TREVISO – La Snaidero che non t’aspetti, anche se è quella che esce da due settimane di lavoro quasi al completo nella sua ultima versione, fa il capolavoro stagionale. Bissa al Palaverde il blitz del 28 dicembre 2000 e va sul 2-0 in campionato sulla Benetton, così come un anno fa toccò a un’altra grande inchinarsi sempre agli arancione. Allora fu la Paf Bologna, alias Fortitudo, ora nelle mani di coach Matteo Boniciolli che, gira e rigira, s’incrocia ancora con le fortune udinesi, fatte anche da lui.
Quelle di ieri, invece, portano la firma del suo collega Fabrizio Frates, un ex indigesto per la Marca trevigiana visto che due anni fa ci è già passato con Siena, che ha gestito come meglio non poteva i suoi magnifici sette. Tra i quali, udite udite, nel momento topico della gara, quando nel secondo quarto c’era da rimetterla in carreggiata, si è acceso Mills. “Cerino”, come l’ha ribattezzato il gm Giancarlo Sarti che in settimana l’aveva visto infiammarsi in allenamento sia pure a intermittenza, ha schiaffato dentro 14 punti in dieci minuti, anche con due bombe.
Ha dato così il là al devastante parziale di 2-17 con cui, negli ultimi 4 minuti del secondo quarto, la Snaidero giocando alla maniera Benetton è passata dal 39-34 al prezioso 41-51 con cui è andata al riposo.
Nel solco di Mills si è instradato soprattutto Sartori, che ha contribuito a quel break pure con due triple (una è stata di Li Vecchi), e si sa che quando Mauro ci prende gusto non fa cilecca. Così anche il 65-74 del 33’ è stato firmato dalla sua serie dall’arco, fino a quel momento infallibile: 5 su 5.
Tutti gli arancione, però, hanno contribuito al successo, che nel decisivo secondo quarto è stato favorito anche dal ricorso alla zona in difesa. Partita con Woolridge, Mian, Li Vecchi, Alibegovic e Stern è andata subito sullo 0-9 al 2’ con il capitano sugli scudi. La Snaidero, però, non ha più letto bene il ritmo dell’incontro e negli altri 8 minuti del primo quarto la Benetton, con Nicola, Chikalkin e Nachbar, ha piazzato un 26-4 che sembrava persentare il conto a Udine sul -13 al 10’. Invece, il nuovo sprazzo arancione nei 4 minuti finali del primo tempo ribaltava la situazione: 15-38 di parziale nel secondo quarto e Udine sognava di nuovo.
Nella ripresa, Frates aveva partita vinta centellinando l’impiego di Woolridge e Mian in play, a seconda che fossero sul parquet Edney o Bell, e dei lunghi Stern, Alibegovic e anche Sartori, con Cantarello in pamnca per scelta tecnica, contro gli atipici Garbajosa e Nicola con il solo Marconato a fare da totem in mezzo all’area. La gestione non era indolore, perché la Benetton rimetteva il naso avanti sul 57-56 al 6’, ma era ricacciata sul 61-66 al 30’. Nell’ultimo quarto, dopo il +9 Snaidero al 3’, Edney a 40’’ dalla sirena aveva la palla del sorpasso sul 78-79, ma sbagliava appoggio sul tabellone in penetrazione.
Finiva in gloria per la Snaidero, con il rimpianto trevigiano di non avere avuto l’influenzato Bulleri. Poco cosa contro Udine capolavoro.
Valerio Morelli
Quelle di ieri, invece, portano la firma del suo collega Fabrizio Frates, un ex indigesto per la Marca trevigiana visto che due anni fa ci è già passato con Siena, che ha gestito come meglio non poteva i suoi magnifici sette. Tra i quali, udite udite, nel momento topico della gara, quando nel secondo quarto c’era da rimetterla in carreggiata, si è acceso Mills. “Cerino”, come l’ha ribattezzato il gm Giancarlo Sarti che in settimana l’aveva visto infiammarsi in allenamento sia pure a intermittenza, ha schiaffato dentro 14 punti in dieci minuti, anche con due bombe.
Ha dato così il là al devastante parziale di 2-17 con cui, negli ultimi 4 minuti del secondo quarto, la Snaidero giocando alla maniera Benetton è passata dal 39-34 al prezioso 41-51 con cui è andata al riposo.
Nel solco di Mills si è instradato soprattutto Sartori, che ha contribuito a quel break pure con due triple (una è stata di Li Vecchi), e si sa che quando Mauro ci prende gusto non fa cilecca. Così anche il 65-74 del 33’ è stato firmato dalla sua serie dall’arco, fino a quel momento infallibile: 5 su 5.
Tutti gli arancione, però, hanno contribuito al successo, che nel decisivo secondo quarto è stato favorito anche dal ricorso alla zona in difesa. Partita con Woolridge, Mian, Li Vecchi, Alibegovic e Stern è andata subito sullo 0-9 al 2’ con il capitano sugli scudi. La Snaidero, però, non ha più letto bene il ritmo dell’incontro e negli altri 8 minuti del primo quarto la Benetton, con Nicola, Chikalkin e Nachbar, ha piazzato un 26-4 che sembrava persentare il conto a Udine sul -13 al 10’. Invece, il nuovo sprazzo arancione nei 4 minuti finali del primo tempo ribaltava la situazione: 15-38 di parziale nel secondo quarto e Udine sognava di nuovo.
Nella ripresa, Frates aveva partita vinta centellinando l’impiego di Woolridge e Mian in play, a seconda che fossero sul parquet Edney o Bell, e dei lunghi Stern, Alibegovic e anche Sartori, con Cantarello in pamnca per scelta tecnica, contro gli atipici Garbajosa e Nicola con il solo Marconato a fare da totem in mezzo all’area. La gestione non era indolore, perché la Benetton rimetteva il naso avanti sul 57-56 al 6’, ma era ricacciata sul 61-66 al 30’. Nell’ultimo quarto, dopo il +9 Snaidero al 3’, Edney a 40’’ dalla sirena aveva la palla del sorpasso sul 78-79, ma sbagliava appoggio sul tabellone in penetrazione.
Finiva in gloria per la Snaidero, con il rimpianto trevigiano di non avere avuto l’influenzato Bulleri. Poco cosa contro Udine capolavoro.
Valerio Morelli