Nella terza partita del primo round di qualificazioni per la FIBA World Cup 2023, l’Italia cede all’Islanda con il punteggio di 107-105 dopo due supplementari. Decisiva una prova da 34 punti (14/16 dal campo), 21 rimbalzi e 5 stoppate per un 50 di valutazione del lungo Tryggvi Hlinason.
Dopo un buon avvio sullo 0-6 targato Vitali, Hermannsson e Fridriksson - i due valorosi playmaker isolani - iniziano a fare a fette la difesa azzurra tra penetrazioni e pick and roll con il gigante Hlinason. Chiuso il primo periodo avanti 21-18, l’Islanda ingrana le marce alte sfruttando le numerose palle perse azzurre e correndo in contropiede con Steinarsson e l’ex Fortitudo Gudmundsson. Mannion e Tonut e Mannion con alcune azioni personali provano a tenere lì gli Azzurri ma, ad inizio ripresa, un appoggio di Hlinason vale il massimo vantaggio per la formazione allenata da Pedersen sul 51-37. L’Italia trova poi allora una quadra schierando l’atletica coppia di lunghi Akele-Biligha e affidandosi alla mira da oltre l’arco di Vitali. Un elegante tiro in fadeaway di Biligha permette agli azzurri di rifarsi davvero sotto sul 67-64, prima che Hermannsson e Fridriksson tornino ad accelerare sul pick and roll con Hlinason (80-73). Entrando nelle fasi calde del match, Mannion prima e Tonut poi con gioco da tre punti, tiro dalla media e appoggio in penetrazione, completa la rimonta sull’85 pari proprio a 27” dalla fine. Lo stesso Tonut successivamente anticipa e conquista il pallone dalla rimessa da fondo avversaria ma sbaglia il colpo del k.o., così come Gudmundsson con la “preghiera” da metà campo tentata successivamente.
Nel primo overtime continua lo show di un Biligha straordinario sulle due metà campo ma un tap-in di Hlinason tiene l’Italia distante di un possesso pieno sul 94-91. Si fatica molto a trovare la via del canestro da entrambe le parti, prima che un’uscita dai blocchi del solito Tonut riporti ancora l’equilibrio a quota 94 con 10” sul cronometro. Finisce ancora a Gudmundsson la palla per la vittoria e, ancora una volta, l’ex bolognese fallisce il tiro da tre (stavolta più ortodosso) decisivo.
Durante il secondo tempo supplementare, la presenza di Hlinason torna a farsi sentire, accanto alla leadership di Hermannsson e Fridriksson. Dovendo fare i conti con la stanchezza, costa carissimo all’Italia un 3/6 ai tiri liberi confezionato tra Vitali, Tonut e Biligha. Nonostante quest’ultimo continui a stoppare qualunque pallone voli nei pressi del proprio ferro, alcuni errori dal campo e un’invasione di tiro libero a una manciata di secondi dalla sirena finale di Mannion rendono vana l’ultima tripla della speranza di Vitali.
Per l’Islanda, prova mastodontica del trio Hlinason-Hermannsson-Fridriksson, autore di 82 dei 107 punti dii squadra. Detto della performance da record del lungo attualmente nel club di Zaragoza, gli altri due esterni hanno siglato rispettivamente 23 punti-7 assist e 25 punti-7 assist. Lato Azzurri, invece, il top scorer è stato Mannion con 23 punti e 7 assist, davanti ai 22 punti e 9 rimbalzi di Vitali e ai 18 punti di Tonut.
Così coach Sacchetti a fine partita: “Abbiamo giocato 25 minuti non all’altezza, il nostro primo tempo è stato da dimenticare. L’Islanda si è rivelata una squadra più atletica della nostra, conoscevamo le qualità dei loro esterni ma non siamo riusciti a contenerli e poi abbiamo sofferto anche sotto canestro. Nel finale potevamo anche vincerla ma complessivamente la nostra prestazione non è stata sufficiente. Dobbiamo giocare meglio e sicuramente lo faremo a Bologna”.
A chiudere questa finestra di febbraio dedicate alle Nazionali ci sarà proprio il match di ritorno contro l’Islanda. Data la contemporanea vittoria della Russia - in testa al gruppo H con 3 vittorie su 3 -, sarà fondamentale vincere al PalaDozza di Bologna domenica 27 febbraio e ribaltare la differenza canestri. Un’eventuale altro k.o. aumenterebbe sensibilmente le chances di eliminazione, non tanto nella prima quanto nella seconda fase (a cui avanzano le tre squadre con la migliore classifica e incrociandosi con il gruppo G delle corazzate Spagna e Georgia). Ma tutto è comunque ancora possibile e giocare nel caloroso “Madison” di Piazza Azzarita potrebbe dare quell’extra carica agli Azzurri.