Finisce nel peggiore dei modi. Con un medico (non era in panchina e non era a referto) della Benetton che reagisce agli sputi con un pugno.
Così, dalla scaletta che porta agli spogliatoi, spuntano i carabinieri.
L'atmosfera è elettrica: lo spettatore colpito riconosce il medico. E, proprio agli uomini dell'Arma, avrebbe presentato la sua denuncia.
Fuori dal parquet, insomma, succede quello che non si verifica in quaranta minuti di gioco. Bello, brutto, intenso, deprimente, avvincente.
Così D'Antoni parla di una “bellissima partita”, mentre Boniciolli, dall'altra parte, affida il suo pensiero a una sorta di stringato comunicato. Parla brevemente, il coach della Skipper, senza aspettare domande. O concedere risposte. “Complimenti alla Benetton – dice il tecnico della Fortitudo -. Lasciamo questa top 16, o meglio la lascio, con grande rammarico per aver affrontato gran parte del girone con delle gravi deficienze d'organico”.
Se avesse potuto Boniciolli , avrebbe scommesso parecchio sulla qualificazione dei suoi per la final four. “Dopo aver vinto con il Barcellona – insiste – ero pronto a giocare parecchio sul nostro passaggio del turno. Poi sono successe cose che ci hanno messo in condizioni oggettivamente difficili. Ma sia chiaro che il campionato italiano non è l'ultima spiaggia. Vogliamo solo completare nel migliore dei modi la stagione”.
Matteo non aggiunge altro. Domenica ci sarà la trasferta a Pesaro e poi, al PalaDozza, con ben altre prospettive, tornerà proprio la Benetton Treviso e in ballo ci sarà ancora il primo posto che varrà la pole position nella griglia playoff. Lo sa anche D'Antoni, che aggiunge: “mercoledì sarà diverso perché anche loro giocheranno per qualche cosa. Ma se vogliamo vincere, e se vogliamo battere la Kinder, in occasione della final four, dobbiamo crescere ancora. Intanto stiamo difendendo meglio. A un certo punto, nell'ultimo quarto, abbiamo avuto paura di vincere. E abbiamo smesso di correre. Ma noi dobbiamo correre sempre”. La Skipper, intanto, oggi ha un appuntamento con il Futurshow. C'è uno stand dedicato all'Aquila e la squadra sarà al suo posto, dalle 11 alle 13. Mentre Marko Milic, alle 16,30, sarà al Fortitudo Store, per rispondere alle domande dei tifosi. Che ieri, prima della palla a due, chiedevano grinta. “Lottare e crederci. Te lo chiediamo 30 volte”, lo striscione della Fossa dei Leoni. Che adesso inviterà la squadra a stringere i denti (Basile è out, Savic fatica con il suo ginocchio) per mantenere il primo posto.
Alessandro Gallo
Così, dalla scaletta che porta agli spogliatoi, spuntano i carabinieri.
L'atmosfera è elettrica: lo spettatore colpito riconosce il medico. E, proprio agli uomini dell'Arma, avrebbe presentato la sua denuncia.
Fuori dal parquet, insomma, succede quello che non si verifica in quaranta minuti di gioco. Bello, brutto, intenso, deprimente, avvincente.
Così D'Antoni parla di una “bellissima partita”, mentre Boniciolli, dall'altra parte, affida il suo pensiero a una sorta di stringato comunicato. Parla brevemente, il coach della Skipper, senza aspettare domande. O concedere risposte. “Complimenti alla Benetton – dice il tecnico della Fortitudo -. Lasciamo questa top 16, o meglio la lascio, con grande rammarico per aver affrontato gran parte del girone con delle gravi deficienze d'organico”.
Se avesse potuto Boniciolli , avrebbe scommesso parecchio sulla qualificazione dei suoi per la final four. “Dopo aver vinto con il Barcellona – insiste – ero pronto a giocare parecchio sul nostro passaggio del turno. Poi sono successe cose che ci hanno messo in condizioni oggettivamente difficili. Ma sia chiaro che il campionato italiano non è l'ultima spiaggia. Vogliamo solo completare nel migliore dei modi la stagione”.
Matteo non aggiunge altro. Domenica ci sarà la trasferta a Pesaro e poi, al PalaDozza, con ben altre prospettive, tornerà proprio la Benetton Treviso e in ballo ci sarà ancora il primo posto che varrà la pole position nella griglia playoff. Lo sa anche D'Antoni, che aggiunge: “mercoledì sarà diverso perché anche loro giocheranno per qualche cosa. Ma se vogliamo vincere, e se vogliamo battere la Kinder, in occasione della final four, dobbiamo crescere ancora. Intanto stiamo difendendo meglio. A un certo punto, nell'ultimo quarto, abbiamo avuto paura di vincere. E abbiamo smesso di correre. Ma noi dobbiamo correre sempre”. La Skipper, intanto, oggi ha un appuntamento con il Futurshow. C'è uno stand dedicato all'Aquila e la squadra sarà al suo posto, dalle 11 alle 13. Mentre Marko Milic, alle 16,30, sarà al Fortitudo Store, per rispondere alle domande dei tifosi. Che ieri, prima della palla a due, chiedevano grinta. “Lottare e crederci. Te lo chiediamo 30 volte”, lo striscione della Fossa dei Leoni. Che adesso inviterà la squadra a stringere i denti (Basile è out, Savic fatica con il suo ginocchio) per mantenere il primo posto.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino