La Müller è salva. Il campo ha decretato il suo diritto a giocare in A1 anche nella prossima stagione. Tocca ad altri far sì che possa essere rispettato. Il risultato equivale veramente ad uno "scudetto". Mai stagione, in passato, è stata così ricca di tensione, di problemi, di preoccupazioni. La squadra è andata oltre ogni ostacolo e nella serata nella quale poteva mettere fine alle proprie "sofferenze" ha messo in campo le qualità che, nell’arco del campionato, le hanno consentito di raggiungere risultati che nessuno aveva pronosticato. Dopo una settimana nella quale era palpabile la tensione, seguendo gli allenamenti in palestra, i gialloblù hanno messo sul parquet ogni residua energia. Non hanno giocato una grande pallacanestro, comunque sicuramente migliore di quella della Banca Marche Fabriano, ma ricca di cuore, di agonismo, di sudore, di spirito di sacrificio.
Alla fine è stata, giustamente, festa grande. L’ideale abbraccio del Palaolimpia è stato affettuoso, insistito, caloroso. La squadra è andata sotto la curva a ricambiare, è rientrata in campo richiamata a grande voce dai tifosi. Si sono toccati accenti emotivi come nelle più belle serate della storia della Scaligera Basket, come nelle sere dei grandi trionfi, dei risultati impensati. Lo è anche questo. E’ stato preparato bene, per non dover fare affidamento sui risultati negativi delle altre o per non dover patire sino all’ultima giornata. Fabriano, reduce da quattro sconfitte consecutive, sostenuto da una "curva" assordante e generosa nell’incitamento, ha accusato. La differenza è venuta, soprattutto, dalla diversa determinazione, dalla diversa voglia di soffrire e battersi su ogni palla. Solo il primo quarto è stato equilibrato, con le triple di Monroe e Thompson a tenere avanti Fabriano sino al fantastico alley oop di Higgs, salito in cielo a deviare al volo ed in schiacciata il passaggio aereo di Ivory per il 18 pari.
Thompson, all’inizio del secondo quarto, ha infilato la tripla che darà l’ultimo vantaggio alla squadra di Lasi: 18-21. Ivory l’ha subito imitato, premessa ad un parziale di 9-0, firmato ancora da Tiai con un’altra bomba e da un Burrough sempre micidiale in area, sia fronte che spalle a canestro (34-25 al 15’). Monroe ha subito rilanciato la sua squadra con quattro punti consecutivi e Meeks ha chiuso un parziale di 7-0 che ha riportato decisamente Fabriano in partita: 41-38 all’intervallo.
E ancora Meeks ha riaperto decisamente la gara infilando il 41-40 in apertura di ripresa. La Müller ha ricominciato a lavorare con aggressività in difesa, ha messo sempre grande pressione sulla palla, ne ha recuperato diverse, non ha più concesso un tiro facile all’avversaario. Due "rubate" di Ivory ed una tripla dello stesso hanno mandato Verona sul 52-40 al 25’°, dopo un parziale di 11-0. Ancora Monroe non si è arreso, ma è l’unico e nel finale della terza frazione resta in panchina. Così la Müller ha conservato un buon vantaggio. Aveva nove punti all’inizio degli ultimi dieci minuti (61-52). Ed è qui che la Müller ha giocato cinque minuti da sogno, scaricando sul campo, su ogni palla, su ogni contatto tutta la rabbia di chi vuole, finalmente, battere tutte le disavventure di una stagione. Higgs ha infilato dall’arco, Burrough ha messo quattro punti di fila, ancora Nate ha chiuso due contropiedi. Il parziale gialloblù è stato devastante: 15-0. Fabriano ne è rimasta annichilita. Non ha segnato per 5’18". Monroe, sempre lui, ha interrotto il digiuno con due triple in un "amen", ma non c’è stato il tempo di tremare perchè ormai i gialloblù avevano la luce in fondo al tunnel a guidarli verso la gioia (84-70).
Renzo Puliero
Alla fine è stata, giustamente, festa grande. L’ideale abbraccio del Palaolimpia è stato affettuoso, insistito, caloroso. La squadra è andata sotto la curva a ricambiare, è rientrata in campo richiamata a grande voce dai tifosi. Si sono toccati accenti emotivi come nelle più belle serate della storia della Scaligera Basket, come nelle sere dei grandi trionfi, dei risultati impensati. Lo è anche questo. E’ stato preparato bene, per non dover fare affidamento sui risultati negativi delle altre o per non dover patire sino all’ultima giornata. Fabriano, reduce da quattro sconfitte consecutive, sostenuto da una "curva" assordante e generosa nell’incitamento, ha accusato. La differenza è venuta, soprattutto, dalla diversa determinazione, dalla diversa voglia di soffrire e battersi su ogni palla. Solo il primo quarto è stato equilibrato, con le triple di Monroe e Thompson a tenere avanti Fabriano sino al fantastico alley oop di Higgs, salito in cielo a deviare al volo ed in schiacciata il passaggio aereo di Ivory per il 18 pari.
Thompson, all’inizio del secondo quarto, ha infilato la tripla che darà l’ultimo vantaggio alla squadra di Lasi: 18-21. Ivory l’ha subito imitato, premessa ad un parziale di 9-0, firmato ancora da Tiai con un’altra bomba e da un Burrough sempre micidiale in area, sia fronte che spalle a canestro (34-25 al 15’). Monroe ha subito rilanciato la sua squadra con quattro punti consecutivi e Meeks ha chiuso un parziale di 7-0 che ha riportato decisamente Fabriano in partita: 41-38 all’intervallo.
E ancora Meeks ha riaperto decisamente la gara infilando il 41-40 in apertura di ripresa. La Müller ha ricominciato a lavorare con aggressività in difesa, ha messo sempre grande pressione sulla palla, ne ha recuperato diverse, non ha più concesso un tiro facile all’avversaario. Due "rubate" di Ivory ed una tripla dello stesso hanno mandato Verona sul 52-40 al 25’°, dopo un parziale di 11-0. Ancora Monroe non si è arreso, ma è l’unico e nel finale della terza frazione resta in panchina. Così la Müller ha conservato un buon vantaggio. Aveva nove punti all’inizio degli ultimi dieci minuti (61-52). Ed è qui che la Müller ha giocato cinque minuti da sogno, scaricando sul campo, su ogni palla, su ogni contatto tutta la rabbia di chi vuole, finalmente, battere tutte le disavventure di una stagione. Higgs ha infilato dall’arco, Burrough ha messo quattro punti di fila, ancora Nate ha chiuso due contropiedi. Il parziale gialloblù è stato devastante: 15-0. Fabriano ne è rimasta annichilita. Non ha segnato per 5’18". Monroe, sempre lui, ha interrotto il digiuno con due triple in un "amen", ma non c’è stato il tempo di tremare perchè ormai i gialloblù avevano la luce in fondo al tunnel a guidarli verso la gioia (84-70).
Renzo Puliero