Lino Lardo è l’immagine della felicità. Abbraccia tutti i suoi giocatori, li invita ad andare sotto la curva, sotto il grande stendardo gialloblù a centrocampo, va a ricevere l’abbraccio della figlia Francesca, poi della moglie Josè, la sua prima tifosa. Rispondesse alle richieste dovrebbe dare giacca, camicia, cravatta ai tifosi. Capitan Rombaldoni lancia la maglia sulle gradinate. Alberti spara qualche urlo. Il pubblico continua ad applaudire, per minuti e minuti. Lino Lardo dice: «Abbiamo vinto al nostro modo, come abbiamo giocato tutto l’anno. Ce lo meritiamo. Sono molto emozionato. Rivedo in un attimo tutta la stagione e dico che valeva la pena soffrire quanto abbiamo sofferto. Speriamo lascino Verona in serie A: ce la siamo guadagnata sul campo. Ringrazio tutti quelli che ci hanno voluto bene. Pochi ma buoni». Lardo ripete: «Abbiamo messo dentro quanto messo in tutto il campionato, abbiamo vinto con le armi che abbiamo sempre avuto. È stata una settimana molto tesa, ma sapevo che dentro avevamo il lavoro di tutto l’anno. Adesso tocca agli altri, il nostro l’abbiamo messo, anzi abbiamo messo molto molto di più. Speriamo che la serie A resti a Verona. Ma adesso dobbiamo godere sino in fondo questo risultato. Io amo Verona».
La partita? «Abbiamo tenuto a 70 punti una squadra molto offensiva. Abbiamo imposto una grande difesa, pur essendo stremati, con le energie al lumicino. Anche Burrough e Higgs hanno dato un grande contributo. Non potevano entrare nei nostri meccanismi in due settimane, ma sono cresciuti e si sono fatti trovare pronti. Mi piace sottolineare i meriti del gruppo storico, ma anche i due innesti si sono dimostrati fondamentali».
Lardo non dimentica chi ha «sofferto» accanto alla squadra per tutta la stagione. «Abbiamo - dice - sempre esaltato il lavoro dei ragazzi, in tutti questi mesi ed il mio staff tecnico, ma questa è la vittoria anche delle altre persone che hanno lavorato nelle nostre medesime condizioni, senza stipendio, in sede come Laura, Loretta, Gabriella, tutte con lo stesso cuore e voglia e come Toni Peterlin, Crippa, Tirelli che sono stati fondamentali per poter arrivare a questo risultato. Avevo detto, al mio arrivo a Verona, che una squadra vincente si fa dal presidente all’ultimo dei collaboratori: siamo rimasti in pochi, ma ora possiamo gioire».
I play off sono ora raggiungibili, vincendo a Roseto e contro Udine. Ci pensate? «Non vedo perchè no. Ma, intanto, godiamoci questo risultato».
(r.p.)
La partita? «Abbiamo tenuto a 70 punti una squadra molto offensiva. Abbiamo imposto una grande difesa, pur essendo stremati, con le energie al lumicino. Anche Burrough e Higgs hanno dato un grande contributo. Non potevano entrare nei nostri meccanismi in due settimane, ma sono cresciuti e si sono fatti trovare pronti. Mi piace sottolineare i meriti del gruppo storico, ma anche i due innesti si sono dimostrati fondamentali».
Lardo non dimentica chi ha «sofferto» accanto alla squadra per tutta la stagione. «Abbiamo - dice - sempre esaltato il lavoro dei ragazzi, in tutti questi mesi ed il mio staff tecnico, ma questa è la vittoria anche delle altre persone che hanno lavorato nelle nostre medesime condizioni, senza stipendio, in sede come Laura, Loretta, Gabriella, tutte con lo stesso cuore e voglia e come Toni Peterlin, Crippa, Tirelli che sono stati fondamentali per poter arrivare a questo risultato. Avevo detto, al mio arrivo a Verona, che una squadra vincente si fa dal presidente all’ultimo dei collaboratori: siamo rimasti in pochi, ma ora possiamo gioire».
I play off sono ora raggiungibili, vincendo a Roseto e contro Udine. Ci pensate? «Non vedo perchè no. Ma, intanto, godiamoci questo risultato».
(r.p.)