REGGIO CALABRIA – A quaranta minuti dalla storia. A quaranta minuti da un'impresa da brividi. A quaranta minuti dalla salvezza. Ma non da una salvezza qualsiasi, ma da una salvezza “speciale”. Perché la permanenza che la Viola, vincendo oggi, può ottenere matematicamente ha in sè qualcosa di davvero unico e irripetibile. Non era mai accaduto, infatti, nella storia recente dello sport, che una squadra riuscisse a salvarsi dopo avere inanellato tredici sconfitte consecutive. È accaduto – diamo per scontato che avverrà – e solo qui, nella terra dei miracoli, poteva accadere. Contro Roseto (palla a due al “Pentimele” alle ore 18,15) del patròn Martinelli (che ha appena tesserato il fratello Nicola per raggiungere il tetto minimo di investimenti di un milione e quattrocentomila euro!), la Viola ha un appuntamento con la storia che non può permettersi di fallire. Un canestro in più dell'avversario può schiudere orizzonti di gloria. Può mettere la ciliegina sulla torta su una stagione che non doveva neppure cominciare. Nello scorso settembre il basket reggino faceva i conti con le macerie sportive che aveva lasciato Mimmetto Barbaro. Eppure la Viola ce l'ha fatta. Ancora una volta. Il presidente Agostino Silipo e il generale manager Giuse Barrile sono stati gli artefici della rinascita neroarancio e contro Roseto – se tutto filerà liscio – avranno anche il diritto di commuoversi vedendo la loro creatura riuscire a centrare l'obiettivo che, dopo la sconfitta di Avellino dello scorso 9 dicembre, pareva solo una irragiungibile chimera. E, invece, coach Tonino Zorzi è stato bravissimo a mettere assieme i pezzi che servivano per costruire una squadra che da quella data in poi ha saputo compilare un record di 12 vittorie e 8 sconfitte. Un record che in tempi normali avrebbe avuto il significato della post-season e che anche oggi potrà dire molto. Ma non anticipiamo i tempi, perché si deve affrontare e battere una squadra forte come l'Euro Roseto. Un quintetto che sa tirare bene dal campo (è quinta con il 55,4%) e anche da tre punti sa far male (ottimo il 37.7% da dietro l'arco) con fucilieri di prim'ordine come Mario Boni (20,8 punti ad allacciata di scarpe), il neo arrivato Sean Colson e il prospetto Nba, Alvin Sims. Sotto canestro a reggere la baracca rosetana c'è Ian Lockhart, un lungo che anche Barrile aveva inseguito quando era alla ricerca di un pivot per completare l'organico della sua squadra. Da tenere d'occhio anche Aaron Swinson e il talentuoso play George Gilmore. Dunque si annuncia un'altra sfida all'Ok Corral. Una “sparatoria” a ritmi alti con molti tiri dalla grande distanza e il pubblico ad applaudire lasciandosi conquistare dallo spettacolo. I duelli Delfino-Sims e Boni-Eubanks saranno quelli che potranno “marchiare” l'incontro in un senso o nell'altro. Ma la Viola ha un appuntamento con la storia e non potrà fallire. La salvezza, questa salvezza, vale davvero molto di più di una “semplice” impresa sportiva.
Piero Gaeta
Piero Gaeta
