’aiuto dei compagni. La seconda considerazione invece?
“Credo sia difficile fare una valutazione generale inerente ai nomi dei giocatori presenti nel sondaggio. Purtroppo quei nomi ricoprono decenni diversi di basket giocato ed i tempi lontani non hanno certo aiutato coloro che hanno smesso di giocare da tanto tempo. Penso che non abbiano avuto la giusta considerazione i vincitori del primo Scudetto, coloro che hanno dato inizio ad una lunga dinastia e che ancora oggi permettono a noi tutti di tifare ed essere presenti per sostenere la Pallacanestro Cantù”.
Dal giorno del primo Scudetto sono passati ormai 34 anni e decine di successi. Questa inchiesta lanciata sul sito ufficiale della società di via Volta ha però riportato alla mente nomi di campioni italiani del passato.
“Si, penso però che il sondaggio stoni con l’attuale composizione della squadra fatta di molti giocatori stranieri ma credo possa rappresentare un forte messaggio per tutto il panorama della pallacanestro italiana. Cantù può contare ancora oggi su di una società che è riuscita a ripianificare il proprio futuro senza troppi problemi di far quadrare i conti e con molta tranquillità. Non sono pessimista per il futuro, anzi, la finale di Coppa conquistata da Siena può servire come ulteriore stimolo”.
Nelle prime tre posizioni del sondaggio Marzorati, Riva e Recalcati, tre capitani biancoblù in momenti diversi della storia.
“Forse mi ripeterò ma credo che fermarci a questi tre nomi comporti una mancanza di rispetto nei confronti di coloro che hanno vinto il primo Scudetto. Penso che anche Tonino Frigerio meriti un posto di prestigio in questa classifica. Anche lui, capitano di quella squadra, è stato esempio di fedeltà per la maglia nonostante l’ultima parentesi della sua carriera a Cagliari. Inoltre ricorderei Beppe Bosa, atleta che, come Frigerio, ha sempre vestito la maglia canturina ad esclusione del finale di carriera. Magari dimentico qualcuno ma credo che almeno questi due nomi debbano meritare un posto insieme ad i primi tre classificati”.
Simone Giofrè
“E’ chiaro che questo risultato non può che farmi piacere e darmi una grande soddisfazione – afferma Marzorati – Credo però siano necessarie due considerazioni. Innanzitutto in questo sport il merito va sempre diviso con tutti gli altri giocatori che hanno permesso di conquistare certi successi. Senza i compagni di squadra ogni traguardo raggiunto in passato sarebbe stato impensabile. Il basket è uno sport dove l’apporto dei compagni di squadra è fondamentale e dove il singolo, da solo, non può arrivare a raggiungere traguardi molto elevati. Quando parlo dei compagni di squadra mi riferisco proprio a tutti: da quelli di Nazionale fino a quelli che ci hanno permesso di conquistare Scudetti e Coppe Europee”.
Basket come sport di squadra dove quindi il singolo può emergere soprattutto grazie all’aiuto dei compagni. La seconda considerazione invece?
“Credo sia difficile fare una valutazione generale inerente ai nomi dei giocatori presenti nel sondaggio. Purtroppo quei nomi ricoprono decenni diversi di basket giocato ed i tempi lontani non hanno certo aiutato coloro che hanno smesso di giocare da tanto tempo. Penso che non abbiano avuto la giusta considerazione i vincitori del primo Scudetto, coloro che hanno dato inizio ad una lunga dinastia e che ancora oggi permettono a noi tutti di tifare ed essere presenti per sostenere la Pallacanestro Cantù”.
Dal giorno del primo Scudetto sono passati ormai 34 anni e decine di successi. Questa inchiesta lanciata sul sito ufficiale della società di via Volta ha però riportato alla mente nomi di campioni italiani del passato.
“Si, penso però che il sondaggio stoni con l’attuale composizione della squadra fatta di molti giocatori stranieri ma credo possa rappresentare un forte messaggio per tutto il panorama della pallacanestro italiana. Cantù può contare ancora oggi su di una società che è riuscita a ripianificare il proprio futuro senza troppi problemi di far quadrare i conti e con molta tranquillità. Non sono pessimista per il futuro, anzi, la finale di Coppa conquistata da Siena può servire come ulteriore stimolo”.
Nelle prime tre posizioni del sondaggio Marzorati, Riva e Recalcati, tre capitani biancoblù in momenti diversi della storia.
“Forse mi ripeterò ma credo che fermarci a questi tre nomi comporti una mancanza di rispetto nei confronti di coloro che hanno vinto il primo Scudetto. Penso che anche Tonino Frigerio meriti un posto di prestigio in questa classifica. Anche lui, capitano di quella squadra, è stato esempio di fedeltà per la maglia nonostante l’ultima parentesi della sua carriera a Cagliari. Inoltre ricorderei Beppe Bosa, atleta che, come Frigerio, ha sempre vestito la maglia canturina ad esclusione del finale di carriera. Magari dimentico qualcuno ma credo che almeno questi due nomi debbano meritare un posto insieme ad i primi tre classificati”.
Simone Giofrè