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La Benetton vola in finale di Eurolega

Con un grande Garbajosa la squadra di D’Antoni conquista l’accesso alla Final Four: il 3 maggio sfida alla Kinder

Una tempesta perfetta (con Jorge Garbajosa nel ruolo dell'impavido George Clooney) fenomenali ondate biancoverdi da sommergere una portaerei, una forza della natura tanto implacabile nel travolgere quanto nell'affascinare. Morbosamente fascinosa persino quando, simile ad un grande chef che vuole sbalordire anche come acrobata, rischia di gettare la frittata più gustosa e saporita concedendosi un salto di troppo nella padella: avanti di 19 al 30' (71-52), si è fatta quasi riprendere a 2' dalla fine, 73-77. Che poi abbia di nuovo impugnato poderosamente la maniglia del match, conferma come questa squadra è superiore persino alle proprie sciocchezze, sa battere persino se stesso. La Benetton dunque plana nella Final Four di Eurolega a Casalecchio (venerdì 3 la semifinale contro la Kinder, domenica 5 l'eventuale finale con la vincente di Panathinaikos-Maccabi) con la potenza di una protagonista: nove anni fa ad Atene con Kukoc l'impatto emotivo era maggiore ma non certo la qualità della squadra (battuta in finale dal Limoges di Maljkovic), stesso rilievo quattro anni fa a Barcellona con Rebraca, Williams e soci (sconfitta in semifinale dall'Aek Atene). Questa terza volta di Treviso in cima all'Europa promette orizzonti apertissimi ad ogni risultato più semplicemente perchè l'organico è invidiabilmente ampio, undici giocatori intercambiabili o quasi, un attacco fantasioso e prolifico addizionato da una difesa aggressiva e sanguigna. Non proprio come questa Skipper a sorporesa ancora in testa alla A1 nonostante debolezze intrinseche, scelte sbagliate e (come la Kinder) infortuni a catena. Per fermare il babau biancoverde Boniciolli sceglie una formula "slava" ma solo per quattro quinti: in regia va Goldwire che troppo spesso è americano solo di passaporto anagrafico e non cestistico. D'Antoni punta subito su Pittis per aziunare la trivella difensiva ed infatti Ricky trasforma subito una palla vagante nel primo sorpasso: 7-6 al 2'. La Benetton scuote subito il match con le solite triple nonostante la strategia bolognese puntasse proprio nell'evitare questo pericolo a costo di accendere il motorino di Edney. Di Garbajosa il + 5 (11-6), uno schiaffo a Fucka che gli lascia spazio senza saper poi replicare in attacco contro una morsa che si chiude su di lui come la chele di un'aragosta spaventata. I primi cambi non risolvono nulla per la Skipper ma esaltano la varietà dell'organico biancoverde e la lunghezza di una panchina senza rivali in Eurolega come in A1. Subentrato a Milic, Meneghin è l'ectoplasma del campione azzurro di Parigi '99, l'ultima fermata di un asso che deve ancora dimostrare di non essere già ad un precocissimo capolinea. Anche Galanda combina poco mentre Kovacic, utile combattente, conferma antichi limiti come terminale. Eppure è lui uno dei pochi pericoli per una Benetton che non soffre un acenno di zona e vola sul 27-18 al 10' ed elevandosi a +11 al 12' (29-18) con Bell. Un sussulto di Fucka riporta la Skipper a -6 (25-31), Galanda manca il -4 facendosi stoppare da Marconato: il minimo allarme scuote Treviso che rimette le cose a posto con cinque punti di fila di Nachbar: ancora +11, 36-25. Al terzo fallo di Fucka, Boniciolli è costretto ad inserire tale Mancinelli: Savic è infatti dolorante ad un ginocchio, disponibile al sacrificio solo in casi estremi, come ultima speranza o quasi. Il che accade in apertura di ripresa dopo che la Benetton aveva trascorso l'intervallo godendosi i soliti 11 punti fi vantagio (47-36), uno di meno del massimo divario toccato al 18'30" (45-33 su contropiede duettato da Edney e Nachbar). Ma ci vuol ben altro che il totem serbo, lento ed affannoso nei movimenti, per spezzare l'incantesimo trevigiano che Garbajosa alimenta con una nuova serie di parabole infernali: 58-42 al 14' e Paladozza rintronato dai cori dei Rebels, per la prima volta padroni estasiati della scena sul campo dei rivali più acerrimi, gli aquilotti della Fortitudo mai tanto simili a passeri. Il +19 del 30' inebria la curva biancoverde ma anestetizza anche la panchina trevigiana: a D'Antoni sembrano cadere i baffi da sparviero quando assiste impotente al 15-2 in 5' con cui l'orgoglio Skipper tenta la missione impossibile. Alla tripla di Galanda del 73-77 replica subito Bell, l'ultimo arrivato, l'ingaggio pasquale che fa dimenticare le speranze riposte sul pallido Chikalkin. Con questo Bell il finale ritorna davvero bel, più che mai alla trevigiana. E la Kinder ora fa ancora meno paura di prima. Quanto alla Skipper fra sette giorni per il primo posto in campionato si replica. Alla lettera, tutto lascia pensare. Al termine della partita spiacevole episodio che ha visto protagonista l'ortopedico della Benetton dott. Sartorello il quale ha reagito e colpito un tifoso bolognese che per tutta la partita aveva tirato oggetti e sputato contro.
Luigi Maffei
Fonte: Il Gazzettino
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