Il Presidente della Lega Basket Serie A Umberto Gandini è intervenuto al programma ‘24 mattina’ su Radio 24 in merito alla capienza degli impianti sportivi al chiuso che dovrebbe salire dal 35% al 50% seguendo le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico:
“Da quando è stato deciso l’obbligo del Green Pass per entrare negli impianti sportivi noi chiediamo una apertura totale al 100% anche seguendo il messaggio del Governo che è stato chiaro in questo: siamo prima arrivati ad una apertura del 35%, ora abbiamo questo parere del CTS che la porta al 50% ma io spero non sia vincolante per la politica che non può abdicare ai suoi compiti e deve ascoltare le voci, sempre più incisive, che spingono per una apertura maggiore”.
“La interlocuzione con il Governo continua – ha dichiarato Gandini – e noi siamo stati i primi a riconoscere che esistevano altre priorità come ad esempio la preoccupazione di ricadute sulla riapertura delle scuole con la necessaria verifica sui dati di diffusione del virus: ora le scuole sono aperte da settimane, i dati continuano ad essere in discesa, il sistema vaccinale funziona e appare sempre più sicuro. Per questo, anche vedendo quanto accade in altri paesi, come la Francia e l’Olanda, continuiamo a chiedere una apertura maggiore: questo guardando anche alle evidenti differenze tra le percentuali di apertura proposte per teatri e cinema dove si è saliti sino a quasi una completa apertura.
Mi faccio una domanda provocatoria: si prevede che i teatri e le sale cinematografiche saranno aperte all’80% o addirittura al 100% ma in un palasport in cui si tiene un concerto come ci si comporta? 50% come per un evento sportivo o 80% come per un evento culturale? Sono cose che francamente ci lasciano perplessi”.
Gandini ha infine ricordato il pesante impatto della chiusura degli impianti nelle ultime due stagioni “che ha portato il nostro sport a perdere il 30% del fatturato, pari a 35-40 milioni di euro, ha impedito in questa stagione ai club di aprire la campagna abbonamenti ma soprattutto trasmette al pubblico quella sensazione di pericolosità che porta gli appassionati a disertare i palazzetti”.