TRIESTE - Croce e De Vizia. Le discese ardite e le risalite per la Coop in un match tutto sommato controllato. L’ultimo svantaggio è ai primordi della gara, addirittura sul 9-11, ma i canestri della sicurezza arrivano appena a 58 secondi dalla sirena finale: sono due tiri liberi di Erdmann che portano lo score sul 77-70, mentre dalla parte opposta Stevenson sbaglia il tiro per una disperata rimonta e sempre Erdmann allunga ulteriormente ancora dalla lunetta.
Trieste anche in classifica rimette il muso avanti rispetto a Roma, fermata in casa nell’anticipo televisivo del sabato dalla sempre più sorprendente Oregon Cantù. Le ultime due partite, mercoledì a Livorno e sabato sera in casa con l’Euro Roseto, avranno per la Coop l’unico significato del confronto indiretto con i romani per la conquista del settimo posto finale che però non è detto che debba per forza essere migliore dell’ottavo che comunque non è più a rischio.
La Wurth mercoledì sarà a Fabriano e sabato ospiterà Varese. Ha due punti in meno di Trieste, ma la differenza canestri favorevole negli scontri diretti. La Coop dunque, per sopravvanzare Roma nella classifica conclusiva, deve fare perlomeno i suoi stessi risultati. Frattanto però si è affacciata una possibilità che potrebbe anche essere vista come una minaccia. Andando a fare un blitz clamoroso ieri a Treviso, la Snaidero Udine non solo ha rimesso nel mirino i play-off, ma potrebbe avere a portata di mano addirittura il decimo posto. E come si sa, negli «ottavi» dei play-off la decima sfiderà proprio la settima. Per il cassiere della Pallacanestro Trieste sarebbero una pacchia magari due derby regionali di play-off in casa, ma secondo il calcolo delle probabilità l’accoppiamento forse non converrebbe molto visto che le ultime tre partite di campionato sono state tutte vinte dai triestini.
Senza Washington, bloccato ancora dal mal di schiena e che nemmeno mercoledì sarà sul parquet, con Cavaliero che tornerà a essere disponibile appena da oggi e con allenamenti effetuati spesso e volentieri a ranghi ridotti, la Coop intanto la forma play-off non l’ha ancora raggiunta. Anche ieri troppi cali di concentrazione, palloni buttati vie e medie di tiro a tratti spaventosamente basse. Condotte di gara simili in trasferta sono alla base di imbarcate clamorose il che purtroppo alla squadra biancorossa in questo girone di ritorno è successo pressochè sempre, tranne a Udine dove è stato messo a segno l’unico blitz vittorioso.
A ripetute intermittenze non sono però mancati ieri squarci spettacolari. I primi già in apertura con due azioni fotocopiate che hanno portato Podestà a schiacciare su assist di Maric. Il primo vero strappo la Coop l’ha però portato a compimento appena dopo un quarto d’ora: Erdmann prima ha insaccato una bomba e poi ha concluso a canestro un contropiede, Maric ha servito un assist ad Agostini, ieri con discreto minutaggio sul parquet, che ha trasformato. Trieste ha così messo a segno un ubriacante parziale di 11-0 che l’ha portata sul 35-22. All’intervallo un primo riavvicinamento dei campani, a metà del terzo quarto però un’altra fuga biancorossa. Casoli ha insaccato subendo fallo, trasformando anche il successivo personale, poi Lazic ha infilato una spettacolosa tripla. Addirittura 15 punti dunque sul 57-42 con soli 14 minuti da giocare.
Stavolta sembrava proprio finita, ma non era così. Guidata da un rediviso Carlisle, la De Vizia ha piazzato un controbreak di 2-10 che l’ha riportata in gara sul 59-52 proprio in chiusura del terzo quarto. La bomba di Hafnar ha riavvicinato ancora di più Avellino sul 59-54. L’elastico del punteggio non aveva ancora completato la propria funzione. Per la terza volta Trieste ha tentato la fuga. A insaccare una bomba è stato Jones, poi ha realizzato Mazique, infine dalla lunga distanza ha colpito anche Casoli. Di nuovo 15 punti, 75-60 con solo 2’25” da giocare. Stavolta la partita sembrava non solo finita. ma morta e sepolta. Sbagliato: Casoli e Maric perdevano una palla a testa. Carlisle portava la De Vizia a cinque lunghezze soltanto, sul 75-70 con soli 70 secondi da giocare. Solo la sequela dei tiri liberi e uno schiaccione finale in rovesciata di Jones permettevano alla Coop di concludere in tranquillità.
Dulcis in fundo: computer in tilt e niente rilevazioni statistiche. A Reggio Calabria era andata peggio perchè per tre quarti d’ora era mancata la luce. Se si pensa che Montecatini era stata estromessa dal campionato prima di cominciare, la stessa Reggio con l’ex presidente Barbaro era stata protagonista di sketch estivi niente male, che alcuni palasport sono dei tendoni, che Verona è fallita, Roseto la sta seguendo e anche Avellino è in vendita, si capisce perchè il movimento del basket non fa progressi da venticinque anni.
Silvio Maranzana
Trieste anche in classifica rimette il muso avanti rispetto a Roma, fermata in casa nell’anticipo televisivo del sabato dalla sempre più sorprendente Oregon Cantù. Le ultime due partite, mercoledì a Livorno e sabato sera in casa con l’Euro Roseto, avranno per la Coop l’unico significato del confronto indiretto con i romani per la conquista del settimo posto finale che però non è detto che debba per forza essere migliore dell’ottavo che comunque non è più a rischio.
La Wurth mercoledì sarà a Fabriano e sabato ospiterà Varese. Ha due punti in meno di Trieste, ma la differenza canestri favorevole negli scontri diretti. La Coop dunque, per sopravvanzare Roma nella classifica conclusiva, deve fare perlomeno i suoi stessi risultati. Frattanto però si è affacciata una possibilità che potrebbe anche essere vista come una minaccia. Andando a fare un blitz clamoroso ieri a Treviso, la Snaidero Udine non solo ha rimesso nel mirino i play-off, ma potrebbe avere a portata di mano addirittura il decimo posto. E come si sa, negli «ottavi» dei play-off la decima sfiderà proprio la settima. Per il cassiere della Pallacanestro Trieste sarebbero una pacchia magari due derby regionali di play-off in casa, ma secondo il calcolo delle probabilità l’accoppiamento forse non converrebbe molto visto che le ultime tre partite di campionato sono state tutte vinte dai triestini.
Senza Washington, bloccato ancora dal mal di schiena e che nemmeno mercoledì sarà sul parquet, con Cavaliero che tornerà a essere disponibile appena da oggi e con allenamenti effetuati spesso e volentieri a ranghi ridotti, la Coop intanto la forma play-off non l’ha ancora raggiunta. Anche ieri troppi cali di concentrazione, palloni buttati vie e medie di tiro a tratti spaventosamente basse. Condotte di gara simili in trasferta sono alla base di imbarcate clamorose il che purtroppo alla squadra biancorossa in questo girone di ritorno è successo pressochè sempre, tranne a Udine dove è stato messo a segno l’unico blitz vittorioso.
A ripetute intermittenze non sono però mancati ieri squarci spettacolari. I primi già in apertura con due azioni fotocopiate che hanno portato Podestà a schiacciare su assist di Maric. Il primo vero strappo la Coop l’ha però portato a compimento appena dopo un quarto d’ora: Erdmann prima ha insaccato una bomba e poi ha concluso a canestro un contropiede, Maric ha servito un assist ad Agostini, ieri con discreto minutaggio sul parquet, che ha trasformato. Trieste ha così messo a segno un ubriacante parziale di 11-0 che l’ha portata sul 35-22. All’intervallo un primo riavvicinamento dei campani, a metà del terzo quarto però un’altra fuga biancorossa. Casoli ha insaccato subendo fallo, trasformando anche il successivo personale, poi Lazic ha infilato una spettacolosa tripla. Addirittura 15 punti dunque sul 57-42 con soli 14 minuti da giocare.
Stavolta sembrava proprio finita, ma non era così. Guidata da un rediviso Carlisle, la De Vizia ha piazzato un controbreak di 2-10 che l’ha riportata in gara sul 59-52 proprio in chiusura del terzo quarto. La bomba di Hafnar ha riavvicinato ancora di più Avellino sul 59-54. L’elastico del punteggio non aveva ancora completato la propria funzione. Per la terza volta Trieste ha tentato la fuga. A insaccare una bomba è stato Jones, poi ha realizzato Mazique, infine dalla lunga distanza ha colpito anche Casoli. Di nuovo 15 punti, 75-60 con solo 2’25” da giocare. Stavolta la partita sembrava non solo finita. ma morta e sepolta. Sbagliato: Casoli e Maric perdevano una palla a testa. Carlisle portava la De Vizia a cinque lunghezze soltanto, sul 75-70 con soli 70 secondi da giocare. Solo la sequela dei tiri liberi e uno schiaccione finale in rovesciata di Jones permettevano alla Coop di concludere in tranquillità.
Dulcis in fundo: computer in tilt e niente rilevazioni statistiche. A Reggio Calabria era andata peggio perchè per tre quarti d’ora era mancata la luce. Se si pensa che Montecatini era stata estromessa dal campionato prima di cominciare, la stessa Reggio con l’ex presidente Barbaro era stata protagonista di sketch estivi niente male, che alcuni palasport sono dei tendoni, che Verona è fallita, Roseto la sta seguendo e anche Avellino è in vendita, si capisce perchè il movimento del basket non fa progressi da venticinque anni.
Silvio Maranzana