TRIESTE - Cesare Pancotto punta l’indice accusatore sugli infortuni. Senza cercare alibi, semplicemente per spiegare i perché di una gara con molte luci e qualche pausa di troppo. «Credo sia stata una partita a elastico – commenta – nella quale abbiamo espresso una buona pallacanestro. Minuti che hanno consentito al pubblico di vedere cose positive ma anche qualche errore marchiano. Passaggi a vuoto che ci sono costati quei break negativi che in più di una circostanza hanno riaperto la partita. E questo, senza voler trovare giustificazioni, si spiega con la mancanza di allenamento al completo. Anche durante la settimana precedente a questa partita abbiamo dovuto lavorare con troppe assenze. Il nostro obiettivo, adesso, deve essere quello di superare queste difficoltà. Con Avellino non abbiamo avuto Washington e credo che mancherà anche mercoledì a Livorno. Non voglio però che questo diventi un alibi per i giocatori».
Due giornate dalla fine della stagione regolare quindi i play-off. Un momento decisivo della stagione che potrà ridare motivazioni a un gruppo che, in qualche occasione, appare un po’ scarico. «Non dovete pensare che questa squadra stia affrontando il finale di stagione senza motivazioni. Conosco i ragazzi e so quanto tengano, senza retorica, alla maglia che indossano. Vogliamo finire la stagione cercando il miglior piazzamento possibile. Solo dopo penseremo ai play-off».
Luca Dalmonte – tecnico della De Vizia – assolve i suoi nonostante la sconfitta. «Penso di poter dire – commenta – che abbiamo disputato una partita onesta. Eccezion fatta per i rimbalzi offensivi, nel primo tempo non abbiamo subìto nulla di particolare da questa Coop se non a livello episodico. Siamo stati bravi a contenere il pick and roll di Maric, le invenzioni di Erdmann, il gioco dei lunghi. Nei momenti decisivi, però, ci è mancata la cattiveria necessaria. In due, tre occasioni avevamo i palloni per riacciuffare Trieste e non abbiamo saputo gestirli nella maniera adeguata. In questo, certamente, hanno influito le percentuali di tiro che, vado un po’ a occhio, sono state deficitarie».
Lorenzo Gatto
Due giornate dalla fine della stagione regolare quindi i play-off. Un momento decisivo della stagione che potrà ridare motivazioni a un gruppo che, in qualche occasione, appare un po’ scarico. «Non dovete pensare che questa squadra stia affrontando il finale di stagione senza motivazioni. Conosco i ragazzi e so quanto tengano, senza retorica, alla maglia che indossano. Vogliamo finire la stagione cercando il miglior piazzamento possibile. Solo dopo penseremo ai play-off».
Luca Dalmonte – tecnico della De Vizia – assolve i suoi nonostante la sconfitta. «Penso di poter dire – commenta – che abbiamo disputato una partita onesta. Eccezion fatta per i rimbalzi offensivi, nel primo tempo non abbiamo subìto nulla di particolare da questa Coop se non a livello episodico. Siamo stati bravi a contenere il pick and roll di Maric, le invenzioni di Erdmann, il gioco dei lunghi. Nei momenti decisivi, però, ci è mancata la cattiveria necessaria. In due, tre occasioni avevamo i palloni per riacciuffare Trieste e non abbiamo saputo gestirli nella maniera adeguata. In questo, certamente, hanno influito le percentuali di tiro che, vado un po’ a occhio, sono state deficitarie».
Lorenzo Gatto