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Spogliatoio Benetton

D'Antoni spiega il ko: «Non c'eravamo con la testa e le gambe»

TREVISO. Dopo la gara Mike D'Antoni è ancora lì a chiedere spiegazioni a Cicoria e Pallonetto: discussione pacata ma, certo, qualcosa di poco convincente c'è stato. Ufficialmente però il coach i fischietti nemmeno li nomina, anzi non mendica scuse. «Abbiamo sicuramente giocato sotto tono, loro con medie incredibili da tre, ma potevamo vincere ugualmente: non ci siamo riusciti, onore alla Snaidero. Il problema è che noi riusciamo a fare le imprese ma non le cose facili, abbiamo perso su campi sui quali potevamo tranquillamente vincere. In verità questa sconfitta cambia poco, perché, anche se fosse andata diversamente, avremmo dovuto comunque battere la Skipper e poi Siena, quindi il destino dipende ancora da noi».
La Snaidero vi ha battuto con la difesa ed il tiro da tre, cioè con le vostre armi. «Sì. Ne avevamo parlato: potevamo perdere solo di fronte a medie avversarie strepitose da tre, ci sono riusciti e dunque bravi. Dopo il primo quarto abbiamo pensato che fosse finita abbassando la guardia, e l'assenza di Bulleri ci ha tolto un po' di energia, anche se a tratti abbiamo anche difeso bene, però non c'eravamo con la testa e talvolta con le gambe, come dalla lunetta. 38 punti subìti nel secondo periodo sono sinceramente troppi però, ragazzi, non è mica tutto negativo: Udine da tre non sbagliava mai, sarebbe bastato un loro errore in più e vincevamo noi». Oppure che Edney avesse segnato il canestro più semplice della sua vita... «Ma abbiamo fallito anche dei liberi, capita. Ad ogni modo la sconfitta casalinga c'è stata, meglio adesso che nei playoff».
Fabrizio Frates è passato laddove quest'anno hanno perso fior di squadroni. «Una nostra grandissima prestazione, che ci ha regalato la salvezza matematica ed anche una piccola speranza per i playoff: sinceramente è andata al di là di ogni più rosea aspettativa, contro la squadra più forte e nel suo miglior momento. Dopo essere partiti bene, siamo andati sotto di 13, ma lì abbiamo capito cosa non dovevamo fare: il corri e tira». Avete vinto proprio così... «Le bombe, d'accordo, ma merito anche di un ottimo equilibrio difensivo».
Silvano Focarelli
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