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Spogliatoio Benetton /2

Pittis: "Siamo in grande forma, abbiamo sbagliato poco o niente"

Il sapere cosa t'aspetta a Bologna. Il successo che cerchi e che arriva bene. La condizione che ti sorregge e che ti permette di giocare con voglia ed entusiasmo. Ecco la Benetton di ieri sera nella buona e saporita salsa bolognese. Sempre lucida, determinata, spietata e talvolta persino seducente. Dall'inizio prende sicura la strada della vittoria e la percorre fino alla fine, con una grande e ispirata regia come quella di D'Antoni, abile nel muovere le pedine, con Tyus Edney che spinge il piede sull'acceleratore ogniqualvolta lo ritiene opportuno e con lo spagnolo Garbajosa che spara bordate da ogni posizione. La Skipper, co-capolista del campionato, è strapazzata, quasi umiliata davanti al suo muto pubblico (al contrario, quello trevigiano, è molto e giustamente vociante). Eppure D'Antoni non alza i toni della vittoria. È soddisfatto ma al tempo stesso cauto, quasi moderato: «Sì, una bella serata, una bella partita, una bella vittoria. Nel quarto tempo, però, abbiamo avuto paura di vincere. In altre parole, abbiamo corso qualche pericolo non preventivato. Purtroppo, per esprimere tutto il nostro potenziale fisico e atletico, dobbiamo sempre correre vertiginosamente, senza voltarci indietro. Ma all'epilogo, quando la Skipper ha trovato la via del canestro, i miei giocatori hanno fatto delle giocate importanti e hanno allontanato ogni minaccia».
Analizzando la gara in chiave tecnica D'Antoni aggiunge: «Nei tiri da fuori siamo andati molto bene. Abbiamo ottenuto alte percentuali. Questa è una nostra peculiarità. Quando giochiamo così, siamo una squadra perfetta e i nostri avversari non possono farci nulla. Inoltre abbiamo difeso bene anche nei momenti difficili, evitando di cadere negli agguati tesi dai bolognesi. Adesso guardiamo avanti, sia alla finale europea sia al campionato».
Riccardo Pittis è gioioso. Manifesta tutta la sua soddisfazione prima con i gesti, le occhiate, poi con le parole: «La Benetton ha interpretato la partita nel migliore dei modi, sbagliando poco o nulla. Ha giocato bene sia in difesa che a rimbalzo. Ha avuto una flessione nel finale, concedendo qualche contropiede di troppo ad un avversario che non si è mai arreso. Ma poi ha ripreso la gara in pugno e ha vinto alla grande. La mia prestazione? A 34 anni non posso fare di più. Salto e gioco come un ragazzo di venti. Ma tutti i miei compagni sono stati eccezionali. Adesso siamo una squadra in piena salute».
Silvano Stella
Fonte: Il Gazzettino
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