CASALECCHIO DI RENO - E’ ancora sindrome Kinder, per il Montepaschi Siena. La formazione toscana, come già era avvenuto due mesi fa nella finale di Coppa Italia, si fa rimontare dai campioni d’Italia dopo aver disputato un grandissimo primo tempo. Ergin Ataman, ammette la superiorità dell’avversario nonostante il rammarico per una partita giocata bene solo per 20 minuti. “Innanzitutto – esordisce il coach turco – voglio fare i miei complimenti alla Kinder, che ha giocato una bellissima partita, soprattutto nel secondo tempo. Si vede che sono già pronti per le final four di Eurolega e faccio loro i miei auguri per poter vincere il titolo continentale. Per quanto riguarda noi, questa era una sfida importantissima dopo la vittoria di Cantù a Roma. Abbiamo cominciato benissimo in difesa e anche in attacco, girando la palla e impedendo loro di trovare canestri facili in contropiede o penetrazione. Nel secondo tempo la Kinder, che a dire il vero è una squadra con molta più qualità di noi, ha aumentato l’intensità difensiva e per noi è stato impossibile trovare canestri da vicino”. Eccellenti nel primo tempo, Roberto Chiacig e Boris Gorenc sono spariti nella seconda metà non trovando mai il canestro. “Chiacig ha concluso i primi venti minuti con 12 punti e 6/9, ma nella ripresa ha sbagliato tutto non segnando alcun punto e concludendo con 6/13. Lo stesso vale per Boris che non ha segnato neanche un punto nella seconda metà della gara, quando il nostro gioco ha smesso di funzionare. Abbiamo iniziato a forzare e la panchina non ci ha dato alcun contributo, a parte Naumoski che si è caricato la squadra sulle spalle riportandoci a –1”.
Nonostante i 76 punti subiti, la difesa senese non è apparsa inappuntabile nella seconda parte e a questo punto la rincorsa al quarto posto si complica notevolmente. “Abbiamo subito troppi canestri a difesa non schierata, a causa dei 18 palloni persi – ammette Ataman –. Quando perdi palla è difficile rientrare contro una squadra che può contare su giocatori velocissimi come Ginobili e Jaric. La partita l’abbiamo persa in attacco, con troppe palle perse e sbagliando canestri facili anche in contropiede. Quando l’attacco non funziona anche la difesa, inevitabilmente, ne risente. Per il quarto posto aspettiamo le gare di mercoledì: se noi vinceremo e Cantù perderà si deciderà tutto all’ultima partita, ma anche se dovessimo partire dal quinto posto questa squadra può ugualmente vincere lo scudetto”.
Molto soddisfatto, ovviamente, Ettore Messina che ha visto la reazione che voleva dalla sua squadra nella ripresa. “Questa è per noi una vittoria importantissima, che va aldilà dei due punti. Nel primo tempo e negli ultimi due giorni ci siamo forse interrogati troppo sul contributo che ci sta dando Griffith e probabilmente ci siamo distratti. Nella ripresa abbiamo ritrovato coesione, volontà di vincere e di giocare insieme, aiutandoci l’un l’altro. Questa è la caratteristica che ci ha permesso di vincere tanto negli ultimi due anni e forse era stata minata dal cattivo rendimento di Rashard, che ha giocato un ottimo secondo tempo. Ripeto comunque che questa è una vittoria di enorme significato per noi, contro una squadra che è stata meritatamente in vantaggio nel primo tempo e che anche nella ripresa ci ha messo in difficoltà”. La chiave è stato l’inizio di ripresa di una Virus uscita dagli spogliatoi con grande convinzione. “La differenza di intensità fra primo e secondo tempo è stata sicuramente la chiave che ci ha permesso di girare la partita. A questo punto speriamo di recuperare in fretta Bonora, la cui gestione è per noi fondamentale nei minuti in cui sta in campo. Siena? E’ una delle squadre che si giocherà lo scudetto”.
Luca Aquino
Possibilità di andare lo stesso in Eurolega Il gemme Minucci: “Mi sto informando”
SIENA - La sconfitta di ieri sera sul campo della Kinder Bologna ha complicato notevolmente la rincorsa verso il quarto posto, che giornata dopo giornata appare sempre più in pugno alla Oregon Cantù, riuscita dove i biancoverdi hanno fallito (vincere a Roma). Ma alla fine saranno davvero i brianzoli a giocare, il prossimo anno, in Euroleague? La stampa nazionale comincia a nutrire i primi dubbi, viste le regole ferree imposte dall’Uleb. Serve un impianto da 5000 posti per iscriversi e una formazione che disponga di non più di due giocatori extracomunitari (anche i cosiddetti “Bosman 2” sono equiparati ai comunitari). Il Pianella di Cucciago contiene al massimo 4200 persone e coach Sacripanti ha un gruppo unito e vincente, ma dal forte sapore americano.
E’ una strada percorribile? “Stiamo valutando ogni possibilità - spiega il general manager Ferdinando Minucci. - Sono stato qualche giorno a Bologna, dove mi sono recato prima che arrivasse la squadra, e ho parlato con i dirigenti dell’Uleb per saperne di più. Abbiamo uno sponsor prestigioso e una piazza che ha voglia di basket, come sta dimostrando anche quest’anno, quindi saremmo pronti a cogliere l’occasione, se si presentasse. Per il quarto posto sono pessimista, non penso che ce la faremo a conquistarlo. La Oregon ha grandi meriti, in più è stata assistita dalla fortuna di non avere mai infortuni che ne ostacolassero il cammino. Come se non bastasse, ha incontrato avversarie temibili quando magari non erano al massimo della condizione. A questo punto è di vitale importanza il fatto che la matematica ci garantisce la quinta piazza, per non perdere la possibilità che potrebbe crearsi. Fermo restando che Cantù potrebbe spostarsi in un palazzo più grande e ricostruire da capo tutta la squadra, anche se un rinnovamento drastico come quello che sarebbe necessario non è mai particolarmente producente”.
M.D.
Nonostante i 76 punti subiti, la difesa senese non è apparsa inappuntabile nella seconda parte e a questo punto la rincorsa al quarto posto si complica notevolmente. “Abbiamo subito troppi canestri a difesa non schierata, a causa dei 18 palloni persi – ammette Ataman –. Quando perdi palla è difficile rientrare contro una squadra che può contare su giocatori velocissimi come Ginobili e Jaric. La partita l’abbiamo persa in attacco, con troppe palle perse e sbagliando canestri facili anche in contropiede. Quando l’attacco non funziona anche la difesa, inevitabilmente, ne risente. Per il quarto posto aspettiamo le gare di mercoledì: se noi vinceremo e Cantù perderà si deciderà tutto all’ultima partita, ma anche se dovessimo partire dal quinto posto questa squadra può ugualmente vincere lo scudetto”.
Molto soddisfatto, ovviamente, Ettore Messina che ha visto la reazione che voleva dalla sua squadra nella ripresa. “Questa è per noi una vittoria importantissima, che va aldilà dei due punti. Nel primo tempo e negli ultimi due giorni ci siamo forse interrogati troppo sul contributo che ci sta dando Griffith e probabilmente ci siamo distratti. Nella ripresa abbiamo ritrovato coesione, volontà di vincere e di giocare insieme, aiutandoci l’un l’altro. Questa è la caratteristica che ci ha permesso di vincere tanto negli ultimi due anni e forse era stata minata dal cattivo rendimento di Rashard, che ha giocato un ottimo secondo tempo. Ripeto comunque che questa è una vittoria di enorme significato per noi, contro una squadra che è stata meritatamente in vantaggio nel primo tempo e che anche nella ripresa ci ha messo in difficoltà”. La chiave è stato l’inizio di ripresa di una Virus uscita dagli spogliatoi con grande convinzione. “La differenza di intensità fra primo e secondo tempo è stata sicuramente la chiave che ci ha permesso di girare la partita. A questo punto speriamo di recuperare in fretta Bonora, la cui gestione è per noi fondamentale nei minuti in cui sta in campo. Siena? E’ una delle squadre che si giocherà lo scudetto”.
Luca Aquino
Possibilità di andare lo stesso in Eurolega Il gemme Minucci: “Mi sto informando”
SIENA - La sconfitta di ieri sera sul campo della Kinder Bologna ha complicato notevolmente la rincorsa verso il quarto posto, che giornata dopo giornata appare sempre più in pugno alla Oregon Cantù, riuscita dove i biancoverdi hanno fallito (vincere a Roma). Ma alla fine saranno davvero i brianzoli a giocare, il prossimo anno, in Euroleague? La stampa nazionale comincia a nutrire i primi dubbi, viste le regole ferree imposte dall’Uleb. Serve un impianto da 5000 posti per iscriversi e una formazione che disponga di non più di due giocatori extracomunitari (anche i cosiddetti “Bosman 2” sono equiparati ai comunitari). Il Pianella di Cucciago contiene al massimo 4200 persone e coach Sacripanti ha un gruppo unito e vincente, ma dal forte sapore americano.
E’ una strada percorribile? “Stiamo valutando ogni possibilità - spiega il general manager Ferdinando Minucci. - Sono stato qualche giorno a Bologna, dove mi sono recato prima che arrivasse la squadra, e ho parlato con i dirigenti dell’Uleb per saperne di più. Abbiamo uno sponsor prestigioso e una piazza che ha voglia di basket, come sta dimostrando anche quest’anno, quindi saremmo pronti a cogliere l’occasione, se si presentasse. Per il quarto posto sono pessimista, non penso che ce la faremo a conquistarlo. La Oregon ha grandi meriti, in più è stata assistita dalla fortuna di non avere mai infortuni che ne ostacolassero il cammino. Come se non bastasse, ha incontrato avversarie temibili quando magari non erano al massimo della condizione. A questo punto è di vitale importanza il fatto che la matematica ci garantisce la quinta piazza, per non perdere la possibilità che potrebbe crearsi. Fermo restando che Cantù potrebbe spostarsi in un palazzo più grande e ricostruire da capo tutta la squadra, anche se un rinnovamento drastico come quello che sarebbe necessario non è mai particolarmente producente”.
M.D.
