BARCELLONA — Cala il sipario sull'Eurolega (90-76 per il Barcellona il finale). Una partecipazione dignitosa quella della Scavolini, a tratti esaltante per alcuni blitz in trasferta su campi come Atene, Belgrado e Zagabria. Pillastrini, giunto alla fine della manifestazione, non ha rimpianti: «Anche perché non è giusto vivere di rimpianti e sicuramente non aiuta. Certo, avessimo battuto il Barcellona in casa nostra, qui si poteva venire con ancora più forza e cattiveria, cosa che a un certo punto stasera non avevamo più — ammette il coach —. Io penso che abbiamo fatto un buon cammino in questa Coppa e che adesso possiamo buttare le nostre energie sul campionato, dove ridiventiamo una squadra sola e potremo lavorare con più continuità». Sperando di poter contare magari anche su Beric, allucinante nel primo tempo, discreto nella ripresa: «Sì, mi è piaciuta la sua voglia di non abbassare la testa nonostante i tanti errori commessi — dice Pilla — i margini per il suo recupero ci sono ancora e dobbiamo crederci insieme, noi e lui». La squadra, tra l'altro, è parsa particolarmente compatta, con la panchina in piedi per incitare chi era in campo: «E' vero, stiamo cercando di incoraggiarci di più a vicenda, gli atteggiamenti istrionici sono belli ma forse non aiutano più di tanto a fare gruppo». A Casalecchio ci andrà la Benetton, alla quale Maggioli fa l'in bocca al lupo: «Sì, farò il tifo per loro ma anche per la Kinder, lasciando da una parte, per una volta, le rivalità perché il basket italiano ha bisogno di un rilancio e loro ci rappresenteranno. La mia prestazione? In effetti all'inizio ho commesso diversi errori difensivi ma Duenas ha saputo mettermi in difficoltà. Tenuto conto che che il ginocchio non è ancora al meglio, sono abbastanza soddisfatto e spero che adesso nei playoff andremo a giocarcela». Il volto terreo di Aito in sala stampa la dice lunga sul flop del Barcellona, costruito per vincere ed invece fuori dalle Final Four dalle quali resta escluso clamorosamente anche il Tau: una disfatta per il basket spagnolo, che il coach del Barca invita a valutare bene. «Non ci sentiamo male per questa eliminazione perché abbiamo fatto il massimo sforzo per farcela, non sempre può capitare di essere nelle finali e negli ultimi dieci anni non mi sembra che siamo mancati tante volte».
Elisabetta Ferri
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino