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Sarà una Skipper affamata

PESARO — Lotta ancora per il primo posto, questa Fortitudo e dunque per essere affamata lo sarà di sicuro, nonostante che a Pesaro abbia già vinto un paio di settimane fa in Eurolega. A braccetto con la Benetton a quota 54, il match decisivo per i bolognesi più che quello di stasera (Bpa Palas, ore 20,30, diretta RaiSat) sarà quello di mercoledì quando al Paladozza arriverà proprio la Benetton (+2 all'andata per Treviso).
Calcoli che riguardano solo indirettamente la Scavolini che con curiosità, dalla sua poltrona numero 6, aspetta di vedere come si piazzeranno le altre. Magari, oltre a guardare, potrebbe provare a pigiare sul telecomando per vedere se può influire in qualche modo sulla griglia playoff: ad esempio battendo stasera la Skipper (priva di Pilutti e con Basile forse nei dieci) e togliendole qualche speranza, non solo di arrivare prima, ma persino seconda se poi i trevigiani dovessero fare i corsari al Paladozza il 24 aprile, cercando di spostare insomma la Kinder da quello scomodo terzo posto che la consegnerebbe proprio alla Scavolini. Quello che è certo, è che i biancorossi dovranno vendere cara la pelle: ai tifosi pesaresi non piace troppo subìre le «prepotenze» di Bologna e la ferita di Eurolega è ancora fresca sulla pelle: «E' vero, quella sconfitta ci brucia ancora molto — ammette Stefano Cioppi — ha mandato in fumo le nostre ultime speranze di Final Four. E poi, se vogliamo pensare in grande per i playoff, dobbiamo convincerci delle nostre potenzialità e l'unico modo per farlo è giocare bene, possibilmente vincere, le ultime tre di stagione regolare per caricare l'ambiente ma anche noi stessi». Un pensiero positivo che comincia a circolare nella testa dei giocatori con insistenza: «Quella di stasera è l'ultima prova generale in vista dei playoff — dice Marko Tusek — perché non possiamo certo paragonare Avellino e Livorno, contro le quali giocheremo le ultime due gare, alla forza della Skipper. Per noi è importante batterli, sappiamo quanto il nostro pubblico ci tiene, ma è fondamentale anche giocare una bella pallacanestro perché sappiamo fare molto meglio di quello che avete visto nelle ultime uscite». A proposito del pubblico, Tusek ha qualcosa da dire: «I fischi contro Imola io li interpreto così: la gente crede talmente in noi che non può tollerare di vederci giocare male. A volte, però, noto troppa impazienza sugli spalti, fischi e cattive parole arrivano già nel primo quarto, quando la gara è tutta da giocare. L'anno scorso non era così».
Elisabetta Ferri
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