CANTU’ – Poco più di 24 ore alla terzultima partita di regular season ed ancora i giochi non sono fatti per la Pallacanestro Cantù targata Oregon Scientific. In queste ultime tre giornate, infatti, i biancoblù di coach Sacripanti si giocheranno il quarto posto, valido per l’accesso diretto ai quarti di playoff, e lo faranno con l’avversaria di questa stagione, ovvero il Montepaschi Siena.
Sulla loro strada, i canturini, incontreranno domani una Wurth Roma totalmente ripresasi dopo un inizio difficile nel quale anche l’allenatore Attilio Caja aveva rischiato il posto.
Ora, dopo aver sistemato tutti i meccanismi ed aver inserito quale principale leader Carlton Myers (in dubbio per sabato per via di una distorsione alla caviglia), la Wurth si appresta a concludere la stagione regolare in maniera decisamente positiva per poi candidarsi ad un ruolo di outsider nei playoffs.
Uno dei giocatori cardine della formazione capitolina è senza dubbio il 25enne Alex Rigetti, punto fermo anche della Nazionale di Recalcati, e quest’anno alla sua seconda stagione romana. Un’ulteriore crescita rispetto alla scorsa stagione soprattutto in quanto a leadership e convinzione nei propri mezzi. Alex è un giocatore dal fisico massiccio (preso dal padre ex pugile) che ricopre il ruolo di ala piccola. Buon tiro da tre punti con i piedi per terra ed ottimo contropiedista oltre ad essere il miglior tiratore di liberi del campionato con il 92,2%. Insieme a lui analizziamo la sfida di domani.
Alex, contro la Oregon, all’andata, non faceste certo una bella figura: cosa andò storto?
“Tutto andò storto! La Oregon giocò un’ottima partita, soprattutto nella ripresa. Noi piano piano cercammo di rientrare ma loro furono bravi a ricacciarci a 20 punti. Di quella partita, però, la cosa positiva che è nata in noi è stata quella che ci ha portato a migliorare sotto l’aspetto mentale e di conseguenza del gioco”:
Rispetto ad inizio stagione, è cambiato dunque soprattutto l’aspetto mentale in questa Wurth Roma?
“Si, questo è stato il punto di partenza della nostra risalita. Siamo una squadra dotata di grande talento ed avevamo bisogno semplicemente di un’iniezione di fiducia in noi stessi”.
La partita di sabato ti metterà di fronte ad un giocatore di talento quale Sam Hines: come cercherai di arginarlo?
“E’ un giocatore difficile da marcare come tutti quelli di Cantù. Può giocare fronte a canestro, spalle a canestro, fuori dai tre punti: ricordo che all’andata mi ha “rovinato”! Io cercherò di fare del mio meglio anche per riscattare quella prestazione ma non va dimenticato che per marcare giocatori del suo talento serve anche l’aiuto di tutta la squadra”.
Roma contro Cantù, una sfida che negli anni ’80 valeva lo Scudetto ed oggi è tornata ad essere un match di alta classifica: cosa ne pensi?
“E’ una partita che personalmente mi affascina. Per noi è molto importante perché può servire per dare continuità al nostro lavoro. Siamo pronti e carichi per questa sfida”.
Cosa cercherete di limitare alla Oregon per provare a vincere?
“Non dobbiamo lasciarli giocare come fanno abitualmente altrimenti sarà difficile uscirne vivi”.
Simone Giofrè
Sulla loro strada, i canturini, incontreranno domani una Wurth Roma totalmente ripresasi dopo un inizio difficile nel quale anche l’allenatore Attilio Caja aveva rischiato il posto.
Ora, dopo aver sistemato tutti i meccanismi ed aver inserito quale principale leader Carlton Myers (in dubbio per sabato per via di una distorsione alla caviglia), la Wurth si appresta a concludere la stagione regolare in maniera decisamente positiva per poi candidarsi ad un ruolo di outsider nei playoffs.
Uno dei giocatori cardine della formazione capitolina è senza dubbio il 25enne Alex Rigetti, punto fermo anche della Nazionale di Recalcati, e quest’anno alla sua seconda stagione romana. Un’ulteriore crescita rispetto alla scorsa stagione soprattutto in quanto a leadership e convinzione nei propri mezzi. Alex è un giocatore dal fisico massiccio (preso dal padre ex pugile) che ricopre il ruolo di ala piccola. Buon tiro da tre punti con i piedi per terra ed ottimo contropiedista oltre ad essere il miglior tiratore di liberi del campionato con il 92,2%. Insieme a lui analizziamo la sfida di domani.
Alex, contro la Oregon, all’andata, non faceste certo una bella figura: cosa andò storto?
“Tutto andò storto! La Oregon giocò un’ottima partita, soprattutto nella ripresa. Noi piano piano cercammo di rientrare ma loro furono bravi a ricacciarci a 20 punti. Di quella partita, però, la cosa positiva che è nata in noi è stata quella che ci ha portato a migliorare sotto l’aspetto mentale e di conseguenza del gioco”:
Rispetto ad inizio stagione, è cambiato dunque soprattutto l’aspetto mentale in questa Wurth Roma?
“Si, questo è stato il punto di partenza della nostra risalita. Siamo una squadra dotata di grande talento ed avevamo bisogno semplicemente di un’iniezione di fiducia in noi stessi”.
La partita di sabato ti metterà di fronte ad un giocatore di talento quale Sam Hines: come cercherai di arginarlo?
“E’ un giocatore difficile da marcare come tutti quelli di Cantù. Può giocare fronte a canestro, spalle a canestro, fuori dai tre punti: ricordo che all’andata mi ha “rovinato”! Io cercherò di fare del mio meglio anche per riscattare quella prestazione ma non va dimenticato che per marcare giocatori del suo talento serve anche l’aiuto di tutta la squadra”.
Roma contro Cantù, una sfida che negli anni ’80 valeva lo Scudetto ed oggi è tornata ad essere un match di alta classifica: cosa ne pensi?
“E’ una partita che personalmente mi affascina. Per noi è molto importante perché può servire per dare continuità al nostro lavoro. Siamo pronti e carichi per questa sfida”.
Cosa cercherete di limitare alla Oregon per provare a vincere?
“Non dobbiamo lasciarli giocare come fanno abitualmente altrimenti sarà difficile uscirne vivi”.
Simone Giofrè