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Benetton bella d'Europa

Vince a Bologna e conquista la sua terza Final Four

BOLOGNA. La Benetton tornerà a... Bologna. Espugnando il Paladozza, Treviso raggiunge la terza Final Four di Eurolega, dopo quelle del 1993 e del 1998, della sua storia. Il 3 maggio, quindi, a Casalecchio, nella prima semifinale, la Benetton sfiderà i campioni uscenti della Kinder, già battuti quest'anno tre volte. La vincente affronterà o il Maccabi o il Panathinaikos, aggiudicatisi gli altri due raggruppamenti della Top 16. Per D'Antoni è la seconda Final Four, per capitan Pittis la quarta, per Tyus Edney la seconda, dopo il trionfo nel 1999 con lo Zalgiris Kaunas, che lo consacrò anche MVP di quell'edizione.
Treviso, in considerazione del risultato di Barcellona, che ha superato la Scavolini, non aveva altra scelta che il successo. Viceversa, la Fortitudo, per passare il turno, avrebbe dovuto vincere di 30 e sperare in un colpaccio di Pesaro in Catalogna. La prima ipotesi è stata subito «scartata» dal quintetto di D'Antoni. Pittis e soci, dopo aver avuto in tre occasioni, anche 19 punti di vantaggio, si sono complicati la vita nel'ultimo periodo, durante il quale i biancoblù, sospinti dai loro caldissimi tifosi, sono arrivati, dopo una tripla di Galanda, a 2 minuti dalla sirena, al -4 (73-77). A togliere le castagne del fuoco, ci ha pensato Bell che, con una bomba, ha praticamente «ammazzato» Bologna. Meneghin e soci, difatti, dopo l'incredibile rincorsa, favorita anche dal nervosismo dei biancoverdi, si sono definitivamente arresi, non bucando più la retina fino al 40'. La sfida si è chiusa sul +13, un divario più consono all'andamento del match, ma che non spiega a sufficienza i timori vissuti dagli oltre cento «Rebels», giunti al Madison di piazzale Azzarita. Paure materializzatesi anche nei giocatori: nell'ultimo periodo i «casual» hanno segnato su azione dopo l'enormità di 7 minuti e 15 secondi. Ma, alla fine, quello che conta è il risultato e Treviso festeggia fra la rabbia del pubblico di casa, che se la prende anche con il medico ortopedico, Enrico Sartorello, giunto allo scontro fisico con un tifoso bolognese.
La Benetton è subito tonica e interpreta nel migliore dei modi la «madre» di tutte le battaglie. La Skipper è in vantaggio solo nel primo minuto (3-0 e 6-3), per il resto, comanda sempre Treviso. In regia Edney vince alla grande il duello con il deludente Goldwire, mentre Marconato e Garbajosa prendono (bene) in consegna rispettivamente Kovacic e Fucka.
Pittis sigla il sorpasso (6-7), poi, è un crescendo biancoverde. La prima tripla di Nicola, entrato come al solito sul parquet al posto di Marconato, consente alla Benetton di doppiare la Fortitudo (8-16 al 6'30'). Bologna, che sconta l'assenza di Basile, non riesce a raccapezzarsi. Nemmeno l'ingresso in campo di Galanda e Meneghin riescono a cambiare l'inerzia del periodo che Treviso chiude, grazie anche alle felice intuizioni di Garbajosa, Bell e Chikalkin sul +9 (18-27) e con il 50% al tiro dal campo. Nel secondo quarto Meneghin prova a scuotere l'Aquila con una tripla, ma Treviso ha troppe frecce nel suo arco per farsi sorprendere. Nachbar realizza cinque punti di seguito per il +11 al 14'30' (25-36). Edney e lo sloveno sono inarrestabili e, nonostante l'orgoglio biancoblù, la Benetton va al riposo sul +11 (36-47).
Nel terzo quarto Boniciolli prova la carta Savic, ma la sostanza delle cose non cambia, anzi. Al serbo vengono fischiati due falli in 30 secondi e i suoi 4 punti non spostano certo l'inerzia dell'incontro. Garbajosa cementa il successo biancoverde con tre triple di seguito e il vantaggio assume proporzioni interessanti (+16 per il 42-58 al 23'38'). Ma è tutto il collettivo che gira alla perfezione. Pittis ringhia su chiunque gli capiti sotto tiro, ingaggia un furioso duello con Fucka e rifila una stratosferica stoppata a Goldwire. La seconda bomba di Chikalkin porta il divario biancoverde sull'orlo del ventello (48-67 al 23'30'). Skipper morta? Neanche per sogno. Fucka e soci rifilano un parziale di 15-2 a Treviso e si rimettono in corsa. Dal perimetro colpisce perfino il «baby» Mancinelli, ma ad interrompere la rincorsa biancoblù, ci pensano prima Garbajosa con un gioco da tre punti (canestro e poi un personale) e, poi, Bell con la tripla ammazza Fortitudo. Treviso può sognare.
Davide Vatrella
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