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Tiro Libero di Tonino Zorzi

Altri giocano bene come Treviso ma senza tanti bravi giocatori

Bellissimo, su Tele+, vedere una diretta basket con tre campi collegati e non so quanti pareri distribuiti. Inutile dire che i campi che mi interessavano di più erano Bologna e Barcellona, anche se ho apprezzato il travolgente gioco del Maccabi, ma quella, alle Final Four, sarà avversaria dell'altro spauracchio, quello ateniese: il Panathinaikos, campione uscente dell'Eurolega Fiba o, se volete, della Suproleague dell'anno scorso.
La buona notizia è che già il Barcellona è rimasta fuori, ora ne rimarrà fuori un'altra, molto pericolosa: che vogliamo di più? La cattiva notizia invece è che dovremmo batterci, tra noi, della lega italiana, per trovare, speriamo, l'antagonista giusta.
Come conferma D'Antoni coach trevigiano, per essere i migliori bisogna batterle tutte ed allora, sotto! Certo che la Benetton, vista con la Skipper, può non far dormire sonni tranquilli alla Virtus Bologna: l'autorità con cui ha spazzato via i "cuginastri" non è cosa da nulla. Per la verità, prima è andata via come un rapido, poi, vistosi troppo avanti, ha rallentato come fosse un ciclista sul pavé che si risparmia, un po', per la volata finale, ma poi quando Galanda, dall'angolo, a 2' dalla sirena, ha imbroccato la bomba del -4, Bell, immediatamente mandato in campo da Mike, ha pareggiato il conto con un missile, per il requiem finale. Semplicistico, con questi tiratori? Ma bisogna capire che tipo di tiratori sono.
Garbajosa, nominato più volte dai telecronisti e da tutti noi davanti ai teleschermi nonché dal pubblico, l'hombre del partido, ha tolto ogni illusione, lungo tutto l'incontro, a chiunque non tifasse Benetton. I suoi missili fanno male, perché partono dai punti più diversi dell'arco. Non è come molti tiratori, che avevano, sempre, la loro mattonella e da là, erano una sentenza continua, ma bastava spostarli un po' e la palla finiva sul ferro. Lui no, lui una volta ha tirato dall'angolo sinistro con un giocatore avversario a terra! Dopo il tiro ci avrebbe potuto camminare anche sopra che, questi, ammirato come tutti noi, l'avrebbe salutato, senza tirarne pur calcioni!
Capisco la flex-offense di D'Antoni, quest'anno la fanno in molti, ma non tutti hanno la varietà di giocatori offensivi come il team della "Marca trevigiana". L'altra volta ho parlato di Nicola, di Edney, di Bulleri, ora dovrei dire di Pittis e del rigenerato Marconato, sempre più in gran spolvero. Il primo fa tante di quelle cose che lo scouting neppure conosce, ma che sono di grande aiuto: come il secondo aiuto su una penetrazione, o il giocare da pivot, o il "cristare" qualche giovane compagno.
Ecco se ce n'è uno che ora avrebbe bisogno di una frase non proprio gentile è proprio Nachbar in una fase non eccezionale: a forza di ripetergli che è da Nba, e lo è!, a forza di dirgli che è giovane, come è, forse ha perso un po' di quella sfrontatezza che gli era tipica e che gli permetteva di andare "a mangiare" sulla testa di tutti". Sono sicuro che è un momento di passaggio, un momento che Messina, coach Kinder, vorrebbe non finisse mai. E se D'Antoni, pensasse la stessa cosa di Ginobili? Noi, tifosi, li vogliamo, invece, al meglio per una nuova conferma italiana!
Fonte: Il Gazzettino
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