Aggiornamenti dal fronte prima di una nuova, decisiva, battaglia europea: stasera al Paladozza (ore 20,30) Beric non giocherà e nemmeno DeMarco perché il ballottaggio degli americani premia ancora Blair. Beric s'è infortunato lunedì in allenamento: uno stiramento al bicipite femorale della gamba sinistra, è a rischio anche per domenica contro la Metis, poi dovrà rifare un altro esame. Resta da capire con che spirito la Scavolini affronta quest'ultimo scorcio di Eurolega che può chiudersi, o riaprirsi clamorosamente, stasera sul campo della Fortitudo: c'è da capire insomma se dopo la dura reprimenda del patròn e dopo aver riconfermato la fiducia a Pillastrini in una riunione, la squadra reagirà col giusto spirito. Perchè gli stati d'animo potrebbero essere contrapposti: con un piede, infatti, la Scavolini è quasi fuori dalla competizione europea e potrebbe quindi giocare a cuor leggero, dall'altra i giocatori sanno bene di avere effettivamente un'altra chance tra le mani. E' una gara da vincere assolutamente, ma se va male non casca il mondo perchè in qualche modo l'ambiente ha già contrassegnato la Scavolini come tagliata fuori dalla corsa per Casalecchio. Quello che conta, specie per i tifosi pesaresi che tengono molto al confronto con Bologna, sarà giocare una partita dignitosa: il pubblico ha fatto capire a chiare lettere che detesta la versione molle e arrendevole della squadra «ammirata» a Roma, nonostante viaggiasse come favorita.
I confronti diretti con la Skipper quest'anno sono stati contraddittori, come in fondo il cammino della Scavolini insegna in questa strana stagione: in campionato, il 30 dicembre scorso, quando ancora non era arrivato DeMarco, Pesaro fece una figuraccia crollando soprattutto sotto il profilo atletico con i biancoblù che fecero pesare la loro maggior fisicità. Ma poco dopo in Coppa Italia era arrivata per Pesaro la clamorosa rivincita: senza Beric, come stasera, ma con Johnson in più. Un fattore da non sottovalutare, la sua assenza forzata, ma anche comprensibile la scelta di Pillastrini: non si può andare alla guerra senza i giganti e i centimetri di Blair sono indispensabili, tenuto conto che quelli di Maggioli ultimamente non sono molto di moda. Comunque vada la Coppa, resta il campionato, ancora tutto da giocare e certamente meno chiuso di un anno fa quando la Kinder pareva davvero di un altro pianeta. Ma se la Scavolini dovesse riuscire a rimettersi in carreggiata anche in Europa ne trarrebbe di sicuro dei benefici sotto il profilo mentale. Che poi pare quest'anno uno dei mali della Scavolini.
Elisabetta Ferri
I confronti diretti con la Skipper quest'anno sono stati contraddittori, come in fondo il cammino della Scavolini insegna in questa strana stagione: in campionato, il 30 dicembre scorso, quando ancora non era arrivato DeMarco, Pesaro fece una figuraccia crollando soprattutto sotto il profilo atletico con i biancoblù che fecero pesare la loro maggior fisicità. Ma poco dopo in Coppa Italia era arrivata per Pesaro la clamorosa rivincita: senza Beric, come stasera, ma con Johnson in più. Un fattore da non sottovalutare, la sua assenza forzata, ma anche comprensibile la scelta di Pillastrini: non si può andare alla guerra senza i giganti e i centimetri di Blair sono indispensabili, tenuto conto che quelli di Maggioli ultimamente non sono molto di moda. Comunque vada la Coppa, resta il campionato, ancora tutto da giocare e certamente meno chiuso di un anno fa quando la Kinder pareva davvero di un altro pianeta. Ma se la Scavolini dovesse riuscire a rimettersi in carreggiata anche in Europa ne trarrebbe di sicuro dei benefici sotto il profilo mentale. Che poi pare quest'anno uno dei mali della Scavolini.
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino