Il Presidente della Lega Basket Serie A Umberto Gandini ha tenuto oggi una video conferenza. Di seguito una sintesi delle sue dichiarazioni sui vari temi emersi nel corso dell’incontro con i media.
IPOTESI SULLA RIPRESA DELLA STAGIONE
“Lavoriamo in un sistema che, a differenza del calcio, ha i maggiori ricavi provenienti dal botteghino e dalle sponsorizzazioni ed è chiaro che riprendere a giocare a porte chiuse sarebbe una situazione non certo ideale. E’ un tema importante e di cui abbiamo parlato molto: esistono due correnti di pensiero per cui ricominciare a porte chiuse sarebbe un’ulteriore sconfitta ed un danno economico finanziario mentre un’altra sostiene che sia giusto iniziare comunque anche se a porte chiuse anche per dare un segnale di vita e di ripresa. Non è una decisione da prendere a cuore leggero: la cosa più saggia è di valutare pro e contro e poi decidere. Noi abbiamo un ruolo istituzionale che ci impone di pensare di poter riprendere ma al tempo stesso siamo attenti e sensibili a quanto sta succedendo in Italia e nel mondo e non vogliamo costituire un problema. Si tratta di un tema che dovremmo affrontare con le autorità sanitarie e governative più avanti ma pensiamo anche che lo sport possa funzionare da antidoto e dare uno svago a chi non può muoversi per le limitazioni necessarie. Abbiamo 10 milioni di interessati e 3 milioni di fans di cui tener conto per il futuro: posso solo augurarmi che come ci stiamo abituando vivere in quarantena, ci riabitueremo presto a ricondividere la nostra vita con gli altri e il basket, come altri sport, tornerà ad essere un luogo di aggregazione.”
LA SITUAZIONE DELLE SQUADRE ANCHE IN RIFERIMENTO ALLA PARTENZA DI NUMEROSI GIOCATORI STRANIERI
“Le società e i giocatori hanno fatto delle scelte, si sono create situazioni per cui esistono strumenti ad hoc che normeranno quanto già accaduto: alcuni club hanno risolto i contratti, altri hanno lasciato libertà di movimento ai propri giocatori. E’ un dato di fatto che i rosters di oggi non sono quelli del 7 marzo quando ci siamo fermati e non saranno nemmeno quelli che avremo quando ripartiremo e difficilmente potremmo risolvere questa situazione. Poi vi sono altre situazioni in cui i giocatori hanno lasciato l’Italia e difficilmente potranno ritornare, a causa anche delle prescrizioni del proprio governo d’origine. Noi cercheremo di riproporre, quando avremo definito una eventuale data di ripresa e format, anche modifiche alle DOA per dare più possibile equità ai roster e contiamo vi siano agevolazioni in tal senso“.
LE RIPERCUSSIONI ECONOMICHE IN CASO DI STOP DEFINITIVO ALLA STAGIONE
“Non abbiamo ancora deciso cosa sarà di questa stagione ma resto comunque convinto che, in caso di chiusura anticipata, il punto di riferimento debba essere la fine del girone di andata, visto che non possiamo avere una classifica finale con un numero diverso di gare disputate dalle singole squadre.
A livello economico abbiamo già una prima stima di danni da definire compiutamente anche grazie all’advisor che ci affianca per certificare le potenziali perdite e definire un momento zero in cui queste perdite diventeranno reali in base anche alla ripresa o meno. Esistono varie ipotesi a partire da quella peggiore per cui dovremo affrontare il massimo dei costi con il minimo dei ricavi: ci auguriamo che la cifra di 40 milioni di danni al momento ipotizzata sia il massimo a cui dover far fronte con la speranza e la capacità di riuscire a scendere sotto questa stima. Insieme a tutte le componenti siamo parte di un sistema dove dipendiamo gli uni dagli altri: abbiamo iniziato vari dialoghi, in primis i club con i tesserati poi la Lega con le associazioni di categoria e abbiamo iniziato a ragionare sul fatto che non è certo giusto che i danni conseguenti a questo stop gravino solo sulle società. Abbiamo trovato tutti i protagonisti disponibili, consapevoli che non ci possono essere vincitori e vinti e sono sicuro che prevarrà il dialogo.
In base anche ai risultati di questi incontri studieremo poi quali interventi chiedere al Governo per tramite della Federazione. Stiamo ragionando su agevolazioni e sgravi fiscali che potrebbero anche coinvolgere una riforma della legge 91: sarebbe bello approfittare di questo momento per metter ordine nel sistema e far ripartire presto la macchina degli investimenti. Un altri aspetto su cui vorremmo intervenire è la Legge Melandri che si applica a noi e al calcio: lavoreremo perché eventuali adeguamenti vengano estesi ad entrambi gli sport: per questo abbiamo già inviato al ministro Spadafora una lettera in merito al necessario ripristino del sistema di mutualità. Crediamo in definitiva che esistono certo altre priorità nel paese rispetto allo sport ma noi abbiamo una funzione che dovrà essere tenuta in considerazione. In fondo anche noi siamo delle aziende che impegnano risorse, che assumono personale per cui pensiamo che si possano studiare tante norme che ci possano agevolare nel medio lungo periodo per assorbire i danni economici che subiremo in questa stagione”.
IL 30 GIUGNO TERMINE ULTIMO PER CONCLUDERE LA STAGIONE, IL 16 MAGGIO PER LA EVENTUALE RIPARTENZA DEGLI ALLENAMENTI
“Abbiamo fissato queste date in base a varie considerazioni: anzitutto esiste una scadenza naturale dei contratti al 30 giugno anche se si possono prolungare i limiti e potremmo farlo anche noi nel caso lo facesse anche il calcio. Poi c’è un fattore legato al clima, ai nostri palasport e alle condizioni ambientali in ci si gioca: scendere in campo a luglio, che sia a porte chiuse o aperte, creerebbe certo problemi agli atleti e anche agli appassionati, in caso di loro presenza negli impianti. Sono tutte considerazioni da tenere presente per evitare poi di avere ripercussioni sulla nuova stagione dove invece vogliamo lavorare con grande anticipo: sarà la stagione in cui si celebrano i 50 anni di vita della Lega Basket e vogliamo prepararci al meglio, partendo anche dal precampionato con un circuito più centralizzato e creando un percorso di avvicinamento. Tutto questo sarà possibile solo finendo la stagione entro il 30 giugno.
Sulle date della eventuale ripresa abbiamo già lavorato considerando tante variabili che ora si stanno chiarendo partendo dal Preolimpico che ci ha liberato alcune date. D’altra parte dobbiamo tenere in considerazione anche la eventuale ripresa delle competizioni europee per club che avranno comunque più problemi per ripartire. La data ultima del 16 maggio per la possibile ripresa degli allenamenti nasce dalla considerazione anche del periodo minimo di ripresa per i club con ranghi più possibilmente completi. Per questo se entro questa data non riusciremo a riprendere ad allenarci con sicurezza sarà inutile ipotizzare di riprendere. È chiaro che prima iniziamo più riusciamo ad avere un quadro definito e decidere se inserire o meno i playoff: l’obiettivo primario resta comunque completare la regular season”.
IL FUTURO
“Questo periodo ci deve anche servire per studiare modifiche che possano migliorare il prodotto, attraverso l’aiuto dei club e dei loro giocatori che vogliamo far diventare i veri influencer del nostro mondo, capace di trasmettere messaggi e valori, attirando maggior attenzione al basket. Certamente dobbiamo stabilizzare i nostri ricavi e la cosa più semplice sarebbe avere più risorse dai diritti tv: per farlo però dobbiamo avere un miglior prodotto sul campo per cui dobbiamo lavorare assieme per spiegare sempre meglio alla aziende le caratteristiche e i valori del pubblico che ci segue. Io sono ottimista, il movimento è in crescita e noi lavoriamo per portare sempre più gente nei palasport e ad affollare i campetti, qando sarà possibile: dobbiamo farlo costruendo un prodotto più attraente, più moderno e più vicino al nostro pubblico, composto soprattutto da giovani a cui piace aver un’interazione la più possibile attiva che ci impegneremo a soddisfare nel migliore dei modi”.