Rimasta a guardare dal 7 aprile scorso, dopo avere battuto la De Vizia Avellino al Carnera, la Snaidero ritorna sul parquet oggi a Treviso contro la capolista Benetton. Si gioca le ultime tre gare di campionato in una settimana per rialzare la testa, sabato sera a Verona, magari scoprendo che la stagione arancione non è finita.
Prima pratica da archiviare è la salvezza, che non è ancora matematica. Il Palaverde, campo amico della cocapolista e della finalista d’Eurolega con Kinder campione, Panathinaikos Atene e Maccabi Tel Aviv, non è il teatro ideale per salvarsi. Così come domenica scorsa, nel turno di riposo di Udine, sono stati favorevoli i risultati dagli altri campi, anche oggi la buona novella può arrivare da un altro parquet.
Se la Muller, che nel ritorno ha vinto solo con Imola, a Verona batte Fabriano, in serie negativa da quattro gare (una vinta su sei dopo il ko a Udine), per la Snaidero la salvezza è cosa fatta. Svanirebbe, infatti, in virtù dello scontro diretto in casa scaligera all’ultima di campionato, l’unica possibilità che condannerebbe la Snaidero alla Legadue: quella di arrivo a quattro squadre a quota 24 con Imola, Livorno e Verona. Poi, sarebbe solo volata play - off: mercoledì 24 in casa con la Viola Reggio Calabria e sabato 27 ospiti della Muller.
Coach Fabrizio Frates, che torna a Treviso da ex dopo avervi vinto la coppa Italia 1994 e dov’è già passato con Siena, fotografa così la gara alla vigilia. «Siamo tranquilli – dice – non andiamo al Palaverde per perdere. Sono in palio 2 punti importanti. Per la Benetton valgono il primo posto, cioè un pezzo di scudetto. A noi mancano per il nostro primo obiettivo: prima li facciamo e più tempo avremo per fare qualcosa di più. In una settima ci giochiamo tre finali prima di fine regular season».
Sfida impari?
«Loro non solo sono forti, ma anche in un ottimo momento. Sono una squadra atipica che fa una pallacanestro anomala, con tanti lunghi capaci di giocare lontano da canestro. Fanno un basket molto spettacolare, aprendo l’area per le penetrazioni di Edney e degli altri esterni. Ricostruiscono le condizioni per un gioco stile Nba che là è consentito dalle regole sugli aiuti, mentre Treviso lo riproduce giocando con Garbajosa e Nicola, a volte anche assieme, fuori area: quindi con penetrazioni, 1 contro 1, scarico e tiro».
Contromosse?
«Dovremo togliere il contropiede primario alla Benetton, che fa 90 e passa punti a partita un terzo dei quali in contropiede. Dovremo giocare equilibrati, rientrare subito e accoppiarci con gli uomini giusti. Soprattutto, dovremo contenere Edney in campo aperto».
Woolridge in preallarme.
«Se non il migliore, si troverà ad affrontare uno dei migliori razzi atomici in circolazione. Senza Busca e Vujacic (li sostituiranno in panchina Da Ponte e il cadetto Bravin, ndr) è destinato a fare gli straordinari. Mian può fare il play in attacco, ma non ha il passo per tenere Edney in difesa».
Tiferete Verona?
«Pensiamo a farcela con le nostre capacità. Vinciamo almeno una gara per avere poi ancora la possilità di giocarci la carta dei play - off».
Valerio Morelli
Prima pratica da archiviare è la salvezza, che non è ancora matematica. Il Palaverde, campo amico della cocapolista e della finalista d’Eurolega con Kinder campione, Panathinaikos Atene e Maccabi Tel Aviv, non è il teatro ideale per salvarsi. Così come domenica scorsa, nel turno di riposo di Udine, sono stati favorevoli i risultati dagli altri campi, anche oggi la buona novella può arrivare da un altro parquet.
Se la Muller, che nel ritorno ha vinto solo con Imola, a Verona batte Fabriano, in serie negativa da quattro gare (una vinta su sei dopo il ko a Udine), per la Snaidero la salvezza è cosa fatta. Svanirebbe, infatti, in virtù dello scontro diretto in casa scaligera all’ultima di campionato, l’unica possibilità che condannerebbe la Snaidero alla Legadue: quella di arrivo a quattro squadre a quota 24 con Imola, Livorno e Verona. Poi, sarebbe solo volata play - off: mercoledì 24 in casa con la Viola Reggio Calabria e sabato 27 ospiti della Muller.
Coach Fabrizio Frates, che torna a Treviso da ex dopo avervi vinto la coppa Italia 1994 e dov’è già passato con Siena, fotografa così la gara alla vigilia. «Siamo tranquilli – dice – non andiamo al Palaverde per perdere. Sono in palio 2 punti importanti. Per la Benetton valgono il primo posto, cioè un pezzo di scudetto. A noi mancano per il nostro primo obiettivo: prima li facciamo e più tempo avremo per fare qualcosa di più. In una settima ci giochiamo tre finali prima di fine regular season».
Sfida impari?
«Loro non solo sono forti, ma anche in un ottimo momento. Sono una squadra atipica che fa una pallacanestro anomala, con tanti lunghi capaci di giocare lontano da canestro. Fanno un basket molto spettacolare, aprendo l’area per le penetrazioni di Edney e degli altri esterni. Ricostruiscono le condizioni per un gioco stile Nba che là è consentito dalle regole sugli aiuti, mentre Treviso lo riproduce giocando con Garbajosa e Nicola, a volte anche assieme, fuori area: quindi con penetrazioni, 1 contro 1, scarico e tiro».
Contromosse?
«Dovremo togliere il contropiede primario alla Benetton, che fa 90 e passa punti a partita un terzo dei quali in contropiede. Dovremo giocare equilibrati, rientrare subito e accoppiarci con gli uomini giusti. Soprattutto, dovremo contenere Edney in campo aperto».
Woolridge in preallarme.
«Se non il migliore, si troverà ad affrontare uno dei migliori razzi atomici in circolazione. Senza Busca e Vujacic (li sostituiranno in panchina Da Ponte e il cadetto Bravin, ndr) è destinato a fare gli straordinari. Mian può fare il play in attacco, ma non ha il passo per tenere Edney in difesa».
Tiferete Verona?
«Pensiamo a farcela con le nostre capacità. Vinciamo almeno una gara per avere poi ancora la possilità di giocarci la carta dei play - off».
Valerio Morelli