ROMA - Niente luna dorata per la Virtus: il pianeta Cantù le ha riservato solo dolore davanti al suo pubblico. Un tempo cercando di divertire, il primo, sognando un successo abbondante contro un’avversaria che giocava maluccio (Roma, però, non era poi tanto meglio), un altro a subire spegnendo proprio la luce. Poche idee, un Allen non sempre lucido, un Myers non in forma smagliate (ma in settimana, come Jerome del resto, era rimasto fermo) e poi un Handlogten disastroso mentre Callahan ha retto assai meglio il campo. Frenata dalla difesa canturina, la Virtus ha commesso per ben 5 volte l’infrazione di 24’’.
Due punti regalati alla Cantù americana che ha vinto 77-69 e nel finale ha trovato non solo i punti ma la brillantezza con Hines, lui il migliore, la determinazione sotto le plance di Stonerook, le giocate di Thornton e i canestri importanti da Hoover. Una tripla di quest’ultimo ha scavato il divario (58-54) proprio alla fine del terzo quarto anche se Myers con 3 tiri personali ha riavvicinato la Wurth ai brianzoli che subito dopo il tap-in di Callahan hanno piazzato 7 punti di fila. Addio sogni, allora, anche perché la Virtus di Caja non sembrava essere più tanto reattiva, con troppi errori nell’impostare l’offensiva, qualche pallone sciupato, niente triple (ci aveva abituati) da Tonolli comunque bravo, il migliore per rendimento e impatto sulla partita. Così i 6 punti da recuperare sono diventati 10 (71-61) e in quegli ultimi 3’ non era davvero possibile annullarli alla Virtus di ieri.
E’ piaciuta solo la Roma del primo tempo, quella che ha avuto il piglio di combattere, correre, difendere, con Righetti capace di tenere a bada Hines e di mettere a segno 9 punti prima di spegenrsi e tirare senza grande precisione (1 su 7) da 3 punti. Se aggiungiamo che Caja dalla panchina non ha avuto molto - di Handlotgen entrato dopo abbiamo detto, Zanelli è rimasto dentro 3’ e non ha lasciato traccia, Marcaccini ha combinato poco e Masper in 2’ ha commesso 2 falli - è facile trarre le conseguenze.
Una sconfitta che, però, non fa male. Roma oggi potrebbe rimanere ancorata al settimo posto aspettando di giocare, mercoledì sera, a Fabriano, penultimo atto della regular season e rimanerci fino alla fine.
Ha giocato, la Wurth, con il muso avanti fin quasi alla fine (al 32’ Roma doveva rimediare al 60-59) prima di arrendersi senza neppure accennare ad una reazione convinta. Capita così a questa squadra che se davanti non ha una big non riesce ad esaltarsi il giusto. La difesa, soprattutto la zona che ha creato difficoltà agli uomini di Sacripanti, attenta all’inizio, dura il giusto per non far passare niente, nel finale ha allargato qualche maglia e Hines e McCullough hanno trovato gli spazi per andare a segno.
C.S.
Due punti regalati alla Cantù americana che ha vinto 77-69 e nel finale ha trovato non solo i punti ma la brillantezza con Hines, lui il migliore, la determinazione sotto le plance di Stonerook, le giocate di Thornton e i canestri importanti da Hoover. Una tripla di quest’ultimo ha scavato il divario (58-54) proprio alla fine del terzo quarto anche se Myers con 3 tiri personali ha riavvicinato la Wurth ai brianzoli che subito dopo il tap-in di Callahan hanno piazzato 7 punti di fila. Addio sogni, allora, anche perché la Virtus di Caja non sembrava essere più tanto reattiva, con troppi errori nell’impostare l’offensiva, qualche pallone sciupato, niente triple (ci aveva abituati) da Tonolli comunque bravo, il migliore per rendimento e impatto sulla partita. Così i 6 punti da recuperare sono diventati 10 (71-61) e in quegli ultimi 3’ non era davvero possibile annullarli alla Virtus di ieri.
E’ piaciuta solo la Roma del primo tempo, quella che ha avuto il piglio di combattere, correre, difendere, con Righetti capace di tenere a bada Hines e di mettere a segno 9 punti prima di spegenrsi e tirare senza grande precisione (1 su 7) da 3 punti. Se aggiungiamo che Caja dalla panchina non ha avuto molto - di Handlotgen entrato dopo abbiamo detto, Zanelli è rimasto dentro 3’ e non ha lasciato traccia, Marcaccini ha combinato poco e Masper in 2’ ha commesso 2 falli - è facile trarre le conseguenze.
Una sconfitta che, però, non fa male. Roma oggi potrebbe rimanere ancorata al settimo posto aspettando di giocare, mercoledì sera, a Fabriano, penultimo atto della regular season e rimanerci fino alla fine.
Ha giocato, la Wurth, con il muso avanti fin quasi alla fine (al 32’ Roma doveva rimediare al 60-59) prima di arrendersi senza neppure accennare ad una reazione convinta. Capita così a questa squadra che se davanti non ha una big non riesce ad esaltarsi il giusto. La difesa, soprattutto la zona che ha creato difficoltà agli uomini di Sacripanti, attenta all’inizio, dura il giusto per non far passare niente, nel finale ha allargato qualche maglia e Hines e McCullough hanno trovato gli spazi per andare a segno.
C.S.