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Scavolini, tifo sospeso tra desideri e scarsa fiducia

PESARO — Magari non lo si vorrebbe ammettere ma nessuno l'aveva sognata così, questa vigilia di Scavolini - Skipper. Nessuno si esalta al fatto che il solo obiettivo residuo della serata sia fare uno sgarbo ai "nemici" biancoblù: meglio se in gioco ci fossero stati altri valori, altre emozioni, altre speranze. La rivalità resta e impedisce di assopirsi, ma qualcosa nell'aria mancherà inevitabilmente e allora l'Inferno decide che per stavolta si farà a meno della coreografia, perché le casse della curva non sono stracolme e i soldi, forse, è meglio tenerli per altre occasioni.
«Spero che contro la Fortitudo il clima sia comunque caldo», afferma Emanuele "Mamo", «perché si tratta sempre di un match di cartello e perché la questione Savic non è ancora chiusa. La contestazione verso l'allenatore? Non so se continuerà, ma di sicuro la gente è stanca. D'altra parte andrebbero criticati anche alcuni giocatori, quelli che come Beric non hanno dimostrato nulla finora, perché mi sembra che ci sia un atteggiamento negativo anche da parte della squadra, quasi una presa di posizione. E' una situazione strana e così non si può andare avanti, se non altro per rispetto verso di noi».
Più positivo l'atteggiamento di Lorenzo Pastore: «Quella con la Skipper resta una partita importante e comunque non sono troppo d'accordo con il clima di contestazione che aleggia intorno alla squadra e in particolare all'allenatore. Piuttosto andrebbe criticata gente come DeMarco, che sembrava dovesse fare sfracelli e ha tradito le attese. In ogni caso aspetterei la fine per dare giudizi, perché secondo me abbiamo più possibilità di arrivare in fondo rispetto allo scorso anno, quando per vincere dovevamo dare il 110%».
Intanto l'altro pubblico, quello delle tribune, sta lì composto come sempre ed attende la sfida cercando di scoprirvi in qualche modo delle motivazioni forti. Per Enrico Romani «Scavolini-Skipper attira comunque interesse, anche perché vorremmo vendicarci della sconfitta subita in Eurolega. Devo però ammettere che sto un po' perdendo la fiducia e non credo che nei playoff si andrà lontano. La contestazione è normale, ma non mi piace affatto che si offenda una persona come sta avvenendo con Pillastrini». «Questa non sarà la più eccitante delle sfide con Bologna — aggiunge Mauro Cordella — ma potrebbe servire a prendere fiducia e ad allontanare un malumore che non conviene a nessuno, adesso, lasciar diffondere». «In questo momento la contestazione è la cosa più sbagliata», conferma Luca Contrino, «perché se è vero che si è tutti sulla stessa barca bisogna anche remare nella stessa direzione, altrimenti non si va ne' avanti ne' indietro. Oggi, quindi, andiamo al palazzo per battere Bologna e fare un favore alla Benetton». Anche questo, nel giorno delle motivazioni soft, è uno stimolo prezioso.
Federico Sperindei
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