Dopo il sorprendente sesto posto della passata stagione, la Nutribullet Treviso Basket quest’anno è tornata a giocare in una competizione europea, la ormai consolidata Basketball Champions League. Questa partecipazione ha portato ulteriore entusiasmo in città, e per la prima volta dopo tanti anni a Treviso, piazza storica della nostra pallacanestro, c’è la sensazione che qualcosa di grande possa rinascere.
In estate sono stati confermati DeWayne Russell, convincente nel suo primo anno in Veneto, e Nicola Akele, giunto alla terza stagione nella sua città natale e punto di riferimento sia in campo che fuori. Michal Sokolowski è tornato dopo la breve parentesi con l’Hapoel Holon, e per il backcourt è un’aggiunta molto importante.
Il reparto esterni in estate è stato significativamente svecchiato: out David Logan e Trent Lockett, e in la forza verde di Giordano Bortolani e Davide Casarin. Inoltre, nel pacchetto lunghi la dirigenza ha piazzato il colpo Henry Sims, a livello tecnico una mossa da 10 in pagella. L’ex 76ers avrà il compito di colmare il vuoto lasciato dall’energia di Christian Mekowulu. Al prodotto di Georgetown - che per un lungo è sempre garanzia - è stato affiancato Aaron Jones, ala grande atletica e verticale, in cerca di riscatto dopo le esperienze deludenti a Bilbao e Cholet della passata stagione.
È arrivata, infine, la firma di Tomas Dimsa: in ottica europea, è probabilmente l’arrivo più impattante della campagna estiva trevigiana.
Nella passata stagione, il prodotto del settore giovanile dello Zalgiris è arrivato molto vicino all’approdo in finale di EuroCup - con eventuale conseguente qualificazione in Eurolega - con il Gran Canaria. Dimsa ha viaggiato a 10.2 punti e 2.4 assist per partita svolgendo un ruolo determinante nello scacchiere di Porfi Fisac.
Tomas è una guardia/ala di 1.96 metri per 82 chili: cresciuto nella scuola dello Zalgiris Kaunas, i primi anni della sua carriera senior li ha passati in patria, in prestito tra squadre competitive come Prienai, Lietkabelis e Juventus Utena. In questo processo, il classe ‘94 ha acquisito maturità e consapevolezza, tanto da ricevere la già citata chiamata dalle Canarie nell’estate del 2020.
Dimsa è una guardia con un profilo offensivo di alto livello, che negli anni si è dovuto adattare all’evoluzione della pallacanestro moderna, sempre più atletica e veloce.
Il lituano è uno specialista come se ne vedono sempre di più di questi tempi, e lui lo è sempre stato, sin dai tempi degli ANGT giocato con la maglia dello Zalgiris. Tiratore da tre punti mortifero, abbina alla sua capacità di creare gravity, un elevato QI cestistico. Può mettere la palla per terra con continuità grazie al buon primo passo e buona mobilità di bacino.
Abile nel giocare il pick and roll, spesso in situazioni dinamiche (dopo un passaggio consegnato o ribaltamento di lato), Tomas trova con costanza il rollante con buoni tempi di esecuzione. In questo avvio di stagione sta viaggiando a 3.4 assist di media tra tutte le competizioni.
Dimsa è un tiratore completo, che sa essere pericoloso in situazioni di spot up e catch and shoot senza troppa differenza: nell’ultima stagione di Eurocup ha tirato con il 47% da dietro l’arco. La buona rapidità di piedi gli permette di seminare il diretto avversario in uscita dai blocchi e poter tracciare linee dritte e decise per esecuzioni più rapide.
Inoltre, all’interno del sistema di Treviso si trova bene anche grazie all’ottimo fit con un compagno come Russell abile a servirlo coi tempi giusti, ma non solo: Menetti ha a disposizione uno scorer come Sokolowski che sa creare da situazioni isolamento mentre il lituano preferisce essere innescato anziché. La complementarità nel reparto, sapientemente ricercata dalla dirigenza, è evidente e sta portando a ottimi risultati.
Inoltre, Dimsa dà continuità di rendimento ad un backcourt che nella scorsa stagione aveva avuto dei problemi in certi tratti.
Il dubbio più grande su Dimsa riguardava forse la fase difensiva, dove accusa una fisicità ancora da costruire e un atletismo che non spicca. Non è una guardia sotto questo punto di vista, ma nonostante questo riesce a marcare con continuità le ali piccole avversarie grazie ad un’ottima tecnica. In questo avvio di stagione abbiamo visto contemporaneamente in campo lui, DeWayne Russell e Giordano Bortolani proprio per questo motivo: Tomas può giocare e difendere anche su giocatori di stazza superiore. È già di ottimo livello invece la difesa sui blocchi lontano dalla palla: grazie alla buona rapidità di piedi, riesce ad anticipare il movimento dell’avversario ed impedire facili ricezioni.
Tomas Dimsa è arrivato al PalaVerde per riportare Treviso dove le spetta. La mossa della dirigenza è stata azzeccata, ed un elemento come il lituano è perfetto per dare continuità ad un progetto che ha ambizioni di crescita.