FABRIANO — Almeno per adesso, niente pivot. Se ne riparlerà più avanti, visto che l'obiettivo Norman Nolan (tuttora impegnato nel campionato greco) è irraggiungibile, come pure sembra molto complesso il percorso per agganciare dal Portorico l'ex-Montecatini Reggie Slater. Ciò non toglie che il Fabriano Banca Marhce continui a sondare il mercato americano con decisione «in attesa, per dirla con le parole di Maurizio Lasi, di trovare «l'uomo giusto e disponibile, capace di fornirci un valore aggiunto. Perchè, se dobbiamo inserire qualcuno, dev'essere di qualità. Altrimenti andremo avanti in questo modo, senza alterare gli equilibri e con una formazione ora più che mai in eccellente condizione».
Lasallino in stand by. Ma davvero si potrebbero profilare problemi di abbondanza per il tecnico? Un «rischio» che Lasi dice di voler correre abbastanza volentieri («meglio troppi che pochi...») e che potrebbe trovarsi davanti già tra un paio di settimane. Il ginocchio di La Salle migliora, presto dovrebbe allenarsi con i compagni e chissà mai che tra una decina di giorni non sia arruolabile per il derby pre-pasquale con la Scavolini. A quel punto lui, Mclinton, Gattoni e, al limite, anche Vetra comporrebbero uno dei settori play più numerosi di tutto il campionato. Se poi arrivasse anche il nuovo centro e nessuno (pur tenendo sempre bene in mente la regola dei tre italiani) verrà tagliato, Fabriano si ritroverebbe con dodici atleti a giocarsi i dieci posti. Anche questo, nell'annata magica, sarebbe un record.
«Stiamo calmi». Appena legge i giornali e vede spuntare la parola Europa, Lasi si agita. «Andiamoci piano, molto piano con questa storia della Coppa Saporta. Prima occorre raggiungere il play-off, che, se non ricordo male, non era nemmeno il nostro traguardo prioritario...». In fondo c'è pure da mettersi nei panni dell'allenatore. Per una matricola partita per salvarsi, certe «voci» potrebbero anche creare aspettative eccessive, come già accaduto nel caso della final eight di Coppa Italia solo sfiorata. Tranquillo, comunque, coach. Nessuno osa chiederti di conquistare per forza l'Europa: da adesso in poi tutto quanto arriverà sarà di guadagnato...
«Tutti a Udine». Intanto sale la febbre da basket in città. Il popolo biancazzurro dopo l'esaltante successo sulla Kinder – terzo consecutivo nello spazio di cinque giorni – è pronto alla trasferta di domenica in Friuli.
Alessandro Di Marco
Lasallino in stand by. Ma davvero si potrebbero profilare problemi di abbondanza per il tecnico? Un «rischio» che Lasi dice di voler correre abbastanza volentieri («meglio troppi che pochi...») e che potrebbe trovarsi davanti già tra un paio di settimane. Il ginocchio di La Salle migliora, presto dovrebbe allenarsi con i compagni e chissà mai che tra una decina di giorni non sia arruolabile per il derby pre-pasquale con la Scavolini. A quel punto lui, Mclinton, Gattoni e, al limite, anche Vetra comporrebbero uno dei settori play più numerosi di tutto il campionato. Se poi arrivasse anche il nuovo centro e nessuno (pur tenendo sempre bene in mente la regola dei tre italiani) verrà tagliato, Fabriano si ritroverebbe con dodici atleti a giocarsi i dieci posti. Anche questo, nell'annata magica, sarebbe un record.
«Stiamo calmi». Appena legge i giornali e vede spuntare la parola Europa, Lasi si agita. «Andiamoci piano, molto piano con questa storia della Coppa Saporta. Prima occorre raggiungere il play-off, che, se non ricordo male, non era nemmeno il nostro traguardo prioritario...». In fondo c'è pure da mettersi nei panni dell'allenatore. Per una matricola partita per salvarsi, certe «voci» potrebbero anche creare aspettative eccessive, come già accaduto nel caso della final eight di Coppa Italia solo sfiorata. Tranquillo, comunque, coach. Nessuno osa chiederti di conquistare per forza l'Europa: da adesso in poi tutto quanto arriverà sarà di guadagnato...
«Tutti a Udine». Intanto sale la febbre da basket in città. Il popolo biancazzurro dopo l'esaltante successo sulla Kinder – terzo consecutivo nello spazio di cinque giorni – è pronto alla trasferta di domenica in Friuli.
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino