L'eroe è stato proprio lui, Mauro Sartori, trevigiano doc che, però, la canotta biancoverde della Benetton non l'ha mai vista, se non indossata da qualcun altro in uno dei tanti match che hanno contrassegnato la sua lunga carriera.Ieri pomeriggio, nella sua città, ha firmato una prestazione con i fiocchi: 17 punti con un 5 su 7 da tre, nessun tiro da due, e migliore marcatore della partita. Meglio di così... A fine partita è raggiante, così come il gruppo di tifosi che danza e canta sulle tribune.«Contro Treviso mi è già capitato di fare una prestazione del genere dalla linea dei tre punti - afferma Sartori - Stavolta ho fatto 5 su 7, ma una decina di anni fa a Trieste mi ricordo che superammo Treviso in casa nostra e io siglai un 6 su 8. Anche questa è la legge dell'ex, anche se io ex non sono visto che con la Benetton non ho mai giocato. Mi ha fatto piacere vincere qui, di fronte a tanta gente che mi conosce e davanti a questo pubblico meraviglioso».
Quando gli si chiede qual è stata la chiave per aprire il forziere del Palaverde, Sartori non ha dubbi: «Fin dall'inizio sapevamo che avremmo dovuto far correre il meno possibile Treviso. Cosa che ci è riuscita, anche se abbiamo concesso tre o quattro tiri troppo facili. Ad ogni modo abbiamo difeso bene, forse meglio di loro. Può essere che la Benetton abbia scontato così la qualificazione alla Final Four, un traguardo stupendo ma che può avergli tolto un po' di concentrazione. Almeno così ci auguravamo all'inizio. Però, noi abbiamo avuto grandi meriti e soprattutto più cuore del solito. Adesso, vincendo le prossime due partite, possiamo anche fare un pensierino ai playoff».
La soddisfazione la si legge anche sul volto del coach Fabrizio Frates, anche lui un ex dai trascorsi non proprio felici sulla panchina della Benetton: «Abbiamo fatto una grande partita - commenta - e siamo andati oltre ogni rosea aspettativa. Il nostro obiettivo era raggiungere, da qui alla fine del campionato, la vittoria che ci consentisse di arrivare a 26 punti. È arrivata proprio nella partita in cui meno ci speravamo. Siamo venuti a Treviso senza aver nulla da perdere e adesso ci troviamo ad accarezzare l'idea di qualificarci per i playoff. Un mese fa, questo obiettivo non lo guardavamo proprio. Siamo stati bravi a non far correre la Benetton e a non perdere la testa dopo quei tre minuti del primo quarto, quando Treviso ci ha recuperato rifilandoci un parziale di tredici punti».
Due parole anche su Sartori: «Li ha colpiti con il tiro da tre, l'arma preferita da Treviso. Lui è così. In una partita può fare 1 su 7 da tre oppure 6 su 6. Se gli entrano i primi due tiri, poi riesce a fare sempre cose importanti».
Paolo Calia
Quando gli si chiede qual è stata la chiave per aprire il forziere del Palaverde, Sartori non ha dubbi: «Fin dall'inizio sapevamo che avremmo dovuto far correre il meno possibile Treviso. Cosa che ci è riuscita, anche se abbiamo concesso tre o quattro tiri troppo facili. Ad ogni modo abbiamo difeso bene, forse meglio di loro. Può essere che la Benetton abbia scontato così la qualificazione alla Final Four, un traguardo stupendo ma che può avergli tolto un po' di concentrazione. Almeno così ci auguravamo all'inizio. Però, noi abbiamo avuto grandi meriti e soprattutto più cuore del solito. Adesso, vincendo le prossime due partite, possiamo anche fare un pensierino ai playoff».
La soddisfazione la si legge anche sul volto del coach Fabrizio Frates, anche lui un ex dai trascorsi non proprio felici sulla panchina della Benetton: «Abbiamo fatto una grande partita - commenta - e siamo andati oltre ogni rosea aspettativa. Il nostro obiettivo era raggiungere, da qui alla fine del campionato, la vittoria che ci consentisse di arrivare a 26 punti. È arrivata proprio nella partita in cui meno ci speravamo. Siamo venuti a Treviso senza aver nulla da perdere e adesso ci troviamo ad accarezzare l'idea di qualificarci per i playoff. Un mese fa, questo obiettivo non lo guardavamo proprio. Siamo stati bravi a non far correre la Benetton e a non perdere la testa dopo quei tre minuti del primo quarto, quando Treviso ci ha recuperato rifilandoci un parziale di tredici punti».
Due parole anche su Sartori: «Li ha colpiti con il tiro da tre, l'arma preferita da Treviso. Lui è così. In una partita può fare 1 su 7 da tre oppure 6 su 6. Se gli entrano i primi due tiri, poi riesce a fare sempre cose importanti».
Paolo Calia
Fonte: Il Gazzettino