Alla vigilia del match di Trieste, in casa Scandone si tenta di stemperare le tante polemiche sorte, in questi giorni, in seno allo staff tecnico-dirigenziale. Nicola De Vizia, dopo la dura risposta di Luca Dalmonte alle sue dichiarazioni, tenta di riportare la calma. «Vorrei che questa brutta polemica - dichiara - venisse definitivamente chiusa. Io sono sempre stato uno dei massimi estimatori di Dalmonte, anche nei momenti negativi, e gli sono stato sempre molto vicino. Mi spiace per questa vicende. La mia intervista altro non è stata che un discorso razionale ed oggettivo fatto dopo aver visto quella brutta partita. Una critica pura e semplice nei confronti dell'allenatore e dei giocatori, è vero, ma credo che questo faccia parte delle prerogative di un dirigente. Alcune mie dichiarazioni, però, sono state travisate. Luca, col suo comunicato, ritengo abbia compiuto una mossa falsa, ma per me la storia è chiusa. Io non ho niente contro Dalmonte, anche se sono rammaricato. Avrò modo, però, di chiarire tutto, personalmente, col coach. Sono stato così duro perché ritenevo opportuno dare uno scossone all'ambiente. Dopo la sconfitta con Milano, infatti, sarebbe stato ancora più grave giocare le ultime tre partite in quello stesso modo». Insomma, Nicola De Vizia non fa passi indietro rispetto alle dichiarazioni di due giorni fa, ma precisa che il suo unico intento era di pungolare la squadra nell'orgoglio, onde evitare che, a salvezza acquisita, qualcuno potesse pensare di tirare i remi in barca. E così, smorzata la polemica, Dalmonte resterà al suo posto fino al termine del campionato. C’è chi ha detto che, forse, Nicola De Vizia ha rilasciato certe dichiarazioni solo per giustificare un prossimo abbandono. Ma che la famiglia De Vizia stia pensando realmente di lasciare la Scandone non è più un segreto. Ieri sera, in galleria Giordano, si è discusso appunto del futuro della società. La decisione finale è stata quella di lanciare un ultimo appello a imprenditori ed enti locali. Il segnale d’allarme, però, dovrà essere raccolto in tempi molto brevi. Altrimenti sarebbe buio fitto e si profilerebbe concretamente il rischio della cessione del titolo. Nicola De Vizia spiega come sta vivendo queste ore: «Mi ha molto offeso che qualcuno abbia detto che io cerco alibi per andare via. Se volessi lasciare, non avrei certo bisogno di scuse. Certi attacchi sono davvero ingenerosi. La verità, comunque, è che la situazione sta diventando sempre più grave, pesante ed insostenibile. E io sono stanco. In fondo, questa è una società portata avanti da persone che, nella vita, fanno già altro. Ma, nonostante questo, abbiamo dimostrato di essere un club di serie A. I tanti problemi non ci hanno impedito di tornare quattro volte sul mercato e di ottenere, grazie a quegli interventi, anche dei risultati. Per troppa stanchezza, però, io vorrei andar via. Ma sono sempre pronto, se qualcuno volesse aiutarmi, a tornare in ballo. Purtroppo i tempi per farlo sono molto stretti ed io, in questi ultimi tempi, ho riscontrato una certa stanchezza anche negli altri soci. Insieme decideremo sul da farsi. Io, da solo, non ho mai preso nessuna decisione. Non lo farò certo ora, visto che si parla del futuro del basket».
Raffaele Giusto
Raffaele Giusto