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De Vizia, è crisi?

La dirigenza medita su come intervenire per ricompattare la squadra

Dopo la sconfitta casalinga con Biella, in casa De Vizia è scattato l'allarme retrocessione. Non è tanto la sconfitta in sé a preoccupare, quanto la prestazione incolore dei giocatori biancoverdi, dai quali ci si aspettava qualcosa in più, in una gara che valeva più dei semplici due punti. Ed invece abbiamo visto all'opera una formazione scollata, che ha sbagliato anche le cose più semplici, una squadra senza cuore, che si è dissolta con il passare dei minuti. Il fatto più strano è che, tre giorni prima, gli stessi giocatori avevano messo paura alla Kinder. E la Virtus, anche se non sta attraversando un grande momento di forma, resta una squadra di campioni. Allora il sospetto che ci sia qualcosa che non va all'interno della squadra appare legittimo, ed è stato sottolineato, con i fischi riservati a tutti (eccetto Johnson), anche dai tifosi. Contro la Kinder c'erano le telecamere della Rai, un particolare che potrebbe aver indotto i giocatori, professionisti (?), a mettersi in mostra per strappare un buon contratto per il prossimo anno. Perchè hanno messo in pratica alla lettera, per 39 minuti e 30 secondi, i suggerimenti di coach Dalmonte, andando in confusione solo nei secondi finali. La professionalità e le capacità del coach non sono minimamente in discussione, e lo testimoniano i risultati delle passate stagioni. Ma è evidente che la squadra, da un pò di tempo, non segue più le direttive di Dalmonte. Ed a taccuini chiusi e telecamere spente, c'è anche qualcuno che lo ammette. E questa è, forse, la situazione più preoccupante, che non è stata ”corretta” nemmeno con il viavai di giocatori che ha caratterizzato questa stagione. Ed ora, a quanto sembra, non arriverà più nemmeno Geno Carlisle. La strada per la salvezza si fa dunque sempre più ripida, e la crisi di risultati non potrà che acuire il distacco fra staff e squadra. È anche vero che, dando uno sguardo al calendario e alla classifica, c'è chi sta peggio della De Vizia. Ma sarebbe un gravissimo errore contare solo sulle disgrazie altrui. Roseto e Biella, a quota 22, dovrebbero essere fuori pericolo, mentre Livorno, prossimo avversario, a quota 20, è fra le squadre più in forma del momento. A maggiore rischio Verona (20 punti) che deve ancora riposare, così come Milano e Udine, appaiate a quota 18 con la De Vizia. Reggio Calabria, ferma a 16 punti, potrà sfruttare il fattore campo con 4 partite fuori e 5 in casa, delle quali 3 saranno scontri diretti. Appare ovvio che in condizioni peggiori di tutte è, con 14 punti, il fanalino di coda Imola, che dovrà riposare alla 36esima giornata. Anche il cammino della De Vizia non appare fra i più agevoli, dovendo affrontare le insidie di tre scontri diretti fuori casa (Livorno, Reggio Calabria ed Udine), e due (Verona e Milano) in casa, dove verranno a far visita anche Roma e Pesaro. Ma la cosa che preoccupa di più, e per la quale ci si attende un intervento deciso da parte della dirigenza, è la palese spaccatura fra staff tecnico e squadra.
Franco Marra
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